Marco Damilano ha concluso come aveva cominciato, con una stoccata in nome di quella libertà che rivendica da giornalista e da conduttore de Il Cavallo e la Torre, la striscia informativa che ha debuttato in questa stagione nell’access di Rai 3.
“Fare informazione con un punto di vista limpido, onesto, indipendente. E’ quello che ho provato a fare in questa prima stagione de Il Cavallo e la Torre (…) Il ringraziamento va soprattutto al pubblico, che ci ha seguito ogni sera con pazienza e con fiducia, va a voi. A voi che siete l’unico editore del servizio pubblico“
sono le parole con cui ieri sera ha terminato il primo (lungo) ciclo di puntate, iniziato il 29 agosto 2022. Quando dice che l’unico editore del servizio pubblico è il telespettatore è chiara la sua frecciata ai vertici di una Rai che è spesso, da sempre, un gioco tra partiti che agevola puntualmente un viavai di volti e nomi. Lui, però, resterà dov’è, con onori e soprattutto oneri:
“Ci rivediamo dopo l’estate, come dice Mariangela Gualtieri, cominciamo e ricominciamo da qui (…) Gli errori che ci sono stati sono solo miei“.
Si riferisce, probabilmente, alle polemiche che hanno investito Il Cavallo e la Torre durante la stagione, quando il programma è finito nel mirino di Agcom per aver “violato la par condicio” con il caso Lévy, obbligando Damilano ad una rettifica in diretta e scatenando la sua reazione stizzita. Dopo più di 200 puntate e buoni ascolti (superiori al 7% di share), la striscia ripartirà a settembre.
1. Frank ha scritto:
24 giugno 2023 alle 16:39