6
ottobre
Chiedi chi era Eva Bonelli
Eva Bonelli
Quando parliamo di personaggi di rottura della televisione, ci riferiamo sempre all’America. Un po’ perché siamo esterofili, un po’ perché la produzione a stelle e strisce è sempre stata più di un passo avanti rispetto alla nostra. Se dovessimo individuare nella fiction nostrana un personaggio femminile antesignano, forte, controverso e moderno per i tempi, citeremmo Eva Bonelli, portata in scena in Vivere da Beatrice Luzzi, nuova “eroina” del Grande Fratello. E non è un caso che, a distanza di oltre 20 anni, l’attrice venga ancora associata a lei.
Era il primo marzo 1999 quando sotto la direzione di Maurizio Costanzo, e da un’idea di Cristiana Farina (oggi mamma di Mare Fuori), nasceva la prima grande soap italiana targata Canale 5. Le vicende ambientate su un ramo del lago di Como divennero in breve tempo un fenomeno di costume e televisivo. Gli ascolti arrivarono ben oltre il muro dei 5 milioni e del 30% di share. C’erano i buoni, c’erano i cattivi ed Eva Bonelli era nel mezzo. Per la famiglia umile di provenienza, diventava, a seconda degli eventi, pecora nera o motivi d’orgoglio.
Una donna forte, in carriera, dal look audace, sfortunata ma anche capace di darsi una mossa senza piagnistei. Prima che in Italia arrivasse Sex and the City (nato nel 1998, ha debuttato nel 2000), la disinibizione di Eva teneva banco spiazzando i telespettatori del daytime. Ha avuto storie col figlio e anche col padre, subito e accettato proposte indecenti rompendo dei tabù.
Pur discostandosi dai valori e dall’ambizione senza scrupoli di Eva, in un’intervista del 2015 a Tgcom, Beatrice Luzzi dichiarò:
“La sua schiettezza e la sua impulsività mi appartengono al punto da essere i miei più grandi difetti. Eva mi ha davvero insegnato tanto, soprattutto come la forma di dire le cose a volte valga più della sostanza al punto da far confondere la lealtà col cinismo”.
Ora la Luzzi è tornata alla ribalta: con i suoi modi di fare, è protagonista indiscussa e divisiva del Grande Fratello. Corsi e ricorsi.
Articoli che potrebbero interessarti
 | |
 | |
 | |
 | |
Lascia un commento
Se sei registrato fai il login oppure
Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.
PRESTO il nuovo DavideMaggio.it
