Un mondo di avatar. La tv virtuale sta diventando reale. Si sta diffondendo, con particolare presa sui network stranieri, la tendenza a realizzare dei format televisivi in cui in protagonisti non siano delle persone in carne e ossa, ma delle loro riproduzioni informatiche. Spiegarlo, in realtà, è più difficile che vederlo: nei suddetti programmi c’è infatti una curiosa interazione tra i virtual talent e i loro originali umani. Un’intuizione che sembra arrivare da chissà quale contesto tecnologico ma che in realtà è nata proprio in Italia.
Come infatti ricostruisce Tivù, l’intuizione di proporre degli avatar in un talent show al posto delle persone reali, fu tutta nostrana. Ad averla per primo fu infatti nel 2013 Nando Moscariello, Ceo di Vivi la Vita, che al MipFormat lanciò il pilot di I Love Dance, uno show in cui otto concorrenti si esibivano con personaggi animati, collegati a sensori che ne giudicavano l’abilità artistica, perché ne registravano ogni movimento. Per capirci una sorta di Just Dance, popolare videogioco, in chiave televisiva.
L’idea in sé è poi rimasta ferma ai box, forse anche per mancanza di coraggio da parte dei broadcaster. Ultimamente, tuttavia, quell’intuizione ha trovato sviluppo e sta prendendo piede. Il canale televisivo commerciale olandese SBS 6 ha ad esempio commissionato a John de Mol, papà del Grande Fratello, uno show di canto e danza che vede protagonisti degli avatar. Titolo, Avastars: ovvero, un talent show virtuale in cui i concorrenti partecipano indossando delle tute speciali che ne traducono i movimenti in personaggi animati. Il programma dovrebbe vedere la luce nel 2022.
Lo scorso settembre, Fox aveva mandato in onda lo scorso settembre due puntate speciali del talent show Alter Ego, in cui i concorrenti si esibivano tramite i loro avatar davanti a dei giudici. Il programma, tuttavia, non aveva registrato ascolti esaltanti. Prima ancora, nel 2020, in Cina sulla piattaforma iQiyi era stato proposto Dimension Nova, uno show in cui una giuria di esperti era chiamata a giudicare trenta sfidanti virtuali, selezionati anche ricorrendo a elementi del videogioco Pokémon Go.