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ottobre

Rai, il Dg Rossi si difende ma va oltre: «Ascolti flop? E’ passato solo un mese. Abbiamo ereditato un’azienda da brividi»

Giampaolo Rossi (Dg Rai)

Giampaolo Rossi (Dg Rai)

La Rai ereditata, quella della passata gestione, è una Rai immobile dal 2013. Tuona così il Direttore generale della tv di Stato, Giampaolo Rossi, in difesa dell’azienda, di cui ha preso il comando – insieme ai nuovi vertici – lo scorso maggio, e dei palinsesti decisi per la stagione 2023/2024 appena iniziata.

Accusare e dire che la Rai precipita negli ascolti, fa flop, dopo neppure un mese dall’avvio della programmazione, è come dire che i quotidiani perdono copie per colpa di chi ci scrive, a prescindere (…) Anche in televisione occorre analizzare il pubblico, l’età che cambia. Mi piacerebbe che si parlasse di questo, della grande sfida che attende la televisione generalista, anziché delle piccole frustrazioni che ci sono ovunque, in qualsiasi luogo di lavoro. Solitamente, in Rai, c’era una regola non scritta. Quando un nuovo management si insediava, si lasciava almeno un anno prima di parlarne male, prima di condannare dei palinsesti che, ricordo, sono stati assemblati in un mese”

dichiara Rossi a Il Foglio, ricordando – tra le varie “grane” – che “Bianca Berlinguer ha lasciato la Rai comunicandolo a ridosso della presentazione dei palinsesti”. Ribadisce, palinsesti a parte, che “chi è arrivato (lui e l’Ad Roberto Sergio, ndDM) ha dovuto fare i conti con una riforma dei generi che non è mai stata attuata. Con un piano industriale mai approvato. C’era una Rai ferma da mesi.

“Ho profondo rispetto dei giornalisti, stima dei critici televisivi, ma trovo pigro quel giornalismo che racconta la Rai con morbosità, trovo piccine le cattiverie di chi si esercita nel parlar male dell’azienda in cui lavora. Ci sono quotidiani che ormai copiano altri quotidiani pur di irriderla e che si esercitano nel tiro al piattello Rai. La Rai scatena la fantasia di chi dice ‘vendiamola’ quando l’interesse di tutti dovrebbe essere farla sopravvivere. Di sicuro è l’interesse di chi la guida adesso, di un amministratore delegato straordinario, di un gruppo di lavoro che ci sta provando malgrado una Rai ereditata che è da brividi, malgrado le critiche feroci, il più delle volte, dispiace dirlo, interessate”

prosegue il Dg, sottolineando di avere sostanzialmente un solo pensiero/impegno: “Mettere in sicurezza la Rai”. Che vuol dire anche scongiurare ipotesi di vendita o privatizzazione di una tv pubblica che dovrà restare tale:

La Rai non la vende nessuno anche se la difendono sempre in pochi (…) Una Rai che dovrà presto presentarsi sul mercato, un’azienda che ha il canone più basso d’Europa, pur offrendo i servizi più innovativi d’Europa. Programmi per minoranze linguistiche, strutture di pubblica utilità per non udenti. La Rai è obbligata a produrre contenuti in lingua ladina, friulana. Quale privato sarebbe disposto a farlo? La Rai è come una stazione ferroviaria. Il treno passa, non dimentica nessun piccolo paese. C’è per tutti. E’ la ragione che fa ancora della Rai una televisione imprescindibile per la democrazia, una garanzia di pluralismo previsto per Costituzione”.

Se è vero che meno di un mese non basta per emettere sentenze sui palinsesti e che chi si insedia deve fare i conti con i lasciti della precedente gestione, è altrettanto vero che alcune scelte - ascolti a parte – già sulla carta non convincevano e che basterebbe non farsi travolgere delle polemiche, recepire le critiche sì ma andare avanti con la propria strategia. Affermare, poi, che la Rai è immobile dal 2013 è eccessivo, proprio come i toni di contro i quali Rossi tuona. Inoltre chi comanda ora è nel management Rai da anni per cui, anche se con pesi e ruoli differenti, ha contribuito all’attuale situazione.

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9 Commenti dei lettori »

1. Alessandro ha scritto:

5 ottobre 2023 alle 14:50

Niente da fare… che sia politica o TV, questi devono fare sempre le vittime.



2. Claudio ha scritto:

5 ottobre 2023 alle 15:35

Ma Questi Mentecatti Ignorantissimi Egoriferiti Nauseabondi NERI, sul MARRONE CARICO andante, son veramente SENZA VERGOGNA, proprio:

” Rai, il Dg Rossi si difende ma va oltre:
«Ascolti FLOP? E’ passato solo un mese. Abbiamo EREDITATO UN’AZIENDA da brividi» ”

… ettttttepareva!!!????



3. Andrea C. ha scritto:

5 ottobre 2023 alle 18:42

Sempre a dare la colpa a chi c’era prima…e tra l’altro il prima era decisamente meglio.

Ma questi la guardano la RAI?

Do ragione solo sul fatto che certe scelte, come quella di abolire le direzioni di rete è stata una fesseria non imputabile ai nuovi arrivati.



4. Mister Zapping ha scritto:

5 ottobre 2023 alle 18:59

Sbaglio o c’è del nervosismo? Hahahahaahha!!!



5. Mino ha scritto:

5 ottobre 2023 alle 22:35

È la testimonianza del loro pensiero su di noi…secondo loro siamo dei c…..ni!



6. Pat ha scritto:

5 ottobre 2023 alle 23:57

A destra tendono sempre a incolpare qualcuno altro. Ora sarà passato un mese, poi sarà passato solo un anno, la colpa è di chi l’ha ridotta così… ma per piacere.



7. Marco ha scritto:

6 ottobre 2023 alle 11:26

Ma quando finirà sta storia di dare la colpa a quello che si è ereditato dagli altri?



8. Marcos ha scritto:

6 ottobre 2023 alle 21:01

Classica storia! Tutto prevedibilissimo! La destra ha trasformato la Rai in una sorta di grosso circo per la sua propaganda… ecco i risultati… flop



9. Ivano Gualandi ha scritto:

7 ottobre 2023 alle 13:41

Sara’ache vero che tutto non andava bene anche da prima, ma in questo ultimo anno e’un tracollo mai visto prima. Tutto e’peggiorato, in particolare Rai 3 ‘inguardabile, rimangono a tenere in piedi l’azienda solo i vecchi programmi e le fiction EREDITATE.
Il signor Rossi puo’ dire cio’ che vuole, ma e’indubbio che L Rai attuale e’ guidata da incapaci e puo’ solo peggiorare.



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