I lavoratori del Centro Produzione Rai di Napoli sciopereranno il 26 luglio prossimo. Ma la loro mobilitazione sarà più ampia: la regolare programmazione, infatti, sarà a rischio per una decina di giorni, dal 20 al 30 luglio. Lo comunica la stessa Rai, prendendo atto dell’iniziativa promossa dalle segreterie regionali del Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni (Snater) e della Unione Generale del Lavoro Informazione (Ugl-Informazione).
“Ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, vi comunichiamo che le Segreterie regionali Snater e Ugl Comunicazione Federazioni Informazione hanno proclamato una giornata di sciopero il 26 luglio per gli interi turni di lavoro e il blocco degli straordinari e l’astensione di tutte le prestazioni accessorie e complementari a partire da sabato 20 a martedì 30 luglio. Di conseguenza nella giornata del 26 luglio e nel periodo 20-30 luglio la normale programmazione televisiva potrebbe subire delle modifiche“
si legge in una nota del servizio pubblico. Il giorno in cui è prevista una maggior adesione alla protesta è, per l’appunto, quello di venerdì 26 luglio. Come preannunciato, tuttavia, già da sabato prossimo lo stato d’agitazione dei lavoratori del CPTV di Napoli potrebbe arrecare modifiche alla programmazione, in particolare a quella regionale.
Le agitazioni attorno alla sede Rai di Napoli non sono però una circostanza dell’ultima ora. Già nello scorso mese di febbraio, il sindaco del capoluogo campano Luigi de Magistris aveva inviato una lettera al Presidente Rai Marcello Foa esprimendo “viva e forte preoccupazione” per le sorti dei lavoratori del Centro di Produzione partenopeo.
Tra i principali programmi realizzati durante l’anno nella sede Rai di Napoli, ricordiamo Made In Sud, Un Posto al Sole, Stasera Tutto è Possibile, Reazione a Catena.
1. Ale ha scritto:
17 luglio 2019 alle 14:09