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dicembre

Carla: la vera storia della Fracci

Carla Fracci e Alessandra Mastronardi

Carla Fracci e Alessandra Mastronardi

Rai 1 questa sera alle 21.25 omaggia Carla Fracci con la messa in onda del film tv diretto da Emanuele Imbucci per Rai Fiction e Anele e girato a Roma, Orvieto e Milano, anche al Teatro alla Scala. Realizzato con la consulenza diretta della stessa Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, vede nei panni dell’etoile Alessandra Mastronardi, sostituita nelle sequenze di ballo dalla professionista Susanna Salvi, scelta personalmente dalla Fracci. Il film, il primo mai realizzato sulla vita della più famosa ballerina italiana, si intitola semplicemente Carla: vuole, infatti, raccontare la donna dietro il mito, con la sua voglia di essere anche moglie e madre. Ma com’è stata la sua vita? Andiamo a raccontarvelo.

La vera storia di Carla Fracci

Carolina “Carla” Fracci nacque a Milano il 20 agosto del 1936. Il padre Luigi era un tranviere e fu sergente maggiore degli alpini in Russia durante la guerra, la madre Santina era un’operaia della Innocenti di Milano mentre sua sorella Marisa era come lei una ballerina di danza classica, formatasi alla Scala di Milano.

I genitori si accorsero della sua propensione per la danza e il ritmo quand’aveva dieci anni e le fecero fare un’audizione alla Scala, che superò. La direttrice Esmée Bulnes la trovava gracilina, ma lei dimostrò di avere il physique du rôle, studiando con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954, diventando solista nel 1956 e due anni dopo prima ballerina. A 19 anni fu scelta dal regista Luchino Visconti per ballare Lo Spettro della Rosa dopo l’esibizione di Maria Callas, e questa fu la sua consacrazione.

Nel 1964 sposò il regista Beppe Menegatti, che la diresse quasi sempre a teatro. Nel 1969 divenne madre di Francesco, decisa a dimostrare al mondo che la maternità non avrebbe fermato la sua carriera, e ci riuscì, perchè nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta, il più importante rinoscimento possibile.

Collaborò con compagnie straniere come il London Festival Ballet, il Sadler’s Wells Ballet (oggi Royal Ballet), il Balletto di Stoccarda, il Balletto reale svedese e l’American Ballet Theatre. Ha preso parte a diverse pellicole, partendo da Giselle di Hugo Niebeling nel 1970, Nijinsky, di Herbert Ross nel 1980, La Storia Vera della Signora dalle Camelie di Mauro Bolognini nel 1981 e Venezia, Carnevale – Un Amore di Mario Lanfranchi nel 1982. In quell’anno prese parte anche alla miniserie Rai Verdi di Renato Castellani.

Alla fine degli anni ottanta diresse il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, negli anni ‘90 quello dell’Arena di Verona e dal 2000 al 2010 quello del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1995 divenne Presidente dell’associazione ambientalista Altritalia Ambiente, nel 2004 fu nominata Ambasciatrice di Buona Volontà della FAO; dal 2009 al 2014 fu Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze e nel 2015 è stata Ambasciatrice di Expo 2015.

Dopo una lunga battaglia contro il cancro, è morta a Milano lo scorso 27 maggio, dopo aver seguito da vicino la preparazione del film. Il suo funerale è stato trasmesso in diretta su Rai 1.

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