25
giugno

Un Posto al Sole…per i migranti: monta la polemica «La soap fa propaganda alla Sinistra»

Alberto Rossi

Alberto Rossi

Racconto in tempo reale con la messa in onda delle puntate in parallelo con date, ricorrenze e festività del calendario, e ampio spazio dedicato al sociale sono da sempre stati i tratti distintivi e vincenti di Un Posto al Sole. Questa volta però, complice il clima teso sul fronte politico del nostro Paese e la propensione a polemizzare su qualsiasi cosa, la soap è finita nel mirino delle critiche. A creare malumore la puntata dello scorso 19 giugno, in cui Michele Saviani (Alberto Rossi) e Vittorio Del Bue (Amato Alessandro D’Auria), durante il loro programma radiofonico in onda su Radio Golfo, dedicano una puntata speciale alla Giornata Internazionale del Rifugiato (che ricorre il 20 giugno). Nel corso della trasmissione Saviani racconta il dramma dei rifugiati elencando dati e statistiche:

“Oltre 65 milioni di persone sono state costrette a lasciare casa, famiglia, la loro vita. Tra questi 11 milioni di rifugiati sono bambini esposti al rischio di violenze di qualsiasi tipo. Immaginate che ogni minuto, cinque famiglie del vostro palazzo siano costrette a lasciare la propria casa, la propria via, il proprio quartiere per una guerra o una persecuzione. Date un volto a questi numeri”.

In chiusura interviene anche il giovane Vittorio, che sensibilizza i radioascoltatori in materia di accoglienza.

“E ricordatevi, aiutare chi è più in difficoltà di voi, può solo fare di voi una persona migliore”.

Passano pochi minuti ed i profili social della soap, in particolare la frequentatissima pagina Facebook, vengono inondati di lamentale e proteste da parte del pubblico, che critica la scelta fatta dagli sceneggiatori e accusa Upas di fare propaganda al Partito Democratico e alla Sinistra in generale.

“Va bene ricordare la giornata del rifugiato, ma la mancata distinzione dai migranti economici del Saviani, e’ un po’ scorretta, gli autori dovrebbero ricordare che sempre di televisione pubblica si parla, e fornire informazioni quanto piu’ complete possibile.”

“TG 3, non più un posto al sole. Avete perso la bellezza. Buon lavoro”

“Seguo un posto al sole da quand’ero piccolo, ma siete una lagna voi e questi rifugiati. A prescindere dal proprio partito politico, ma questa pare una propaganda gratuita pro PD proprio. Soprattutto riguardo i centri d’accoglienza, dove ci sono immigrati di 30 anni che si fanno la barba per dire davanti al giudice che hanno 16 anni così da poter rimanere. Evitate spot simili e pensate a costruire storie per la serie. Grazie”

“Hai RAGIONE!!!!!!..MI hai tolto le parole di bocca!!!!!…queste propaganda sinistroidi fanno pena…siete una fiction o un partito politico di sinistra?”

“E la puntata finisce come sempre giusto in tempo! Non era il caso di parlare di rifugiati ne abbiamo già abbastanza, è per dare manforte al PD?”

“Sono una appassionata di upas da 20 anni e più ma stasera la storia dei rifugiati è stata una propaganda politica pro pd e nn è corretto comportarsi così …..”

“Dopo questa bella puntata sui rifugiati, sarebbe bello sensibilizzare il dramma dei tanti terremotati del centro Italia.”

“Dopo tanti anni in cui ho seguito UPAS con le sue tematiche attuali sono costretto a rilevare che in questa puntata si é fatta politica sfacciatamente di sinistra. Spero che sia una tantum…”

Seppure in maniera decisamente minore c’è anche chi ha apprezzato la scelta di Un Posto al Sole. Una scelta non politica, come precisato al quotidiano La Stampa da Paolo Terracciano, capo degli sceneggiatori della soap.

“Noi scriviamo le storie con mesi di anticipo. Questa puntata è stata pensata per andare in onda durante la Giornata internazionale del rifugiato. Rispetto a quello che sta succedendo nelle ultime settimane in Italia è ovviamente una coincidenza. Sono storie pensate a febbraio. Noi non scendiamo mai in campo per essere divisivi, al contrario. Qualsiasi tematica trattiamo lo facciamo sempre con equilibrio, cercando di offrire a casa degli spunti di riflessione”.

Terracciano sottolinea che non è certo la prima volta che la soap si occupa di storie di migranti, e cita il caso di Niko Poggi, uno dei personaggi storici (interpretato da Luca Turco), di origini albanesi.

“Niko è arrivato in Italia alla fine degli anni ’90 (in piena crisi dell’Albania) ed è stato adottato dai nostri personaggi. Questo per dire che abbiamo sempre trattato temi del genere e non c’è una volontà particolare, o nuova, al momento, nel trattare queste cose. In realtà il nostro obiettivo è raccontare delle storie. Certamente Un Posto al Sole ha una sua linea editoriale da sempre attenta alle tematiche sociali, questo è un dato di fatto. Fermo restando che lo facciamo non tradendo la nostra natura: un programma per famiglie, dove ci sono anche le storie d’amore e tutto il resto. Cerchiamo di unire le due cose. Ma lo facciamo con quel senso comune che dovrebbe essere più o meno condivisibile in tutte le famiglie, non c’è mai una scelta di provocazione per nessuno. Probabilmente se questa storia fosse andata in onda sei mesi fa, o tra qualche mese, nessuno avrebbe avuto queste reazioni così sospettose. Credo che ci sia un’ipersensibilità in questo momento, in questi mesi, a certe tematiche e quindi, tutto, magari, può sembrare strumentale per tirare da una parte o dall’altra”.

Parole chiare e precise quelle di Terracciano, che sottolineano ancora una volta come a volte basti veramente poco per poter dar vita a polemiche e indignazioni di massa. Indignazioni pronte a scemare nel giro di poche ore, poiché sostituite da nuove battaglie condotte talvolta senza alcuna conoscenza della materia. Nel caso di Upas bastava infatti ragionare sul fatto che si tratti di una soap che, come tutti i prodotti del suo genere, necessita di un’importante fase di pre-produzione lunga mesi, per escludere qualsiasi accusa di propaganda da parte degli sceneggiatori.

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2 Commenti dei lettori »

1. Yulio ha scritto:

25 giugno 2018 alle 15:31

Questa soap opera dovrebbe trattare temi di respiro apolitico e non addentrarsi in temi scottanti ……
Sennò perde di interesse per tutti



2. Vince! ha scritto:

25 giugno 2018 alle 17:34

Un posto al sole fa benissimo a trattare temi d’attualità.
Pazienza se sui social si attira le ire dei soliti troll.



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