C’è poco da fare e, soprattutto, ci sono poche critiche da muovere. Squadra Antimafia piace e il pubblico è pronto a riversarsi copioso, ogni lunedi, su Canale 5 per seguire una nuova puntata del quarto atto della saga. Cerchiamo di scoprirne le ragioni con il regista Beniamino Catena, interrompendolo durante le riprese della quinta stagione della fiction, iniziate da poco a Catania. Attenzione, le risposte alle domande evidenziate in rosso contengono anticipazioni.
Sì, stavo girando Squadra Antimafia 5. Siamo a Catania, l’azione si sposterà lì così avremo modo di esplorare la parte orientale della Sicilia. Dovrebbe essere la prima volta che un poliziesco seriale approda a Catania.
Hai annunciato un finale in tempo reale di Squadra Antimafia 4. Vorrei saperne di più…
Saranno 100 minuti in tempo reale nel senso che il tempo della puntata è lo stesso tempo narrativo del racconto. E’ come fosse in diretta, live. Tanto che ci sarà un countdown che ogni tanto apparirà per scandire il tempo che passa. Calcaterra sarà in pericolo e…
Finale già scelto o ci sono più ipotesi tra cui scegliere?
Già scelto e sarà completamente aperto. E’ come se fosse una scena che si interrompe.
Cosa fa di Squadra Antimafia una fiction a sfondo mafioso diversa dalle altre dello stesso genere?
Ha un elemento comics, da romanzo d’appendice, un tono molto romanzato e svincolato dalla realtà contingente. Quasi mitico. E la regia amplifica questo tono immaginifico, svincolandosi dal linguaggio tipico della fiction. E’ più polveroso, più sporco e più pop.
Più pop in che senso?
Più pop nel senso che la presenza di certi attori nel cast che si comportano in un determinato modo è legata ad un certo immaginario grazie al quale abbiamo portato anche i giovanissimi a seguire Antimafia. E’ un action poliziesco.
Mi aspettavo in Squadra Antimafia 4 un ruolo diverso per De Silva. Pensavo si ripartisse proprio da lui.
Infatti avrà un ruolo fondamentale. La lista dei servizi deviati è l’anello di congiunzione tra le due stagioni e tutto gira intorno alla rincorsa a questa lista. De Silva avrà man mano un ruolo preponderante.
A ’scapito’ di Simona Cavallari e Giulia Michelini che sono meno presenti in questa stagione?
A prescindere da Simona che è meno presente per via della maternità, in questa quarta serie il tempo narrativo è un po’ diverso dal solito ed è diviso in tre atti: le prime 3 puntate di inizio, poi le 3/4 centrali e poi c’e’ il finalone. Di solito con 10 puntate si raccontano anni. Noi raccontiamo 15 giorni appena. Cosa che, però, ti dà un ritmo maggiore. Per questo si guarda meno alla quantità ma più al senso delle cose.
Vedere la Michelini in azione era più interessante che vederla in carcere però!
Infatti è fuggita dall’ospedale e da quel momento non si ferma più per tutte le puntate.
Secondo te questa serie può essere considerata l’erede della Piovra?
No. La Piovrà è realistica, questo è iper-realista, e diventa a tratti surreale. I personaggi diventano più icone.
Che ne pensi delle recenti dichiarazioni di Piero Grasso sulle fiction mafiose che tendono a mitizzare i boss?
Potrebbe esserci anche del vero in questa dichiarazione. Però i cattivi sono sempre più affascinanti dei buoni. Nel nostro caso, non avendo personaggi reali, Rosy Abate diventa mitica ma… è ‘fantasia’.
Secondo te per quanto potrebbe andare avanti Squadra Antimafia?
La quinta serie è abbastanza. Poi è difficile…
1. amazing1972 ha scritto:
18 settembre 2012 alle 19:23