Ritorna su Rai5 l’appuntamento annuale con le rappresentazioni classiche messe in scena al Teatro greco di Siracusa, frutto della collaborazione ormai consolidata tra la Fondazione Inda e Rai Cultura. Si comincia sabato 15 luglio alle 21:15 con lo speciale “Visioni” che racconterà, attraverso le interviste ai protagonisti e le immagini degli spettacoli rappresentati, la 58esima edizione delle rappresentazioni classiche messe in scena dal 10 maggio al 2 luglio 2023.

Nei quattro spettacoli Visioni ha scelto di mettere in luce il ruolo del coro negli scritti degli antichi greci: un unico personaggio fatto di molte voci, che sottolinea le riflessioni, l’umore del popolo; a volte dialoga con il pubblico e guida lo spettatore nella comprensione di ciò che avviene sulla scena. Quattro gli spettacoli: Ulisse, il cui interprete è Giuseppe Sartori; Prometeo, interpretato da Alessandro Albertin Trigeo; La Pace di Aristofane con protagonista – interprete Alessandro Battiston; Medea di Euripide, portata in scena da Laura Marinoni. A seguire, alle 21:45, andrà in onda proprio la Medea di Euripide per la regia di Federico Tiezzi.

Ogni sabato, alle 21:15, fino al 12 agosto, seguiranno poi nell’ordine Edipo Re di Sofocle del 2022 per la regia di Robert Carsen, Le Baccanti di Euripide del 2021 per la regia di Carlus Padrissa, Elena di Euripide del 2019 per la regia di Davide Livermore e Prometeo Incatenato di Eschilo per la regia di Leo Muscato, altro successo della stagione 2023. Tutti gli spettacoli verranno replicati di nuovo la domenica alle 15:45.

Il canale Rai dedicato all’arte, al teatro, alla danza e alla musica rinnova ormai da qualche anno questa consuetudine, rendendo partecipi i telespettatori di quella catarsi da sempre connaturata al teatro. Si alzi, dunque, l’ideale sipario del teatro di pietra siracusano, maestoso testimone dei fasti di un tempo rimasto sospeso: è giunto il momento, anche per il pubblico televisivo, di essere trasportato in un’altra dimensione, tra quelle pietre eterne custodi di arte e bellezza, tra il silenzio che precede la messa in scena, il pathos che cresce e culmina quasi sempre in fuoco che arde.

Il fascino e l’inquietudine del teatro antico non hanno mai smesso di parlare al presente e continuano a farlo arrivando a tutti attraverso la tv.

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