Irremovibile e testardo all’inverosimile. Intenzionato a fregarsene del Coronavirus, anche contro le evidenze (ed il buon senso). Don Mario Pieracci, ospite ieri pomeriggio a Domenica In, si è reso protagonista di un’accesa discussione, dopo aver dichiarato l’intenzione di continuare a celebrare la Santa Messa, nonostante lo stop alle celebrazioni religiose previsto dal decreto governativo. Il sacerdote romano non ha voluto accettare motivazioni diverse dalle sue, fino a quando una telefonata gli ha fatto cambiare idea.
Il pervicace don Mario ha sollevato la bufera affermando che di lì a poche ore sarebbe andato a celebrare regolarmente una funzione religiosa. Cosa in realtà vietata dalle nuove disposizioni governative. Gli ospiti in studio a quel punto lo hanno contraddetto, ma lui non ne ha voluto sapere.
“La Messa c’è! Alle 17 i romani vengano nella mia chiesa, che c’è la Messa. Non mi interessa il decreto, a me interessa il vescovo di Roma. La Chiesa ha la sua autorità e può decidere di dire la Messa (…) Vi sbagliate! Io la celebro eccome la Messa. Il governo non può decidere se io dico la Messa o no“
A nulla sono valsi i tentativi della conduttrice Mara Venier e degli altri ospiti di convincerlo del contrario. Tra gli altri, in studio, era presente anche il professor Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Oms e consigliere del Ministero della Sanità, il quale ha confermato e ribadito i divieti imposti all’esercizio pubblico del culto. Ma niente da fare.
“Anche domani io la Messa la celebrerò, perché ho il diritto…“.
proseguiva don Mario, rimediando una colossale brutta figura dovuta innanzitutto alla mancanza di informazione. Nelle stesse ore, infatti, la Diocesi di Roma e la Cei si allineavano a quanto previsto dal governo.
L’insistenza del sacerdote ha anche mandato su tutte le furie la Venier:
“Scusa, don Mario, ci vuole un po’ di buon senso. In questo momento tu non puoi mettere insieme centinaia di persone! Si può essere un buon cristiano lo stesso. In questo momento è un’emergenza gravissima“
ha sbottato la conduttrice, definendo il sacerdote – sua vecchia conoscenza – “un pericolo pubblico dai tempi della mia Vita in diretta“.
A far cambiare idea (ma forse non del tutto) a don Mario è stata una telefonata del portavoce del Vicariato, arrivata in diretta, nella quale si spiegava che – alla luce del decreto – non si potranno celebrare le Messe, se non a porte chiuse e in assenza dei fedeli, fino al 3 aprile. Un provvedimento, questo, valido in tutta Italia.
Smentite su tutta la linea, insomma, le insistenze del sacerdote presente in studio, la cui disinformata e fastidiosa ostinazione strideva con la necessità di trasmettere comunicazioni chiare, anche (e non solo) ai credenti sintonizzati.
1. Ale ha scritto:
9 marzo 2020 alle 13:01