22
agosto

I Dai e Dai, i ’super campioni’ di Reazione a Catena

Dai e Dai - Reazione a Catena

Dai e Dai - Reazione a Catena

La censura per via dell’accostamento sbagliato alla parola ‘borsetta’ non ha bloccato il successo inarrestabile dei Dai e Dai, i supercampioni di Reazione a Catena. I tre amici livornesi, con 21 vittorie all’attivo, continuano a macinare un successo dopo l’altro all’interno del programma condotto da Marco Liorni. Conosciamoli meglio.

Il team dei Dai e Dai è composto da Marco Voir, nato a Livorno il 27 gennaio 1992 e dipendente in un’agenzia di scommesse, Simone Costagliola, impiegato in una multinazionale informatica e nato a Livorno il 28 febbraio 1993, e Simone “Mario” Mariottini, il più piccolo del gruppo – in quanto nato a Livorno il 14 dicembre 1994 – e residente da qualche anno a Dublino, dove lavora per una multinazionale dell’e-commerce.  Simone è l’unico single dei tre.

L’amicizia tra Voir e Costagliola è cominciata nel quartiere Coteto di Livorno: i due si sono infatti incontrati la prima volta nell’oratorio parrocchiale della chiesa di San Giovanni Bosco, mentre Mariottini si è legato a loro in un secondo momento. In carica dallo scorso 1° agosto, i Dai e Dai sono fortissimi ad indovinare le parole nel gioco dell’Intesa Vincente anche se, come hanno rivelato a Sorrisi, erano più sciolti durante le prove in casa:

Durante le simulazioni a casa arrivavamo anche a 29 (parole, ndDM). In studio è diverso il tono di voce che devi usare, devi quasi urlare, cerchi di scandire ogni parola e questo ti rallenta“.

Un percorso, quello nel programma di Marco Liorni, che ha fatto loro guadagnare, fino ad ora, 79.607 euro. L’ultima vittoria risale proprio a ieri sera: grazie alla parola Raggio, Marco, Simone e Mario hanno infatti portato a casa 213 euro. Una piccola cifra, sicuramente più alta rispetto ai 74 euro – record negativo storico del programma – agguantati nella loro decima ‘conquista’. La somma più sostanziosa che hanno vinto, in una sola puntata, corrisponde invece a 35.500 euro. Un successo dovuto anche ad una particolare tecnica che hanno utilizzato con il fine di allenarsi:

Ci siamo inventati una applicazione che tenesse traccia delle parole su cui ci allenavamo, quelle frequenti, quelle indovinate, ma soprattutto quelle rare e sbagliate. Ci siamo allenati sulle ‘intese perdenti’“.

Da che cosa deriva, però, il nome Dai e Dai? E’ semplice: “si prova una volta e si ritenta per la seconda, perché ‘dai e dai qualcosa succederà’“.

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3 Commenti dei lettori »

1. Elly Shelly ha scritto:

22 agosto 2023 alle 16:53

Sono di un’antipatia unica. A mio avviso i concorrenti non dovrebbero durare più di tre puntate.
Comunque Liorni li favorisce e parteggia per loro, inoltre sembra abbia una cotta per Simonetto, musetto di criceto, una volta gli ha detto “come sei carino”…



2. Pat ha scritto:

23 agosto 2023 alle 02:40

Elly Shelly: un concorrente di un quiz deve brillare per la sua bravura e per saper rispondere alle domande o risolvere i quesiti proposti. Non sono persone di spettacolo. Non devono essere degli intrattenitori, o cabarettisti. E un quiz non è un banco di mutuo soccorso per bisognosi, finché si vince si rimane.

magari vacci tu e facci vedere quanto sei bravo e simpatico/a. Come sempre i commenti più ridicoli arrivano da chi è costretto a svegliarsi alle 7 per mille euro al mese, e si illude che demolendo (inutilmente) gente che in 20 giorni vince cifre che non guadagnerebbe in 10 anni vivrà meglio. Per piacere.



3. Anna ha scritto:

24 agosto 2023 alle 12:49

La rai mette in notevole difficoltà questi campioni che sono veramente molto bravi, ma siccome non vuole spendere soldi, fanno a loro delle domande impossibili, non condivido e non guarderò più questa trasmissione



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