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gennaio

TV SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: TUTTA COLPA DI EINSTEIN DALL’ANALISTA

Annalisa Scarrone - Tutta colpa di Einstein - Quelli del Cern

Annalisa Scarrone - Tutta colpa di Einstein - Quelli del Cern

Questa settimana è andato in terapia dal nostro analista Tutta colpa di Einstein. Vediamo perché.

Terapeuta: Buongiorno, si accomodi. Allora, è pronto per cominciare?

Paziente: Sì.

T: E’ a suo agio? E’ tutto a posto?

P: Sì.

T: Vedo che è di poche parole, dunque non perdiamo tempo. Cosa ne dice di presentarsi? Su, mi parli un po’ di lei.

P: Ma devo dire, cioè, i miei dati?

T: Quel che ritiene sia utile farmi sapere di lei. Non ci sono risposte sbagliate.

P: Ok, allora, ehm, io sono un programma breve sia perché sono di sole tre puntate, sia perché ognuna di esse dura circa 40 minuti. Sono andato in onda nella seconda serata di Italia1 lo scorso mese di Dicembre. Sono un programma registrato e poi assemblato in post produzione. Sono ambientato al Cern di Ginevra. Sono condotto da Annalisa, la cantante, che è anche laureata in fisica, lei lo sapeva? Secondo me lo sanno tutti, ricordo infatti che già dai tempi di Amici tutti la additavano come quella che canta ma che è anche laureata in fisica e tutti le chiedevano “perché? Che cosa centrano le due discipline?”.

T: Ma dai. E il suo titolo?

P: Ah, giusto, Tutta colpa di Einstein, quelli del Cern, un titolo un po’ inflazionato, ma va beh.

T: Ok, ho capito. Dunque lei è un programma di…

P: No, scusi l’interruzione, in effetti più che un programma io sono un viaggio, anzi una trasferta. Annalisa per tre puntate da quaranta minuti scorazza in lungo ed in largo per il Cern, alla scoperta di esperimenti, storie e persone di rilievo.

T: Ho capito. E cosa non l’ha soddisfatta della sua messa in onda?

P: Mah, non saprei bene come dirlo. Procederei per esclusione, ok?

T: Ok. Da cosa partiamo? Cosa escludiamo?

P: Escludiamo Annalisa. Lei è stata la persona giusta al posto giusto, tralasciando il fatto che era vestita malissimo. Lei ha avuto da un lato la credibilità della laureata in fisica ma allo stesso tempo, essendo un’artista, ha rappresentato bene anche tutti coloro che non digeriscono le formule ed i calcoli. Inoltre, Annalisa ha creato un dialogo pop con gli scienziati intervistati, spostando continuamente l’attenzione sulla musica e sulle altre forme d’arte. Se ne usciva pure con tutte quelle domande sul tempo libero degli scienziati.

T: Mi pare soddisfatto della sua conduttrice, questo mi creda è una cosa che le invidierebbero in molti. Allora, continuiamo, cosa altro escludiamo dai motivi della sua insoddisfazione?

P: Le locations.

T: Quelle le sono piaciute?

P: Moltissimo. Il Cern ed i suoi scorci sono stati di grande impatto scenografico, dal bus a due piani per i meeting ai corridoi pieni di tubi e scienziati in monopattino. Il Cern è stata un’ambientazione capace anche di demolire tutti quegli stereotipi sugli scienziati soli e tristi chiusi in laboratorio. Credo che questo andare in esterna nei luoghi in cui accadono le cose sia un modo intelligente di fare tv:  immortalare la bellezza che c’è già, senza doverla sempre e per forza ricreare in studi televisivi.

T: Noto un tono polemico, no?

P: No, si figuri, beh forse. Comunque continuerei escludendo anche lo stile della narrazione. Mi è piaciuta la voce fuori campo di Annalisa, so che molto probabilmente era tecnicamente errata, ma proprio per questo ha conferito al programma un’impostazione più diretta e meno noiosa… e per un programma in seconda serata che parla di fisica credo sia importante non far addormentare il pubblico! Anche i monologhi degli scienziati sono stati dosati in giuste quantità, alternandoli con dialoghi meno impegnativi e circondandoli di momenti leggeri di puro intrattenimento. Aggiungo anche che le grafiche hanno contribuito ad alleggerire ulteriormente la narrazione. Insomma credo che più commestibile di così, la fisica, non la si poteva rendere.

T: Insomma Tutta colpa di Einstein, quelli del Cern, mi pare che lei sia soddisfatto un po’ di tutto.

P: No, in realtà il montaggio è un po’ da principianti, le inquadrature seguono le solite regole non aggiungendo nulla di nuovo ed anche il ritmo generale è a tratti incoerente, con le musiche non sempre affiatate alle immagini. Ma tutti difetti non eclatanti ed arginabili, non vorrei esagerare.

T: Un po’ di sana autocritica non fa mai male. È questo ciò di cui è insoddisfatto?

P: Non solo. Vede, io temo soprattutto di essere passato inosservato. Penso di essere un valido esempio di programma low cost ma non per questo brutto. Pensi che bello sarebbe se diventassi un’antologia!

T: Antologia?

P: Sì, personaggi dello spettacolo che portano lo spettatore alla scoperta di un mondo non artistico che per anni hanno frequentato. Non so, pensi ad un viaggio in tribunale con Maria de Filippi o ad un viaggio nella scuola con Roberto Vecchioni. Non sarebbe bello?

T: Vedo che lei corre molto con la fantasia. Credo che la sua insoddisfazione sia frutto delle sue alte aspettative, insomma non è altro che delusione da esaltazione. Le dirò, Tutta colpa di Einstein, quelli del Cern, è bello ad oggi vedere anche programmi così, con queste insoddisfazioni legittime e trascurabili. Non perda questa luce, mai.



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