Elisa Isoardi aveva voglia di cambiare. Come giusto che fosse, da un certo punto di vista: al suo debutto da conduttrice titolare de La Prova del Cuoco, la presentatrice piemontese ha evitato di cucinare una minestra riscaldata che l’avrebbe trasformata in una copia (probabilmente mal riuscita) di Antonella Clerici, per tanti anni apprezzata padrona di casa. Elisa, così, è ripartita da zero, con un programma diversamente profilato rispetto a quello in onda fino a pochi mesi fa.
Inaugurando la nuova ‘ricetta’ (che avrà necessariamente bisogno di essere perfezionata), Isoardi si è presentata al pubblico con una conduzione diversa da quella di «Antonellina»: più legata al copione e impostata, anche se già nella seconda puntata si sono notati miglioramenti nel ritmo e nella fluidità della diretta. L’impressione è che Elisa abbia già abbastanza chiari quali siano i punti di forza e soprattutto le debolezze dell’edizione al debutto. Con un paio di battute, ieri, lei stessa ha sorriso sulla (dubbia) riuscita di alcuni momenti comici ed ha sottolineato un fastidioso vociare dietro le quinte.
Il cambiamento di passo e di ingredienti – visto che di cucina si parla – rispetto alla precedente gestione lo si è visto anche nella scelta dei contenuti, più didascalici nella prima parte, e nell’atmosfera dello studio che sinora è apparsa meno casalinga e giocosa rispetto al passato. Anche in questo caso, però, il paragone con le precedenti stagioni non può essere l’unico parametro di giudizio: da una parte, infatti, è giusto che Isoardi faccia il programma proprio e trovi un suo stile, premurandosi però di non sciupare il patrimonio ricevuto in eredità.
Se nella puntata d’esordio l’avvenente e spigliata presentatrice non si era sporcata abbastanza le mani tra i fornelli (la fidelizzazione del pubblico di riferimento passa anche da lì), nel secondo appuntamento abbiamo ravvisato una maggiore spontaneità. La presentatrice ha iniziato a dare una mano vicino al piano cottura e non si è sottratta ad alcuni assaggi durante la preparazione dei piatti.
Il fisiologico rodaggio della nuova Prova del Cuoco richiederà un po’ di tempo e la mancata riconferma nel cast di alcuni protagonisti storici della trasmissione ha sicuramente reso questo processo più difficoltoso. Al riguardo, risulta difficile inquadrare la presenza quasi superflua di Andrea Lo Cicero: l’ex rugbista non riesce a proferire parola se non davanti ad un testo scritto e fatica quasi a seguire i tempi dettati dalla conduttrice. Roba da rimpiangere la vocina stridula di Anna Moroni.
La cucina, si sa, è anche fatta di tradizioni. E, per funzionare, La Prova del Cuoco ha bisogno di due ingredienti imprescindibili: l’empatia e il ritmo. Avanti con le provviste!
1. Drew ha scritto:
12 settembre 2018 alle 12:24