19
marzo

UOMINI E NONNE: QUANDO RISPETTO E LEGGEREZZA FANNO LA DIFFERENZA

Quando è troppo è troppo! Questo, deve essersi detta, la Sciura De Filippi quando si è finalmente resa conto che il programma, a sua insaputa, stava diventando un coacervo di interessi paralleli (serate, manager) che esulavano dal concept originario: urla, strepiti, litigate da ballatoio, comportamenti ambigui finalizzati per chissà quali interessi strumentali. Se c’è una cosa che manda in bestia la Signora Maria è sentirsi presa in giro in modo così becero e gratuito: è troppo intelligente per capire che il limite era stato, ormai da tempo, oltrepassato e in un modo, per di più, assolutamente poco elegante e diseducativo.

Ragazzine diciottenni e ventenni con sguardi ed atteggiamenti da donne navigate che, alla prima esterna, “sparavano baci” come fossero noccioli in fiore (la primavera avanza), discussioni senza senso, pianti ed uscite teatrali dallo studio che si dissolvevano, poco dopo, come neve al sole, hanno fatto sì che la Signora della Tv, l’Ammazzaascolti, la Pasionaria, semplicemente la Regina dello Stakanovismo catodico (lavora 15 ore al giorno tutti i giorni 10 mesi e mezzo l’anno) abbia cominciato a dare i primi segnali di evidente fastidio. Poi via via ha cominciato a rimuovere tronisti paragnosti cacciandoLi/Le banalmente dallo studio, fino ad estrarre dal cilindro l’idea vincente: i terribili vecchietti, ed è stato subito boom di ascolti, come sempre d’altra parte. Ora sul mondo degli over 60, vero dato oggettivo di un’Italia sempre più anagraficamente datata, vorrei aprire una parentesi: non è un’equazione matematica che anagrafe e “rimbambimento” sia un assioma matematico, anzi.

Oggi i vecchietti sono esistenzialmente reattivi, con mille interessi, con rinnovata voglia di vivere, sono curiosi, cercano amore, sono “puliti”, un pò come bambini senza sovrastrutture, amano il ballo, si fanno ancora belli e profumati e magari attendono che la vita regali loro un nuovo amore sconfiggendo quella brutta bestia della solitudine ammazza-esistenze. Ma soprattutto lungi da loro tattiche becere, secondi fini, strumentalizzazioni gratuite: loro sono così. Tutto ciò è stato sicuramente recepito dalla Maria che con aria divertita, tatto che dovrebbe sempre convenirsi quando ci si relaziona con persone più grandi, delicatezza ed intelligenza, ha dato una sonora dimostrazione di come si possa “mettere in campo” un programma di mero divertimento ma sano. La Signora Rosetta, che sembra la mamma della Tina Cipollari, è una “sagomaccia delle sagomacce” e Lei, la Maria, come sempre si mette in un angolo, accende il fuocherello della puntata e lascia che le dinamiche si vadano a formare naturalmente senza trucchetti squallidi, baci fintamente appassionati, turpiloqui grevi e atteggiamenti da supereroi di borgata.

Un dato che tuttavia, per onestà dobbiamo rilevare, è che ormai il format classico stava cominciando, in qualche modo, a fare segni di pseudo usura in quanto virato esclusivamente per un pubblico prettamente giovane che, come abbiamo sottolineato, sempre più oggi comincia a stazionare sul web, sulle nuove piattaforme tv e su altri media. Con l’introduzione del nuovo restyling la mission è stata quella di acchiappare un pubblico più largo, più anagraficamente d’antan (il pubblico di Canale 5) e come sempre quando si mettono a “ponzare” la Sciura Maria, la Sabina e tutto il suo staff di cervelli pensanti, difficilmente sbagliano obiettivo: la filosofia del lavoro, il professionismo, la capacità di lavorare in squadra, la meticolosità chirurgica nell’approccio al mestiere ma soprattutto l’evitare di prendere in giro il pubblico a casa per uno o due punti in più di share, han fatto sì che anche stavolta abbia fatto centro.

Al termine di questo mio articolo vorrei sottolineare un dato che mi sta molto a cuore: a volte leggo critiche anche piuttosto taglienti e oggettivamente giuste sulla fattura di certi programmi, su ascolti magari non confacenti alle aspettative, su confezioni del programma stesso o magari sulla conduzione dello stesso sbagliata o fuori luogo.

Qui sta il punto, molti critici, criticano perche è il loro mestiere, ma sono convinto che quasi mai, molti di loro, abbiano vissuto realmente un programma da dentro, con tutta una serie di obblighi produttivi, dettati dal marketing, magari dalla direzione di rete stessa, dall’imposizione di alcune figure che in qualche modo devono lavorare: attenzione non sono raccomandati ma banalmente, magari chi decide a monte , è convinto che funzionino. Altre volte la contro programmazione, o la collocazione del programma su una certa rete porta a fare delle scelte editoriali che, magari su altre reti, sarebbero diametralmente differenti: tutte queste componenti provocano o generano a volte critiche esageratamente dure. Ecco proprio a certi Sgarbi della domenica che hanno ragione di esistere solo perche sparano nel mezzo senza prendere la mira, la volte che poi, per qualche miracolo di Sant’Antonio vengono chiamati a “condurre” un programma vero, quindi a fare il lavoro che fino al giorno prima criticavano con violenza, diventano, come per magia, dei dilettanti allo sbaraglio degni della Corrida di Corrado. Vorrei, per eleganza, evitare di fare nomi, ma quelli che ci hanno provato sono miseramente naufragati sull’Isola degli Incapaci.

Con immutata stima.

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3 Commenti dei lettori »

1. Pape Satan ha scritto:

19 marzo 2010 alle 17:26

Boh
Io so solo una cosa.
Io sono un nostalgico dello Uomini e Donne pagliaccesco.
Gente truccata e travestita giocava un po’ al corteggiamento
e ci si prendeva in giro un po’.

Adesso invece,
ci si piglia troppo sul serio
e la sensazione

vaghissima

è che prendano in giro lo spettatore.

Ma ciò che davvero mi infonde rabbia
e frustrazione
(lo ammetto)

è vedere “il pubblico”
che assurge ad “opinionista”
con contorno di Tina ed una specie di Banderas poco convincente
che risponde al nome di Gianni Sperti

Gente che non ha un’opinione neanche a pagarla a peso d’oro
e se anche l’avesse, conosce 3 parole per esporla.

In più quelle 3 parole sono in romanesco
con buona pace dei forestieri che, se non capiscono,
si attacchino

Massimo rispetto, per carità,

ma opinionista è un’altra cosa.



2. clara ha scritto:

19 marzo 2010 alle 18:11

Sì sì, lavora 15 ore al giorno, poverina!

Mica come gli operai in fabbrica?

Tra gli epiteti hai dimenticato Benedetta tra tutte le donne e Grembo Santo?



3. Elena ha scritto:

20 marzo 2010 alle 12:45

A me questo programma ha sempre fatto schifo. Con tutti i bei telefilm che ci sono, potrebbero benissimo trasmetterli al posto di questo scempio.
I partecipanti giovani sono un ammasso di ignoranza italiana, mentre i vecchietti sembrano utilizzati solo per salvare un po’ l’andazzo del programma.



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