25
settembre

PIAZZAPULITA: FORMIGLI PUNTA IN ALTO CON LE INCHIESTE MA SCIVOLA SULLE CANDID. IL NUOVO FORMAT E’ UN IBRIDO

Corrado Formigli, Piazzapulita

Corrado Formigli ha fatto Piazzapulita, nel vero senso della parola. In occasione del suo ritorno su La7, il conduttore si è sbarazzato del tradizionale dibattito politico all’insegna del talk show (ormai, così fan tutti) ed ha messo in piedi un format incentrato soprattutto sull’inchiesta. All’interno di uno studio rinnovato e migliore di quello precedente, il giornalista ha elaborato un lungo racconto sul tema dell’immigrazione, alternando le immagini dei reportage al confronto con gli ospiti. La formula è risultata interessante ma ancora tutta da rodare, caratterizzata dai pregi e dai difetti propri di un ibrido.

Il vero pezzo forte della prima puntata sono state le inchieste. L’inviata Valentina Petrini, in particolare, ha raccontato il viaggio di alcuni profughi dal confine macedone all’Ungheria, unendosi in prima persona al loro cammino. Una pagina di giornalismo appassionata, che abbiamo apprezzato e di cui ci complimentiamo con l’autrice. Per la prima volta, le telecamere di un programma italiano hanno mostrato il fenomeno migratorio da un punto di vista davvero inedito. Da segnalare, anche l’altrettanto valido e coraggioso reportage di Francesca Mannocchi da Bengasi, dentro la città assediata dall’Isis.

Con queste testimonianze, Formigli ha meritoriamente rivolto l’attenzione allo scenario internazionale, spesso snobbato dai colleghi. Mosso dal desiderio di rinnovare, il giornalista ha anche pensato di applicare il linguaggio della candid camera all’attualità: la mossa, tuttavia, non gli è riuscita. L’annunciato “video shock” sui profughi e la Chiesa (per il quale Corrado aveva persino scomodato il Papa), in realtà si è rivelato un tentativo poco riuscito di documentare il fenomeno. Il conduttore, dopo le proteste “fioccate” per quel servizio, si è visto costretto a rettificare, parlando di “esperienza impressionistica” e annunciando i dati reali sull’accoglienza. Uno scivolone che si sarebbe potuto evitare.

Evidentemente, la nuova formula è ancora da rodare, anche nella componente del dibattito. In un primo momento, infatti, il confronto tra gli ospiti si è svolto attorno a un tavolo (abolite le poltrone) con toni civili e ordinati; poi, però, un faccia a faccia tra Claudio Borghi e Oliviero Toscani ha infiammato il clima. E qui abbiamo ravvisato i limiti del format ibrido, che da una parte ha puntato in alto con le inchieste e con l’intervista al ministro Gentiloni, mentre dall’altra ha strizzato l’occhio ai cliché delle tradizionali arene politiche, con il botta e risposta polifonico tra fazioni opposte.

L’ibridazione televisiva (e di contenuto) si è ripetuta anche nel Renzometro, una sorta di fact checking sulle promesse del premier, e nell’analisi della comunicazione non verbale applicata ai leader politici (ieri è toccato a Salvini, con tanto di moviolone). L’esordio di Piazzapulita si è mosso su due binari differenti, uno più innovativo, l’altro decisamente meno. Quale direzione prenderà il programma lo capiremo solo con il susseguirsi delle puntate. E degli ascolti, ovviamente.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,



Articoli che potrebbero interessarti


Corrado Formigli, Piazzapulita
PIAZZAPULITA, DI BATTISTA VS RENZI: “CREDIBILE COME I MAFIOSI”. SCONTRO IN STUDIO, FORMIGLI SI INFURIA (VIDEO)


Piazzapulita poliziotto
PIAZZAPULITA VS LA PROCURA DI ROMA: LA PROTESTA CONTRO IL SEQUESTRO DI UN SERVIZIO


Piazzapulita, Corrado Formigli
PIAZZAPULITA: FORMIGLI RACCONTA GLI ESTERI E TORNA SUL CAMPO. BENE I REPORTAGE


Corrado Formigli
PIAZZAPULITA: FORMIGLI TORNA CON UN’INCHIESTA SHOCK SU CHIESA E PROFUGHI. “SANTORO? NON SIAMO AMICI”

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.