21
settembre

TV SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: BAKE OFF ITALIA DALL’ANALISTA!

Bake Off Italia 3

Bake Off Italia 3

- Terapeuta: Buongiorno e benvenuto.
- Paziente: Grazie.
- T: Allora, come si chiama?
- P: Io sono Bake Off Italia – dolci in forno.

- T: Mi dica, come mai ha deciso di venire qui?
- P: Affogo l’ansia nei dolci.

- T: L’ansia?
- P: Sì.

- T: Nei dolci?
- P: Sì.

- T: Mi spieghi meglio.
- P: Ok. Vede io sono un programma di Real Time, il canale 31, e sono una gara fra pasticceri amatoriali. Mi presenta Benedetta Parodi, ogni mio episodio dura un’ora e sono ambientato in un grande tendone bianco, circondato dai curatissimi giardini di una villa del settecento.

- T: Ho capito, quindi lei è un programma di pasticceria?
- P: Sì, esatto. In ogni puntata i concorrenti devono sostenere due prove, una creativa ed una tecnica. I dolci realizzati sono poi giudicati da Ernst Knam e Clelia d’Onofrio, i quali oltre a dispensare nozioni storiche e tecniche sui dolci di puntata, devono indicare il migliore e l’eliminato.

- T: Mi parlava di un problema d’ansia, eppure sembra un programma così morigerato, così sereno.
- P: Lo so, ma è solo perché la nascondo, la reprimo. Non posso mai sfogarla direttamente!

- T: Lo reprime nei dolci?!?
- P: Sì, del resto sono un programma di pasticceria. L’alcol non l’ho in dotazione.

- T: Beh, giusto. E le capita spesso di reprimere questi episodi d’ansia?
- P: No. Solo al termine di ogni puntata.

- T: Mmm, ok. Lei quali crede che siano le cause di quest’ansia?
- P: Beh. Sì. Allora, la prima che mi viene in mente è Benedetta. Lei la conosce la Parodi? La mia conduttrice? Lei genera ansia da paragone. Lei è sempre così ben vestita, ben curata e ben illuminata dalle luci di scena. Si muove con grazia, agisce con piglio sicuro e da speranza agli sconfortati, in più è anche sobria ed elegante ma con personalità, insomma è decisamente troppo perfetta!

- T: Addirittura?
- P: Sì, è qui il tranello. Lei sembra solo una donna normale, una mamma come tante, una donna in carriera, una moglie felice, una lavoratrice ben pagata, una figura snella e piacente. Che ansia da paragone può mai incutere?

- T: Lei quindi vede la conduttrice come un modello inarrivabile e questo le mette ansia, ma allo stesso tempo non trova una valvola di sfogo per scaricare quest’ansia?
- P: Sì, esatto. Anche se pure i giudici fanno la loro parte.

- T: Cosa intende?
- P: I giudici mettono tensione, ma del resto sono una gara ad eliminazione. Knam è più diretto e caustico, mentre la signora Clelia è più accomodante nei modi e nei toni, anche se non risparmia critiche nette quando necessarie. Il fatto è che l’ansia mi compare quando da programma bucolico che mostra le candide immagini degli animali che zampettano nella radura, passo ad un montaggio veloce con i concorrenti che si muovono all’impazzata nel tendone ed un clima di caos generale. Divento teso ed apprensivo perché il passaggio è delicato e non devo eccedere in nessuna delle due componenti, non troppa quiete e non troppa tensione.

- T: Certo, ma qualche sbavatura qua e là le è concessa, l’imprevisto è il sale della vita!
- P: Non era l’ottimismo?
- T: No, l’ottimismo era il profumo della vita.
- P: Ah, giusto. Comunque gli imprevisti non mancano, a quelli ci pensano i concorrenti!

- T: In che senso?
- P: Nel senso che, probabilmente a causa della tensione, hanno mostrato segni di cedimento.

- T: Cedimento? A che tipo di segni si riferisce?
- P: Performance mediocri, urla, piagnistei, parolacce, discorsi sgangherati e sopra le righe, insomma fragilità emotiva espressa in tutte le forme. Quest’anno poi, non le dico di Ilaria.
- T: Ah! Non sarò la prima a dirglielo, ma non va affatto bene!
- P: Lo so, ma diciamo che i concorrenti di base non sono tra le persone più equilibrate del mondo. Diciamo proprio che ognuno è “folle” a modo suo, ma di una sana follia.
- T: Ricapitolando lei mi sta dicendo che il modello di perfezione rappresentato dalla conduttrice, la tensione per il giudizio dei giudici e la bizzarria del comportamento dei concorrenti la portano a vivere una forma d’ansia che non sa come gestire e quindi s’ingozza di torte. Ho decifrato bene?
- P: Sì. Oddio detto così fa ancora più impressione.

- T: Perché le fa “impressione”?
- P: Perché quelle da lei elencate sono tutte interferenze alla perfetta riuscita del programma. E sono tante.

- T: Perfetta riuscita del programma? Credo che sia proprio questa sua ansia nel voler essere perfetto a renderla imperfetta. Ho come l’impressione che lei, Bake Off Italia, stia cercando la perfezione tecnica ed estetica, proponendosi come ineccepibile sotto ogni punto di vista. Ma l’apice della perfezione è dato solo dalla presenza di qualche sbavatura. La diagnosi è chiara: ansia generalizzata da ammorbante perfezione, con abuso di dolci.
- P: Significa?
- T: Significa che vorrebbe essere un programma perfettamente curato in ogni aspetto, ma finisce per essere solo un programma preoccupato di sembrare perfetto.

- P: Sembra grave. Ne riparleremo?
- T: Stia tranquillo, non è grave come sembra. Certo ne riparleremo, alla prossima seduta.
- P: Ok, arrivederci.



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