«TheShow» must go on. Qualunque cosa accada, l’operazione Social House va portata a termine. E infatti Alessandro Tenace e Alessio Stigliano ce la stanno mettendo tutta. Da poco più di dieci giorni, i due popolari Youtuber – già vincitori della passata stagione di Pechino Express – stanno ristrutturando un edificio alle porte di Milano con il solo ausilio di una connessione wi-fi che consente loro di procurarsi aiuti esterni. Dovreste vederli. Al momento le loro (dis)avventure sono diffuse sui social e su Rai4 con una striscia quotidiana, ma dal 12 novembre prossimo approderanno in prime time – sempre sul canale 21 – con sei puntate. In attesa di vederne la messa in onda, siamo andati a trovare i The Show proprio nella Social House, che in questi giorni è un vero e proprio cantiere.
Appena varchiamo la soglia della Social House ci troviamo di fronte a un campo di battaglia. Le stanze dell’edificio, che alla fine del docu-reality verranno consegnate come nuove alla comunità per fini sociali, sono occupate da barattoli di vernice, pennelli, spatole, martelli, chiodi. I lavori procedono senza sosta.
Nemmeno il tempo di ambientarci e i TheShow ci giocano un bello scherzetto: potremo stare con loro per qualche ora, a patto che li aiutiamo a completare la tinteggiatura dei soffitti. Questa no, non ci voleva. A quel punto, non ci resta che accettare. Presa un po’ di dimestichezza con i rulli da imbianchino, l’impresa si rivela tuttavia più agevole del previsto. Tra una passata di intonaco e l’altra (con intermezzi di sano cazzeggio), Alessio ed Alessandro ci raccontano come sta andando la sfida cui hanno accettato di prendere parte.
“Siamo un po’ indietro, ieri è successo un mezzo casino con una parete. Ma in generale sta andando bene. Siamo molto contenti e soddisfatti, sta venendo un sacco di gente. I ragazzi della produzione ci hanno detto che hanno raccolto circa 500 liberatorie di persone che sono venute qui ad aiutarci a lavorare. Davvero una bella risposta“
afferma Alessio, riferendosi al grande afflusso di sostenitori che si recano ogni giorno alla Social House per portare un contributo. Tra loro, anche qualche special guest: per ora i TheShow sono infatti riusciti a coinvolgere – tra gli altri – anche Chiara Galiazzo, Michele Bravi, Guglielmo Scilla e Alice Venturi, Paola Barale, Franco Trentalance, Giorgio Mastrota, la Nazionale Femminile di Rugby e persino il sindaco di Milano Beppe Sala.
Alessandro, poi, ci mostra a che punto sono i lavori nel resto della casa. E che dire: c’è ancora parecchio da fare. Mancano i pavimenti, le piastrelle e pure il bagno è tutto da sistemare. Vi è poi una stanza adibita a zona notte, una sorta di accampamento con due materassi ed una quantità spropositata di viveri sparsi qua e là. “L’unica cosa che non ci manca è il cibo. Ieri ci hanno portato anche una parmigiana” ci spiega l’ex ‘Socialista’ di Pechino Express, al quale chiediamo proprio se l’esperienza nell’adventure reality di Rai2 sia stata più o meno faticosa di quella nella Social House. La risposta è immediata:
“Sono due esperienze molto diverse ma molto simili. Sicuramente questa è molto più faticosa, perché durante il viaggio di Pechino potevamo anche riposarci. Una volta trovata una famiglia che ci ospitasse, era come essere a casa in famiglia e diventavamo i fratelli, i figli o i nipoti di chi ci ospitava. C’erano momenti di relax ed eravamo in posti sempre diversi. Qui si soffre un po’ il fatto di essere chiusi nello stesso posto in condizioni igieniche non ottimali, visto che siamo stati senza water per le prime 48 ore e dormiamo per terra con la polvere del cantiere. Al mattino, quando ci svegliamo non abbiamo nient’altro da fare se non iniziare a lavorare…“.
Nella Social House il tempo vola e per noi è già il momento di lasciare i TheShow alla loro avventura. Usciti dalla casa, l’impressione è che per una volta si sia riuscita a trovare una combinazione originale ed interessante tra social e piccolo schermo, unendo questi due mondi ad una dimensione concreta ed inedita che prossimamente dovrà confrontarsi con la sfida più impegnativa: quella della resa televisiva.