È successo ieri sera a Reazione a catena un qualcosa di davvero singolare. L’”ultima parola” da indovinare nel gioco finale combaciava con il “terzo elemento” utile ad individuare proprio quella parola. Ma procediamo con ordine.
A giocare all’”ultima parola” sono le campionesse “le tre brunette“, arrivate al segmento finale con un montepremi da 51.500 euro. Il “primo elemento”, utile all’individuazione della parola finale, è gruppo. Il “terzo elemento” viene “acquistato” dalle concorrenti ed è corpo. A questo punto nel dare la soluzione le campionesse scartano automaticamente “corpo” e puntano su “contatto”.
“Tra le parole che avete detto c’è” tuona un dispiaciuto Marco Liorni, il quale rivela che la parola da indovinare era proprio “corpo”. Il presentatore commenta: “Corpo a corpo, è una lotta. E nel linguaggio militare un corpo è un gruppo di soldati. L’avevate detta, poi l’avete esclusa pensando non fosse possibile e invece! Ci riproviamo domani? E certo che ci riproviamo!”. Non particolarmente dispiaciute sembrano le concorrenti mentre, nelle ultime ore, sul web fioccano i malumori e le accuse nei confronti degli autori del quiz di Rai 1. Acclarata la singolarità di quanto verificatosi nella trasmissione, non rimane che consultare il regolamento dell’edizione in corso di Reazione a catena. Nell’articolo 8 comma 3 si legge che:
«Il “terzo elemento” fornisce alla squadra un suggerimento per scoprire l’ultima parola. Il “terzo elemento” può essere un “indizio” che chiarisce il rapporto tra la parola data e la parola da scoprire oppure una parola legata direttamente all’ultima da una relazione di tipo linguistico e/o da un’associazione di idee».
Insomma, i dubbi non sono chiariti. A seconda dell’interpretazione il tutto può sembrare lecito e non lecito. Ricorso all’orizzonte?