25
giugno

Auditel: la conferenza stampa sui dati d’ascolto dei device digitali in diretta su DM. I primi dati: Canale 5 primo nella settimana, bene Sky

conferenza stampa auditel

Conferenza stampa Auditel

La rivoluzione sta arrivando. A breve saranno rilevati e comunicati i dati d’ascolto dei device digitali. Per l’occasione stamattina dalle ore 11.00, a Milano, nella sede di Auditel, si terrà una conferenza stampa che farà luce sulla data del debutto, sulla modalità di rilevazione e di distribuzione.

Dal 2018 Auditel ha intrapreso un percorso di innovazione con l’avvio del “SuperPanel” composto da 16.100 famiglie, pari a circa 41.000 individui e, in particolare, con la produzione quotidiana dei dati relativi agli ascolti su smartphone, pc, tablet, smart TV, Game Console e vari dispositivi OTT. L’incontro rappresenta anche l’occasione per illustrare come leggere e interpretare i dati degli ascolti sui nuovi device digitali e come integrarli con quelli della TV tradizionale. Alla conferenza stampa prenderanno parte: Andrea Imperiali, Presidente Auditel, e Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA.

DavideMaggio.it presenzierà all’incontro per aggiornarvi minuto per minuto con tutte le dichiarazioni e le novità.

Ore 11.07 – “E’ la prima conferenza in assoluto nella storia di Auditel“, esordisce così Andrea Imperiali, presidente di Auditel.

11.09 – “Auditel si sta veramente rivolgendo al futuro. Esprimo la soddisfazione di Upa (…) E’ un progetto che mette l’Italia in prima fila (…) Siamo di fronte ad un vero e proprio salto quantico, che apre una vera e propria era per la televisione e per la pubblicità (…). Per la prima volta vince davvero lo spettatore, che viene messo al centro”, interviene Lorenzo Sassoli de Bianchi. Sottolinea poi la possibilità di misurare un pubblico nuovo, in movimento e diverso a livello demografico. “Per noi di Upa solo ciò che è misurabile ha valore”.

11.15 – Si comincia ad entrare nel dettaglio di quel che sarà. Tutto è partito dalla consapevolezza che la fruizione del mezzo televisivo è cambiata, a partire dai millenials. Nel 2025 i millenials costituiranno il 50% della forza lavoro del Paese. Oltre alla domanda, si è trasformata anche l’offerta, mai stata così ricca e globale. Cambiati anche i device per la fruizione e il contesto tecnologico. Oggi sono 112 milioni di schermi connessi (di cui 42 milioni di televisori) che possono accedere ai contenuti video. Il consumo dei video nel mondo aumenta del 50% anno per anno.

11.24 – Nulla cambierà rispetto alle rilevazioni odierne. In più si aggiungeranno le rivelazioni dei device digitali, dalle smart tv alle game consolle. Saranno misurati sia i contenuti editoriali che la pubblicità (cosa complicatissima perchè viene erogata anche da altri server). Il sistema censuario si affianca al sistema campionario, per adesso non è ancora corretto sommare gli ascolti tradizionali e quelli rilevati sui nuovi device. I dati del sistema censuario sono espressi in device non individui.

11.31 – Il sistema campionario attuale rileva circa 420 emittenti, con il nuovo sistema censuario si rileveranno gli ascolti di 6 editori che rappresentano l’86.5% della televisione tradizionale. Gli editori sono: De Agostini, Discovery, La7, Mediaset, Rai, Sky. Anche gli altri editori saranno messi nelle condizioni di editori. Sono rilevati i contenuti online dei broadcaster o dei soggetti distributivi con cui i broadcaster hanno fatto accordi.

11.34 – I dati vengono prodotti dal 16 dicembre, su base quotidiana (unicum a livello europeo). A partire da oggi alle 18 verranno rilasciati i primi dati.

11.41 – Quattro le metriche utilizzate: AMRD (ascolto nel minuto medio, esattamente come nella tv tradizionale), LS (Legitimate Stream, misura quanti stream sono stati visti per almeno 300 millisecondi; è come se misurasse i cambi canale nella tv tradizionale), TTS (Total time spent), ASD (Average Stream Duration, durata media di uno stream).

11.48 – Rispetto alla tv tradizionale non c’è un 100%, non esiste una share. Le potenzialità di distribuzione dei contenuti sono infiniti, quindi il 100 da cui trarre la share non c’è. I dati on demand vanno valutati entro un periodo di 3-7 giorni dalla diffusione del contenuto, “non esiste il giorno dopo”. L’apice degli ascolti on demand si ha dopo 3-4 giorni.

11.59 – Imperiali tiene a sottolineare la cautela con cui esaminare i nuovi dati, anche perchè si tratta di un ecosistema ancora in evoluzione. Altro tema, ad esempio, è il 5G. L’Italia ha il tasso di sostituzione tra tv tradizionale e smart tv più alto d’Europa.

12.04 – Oggi nella fase nascente di questo sistema, parliamo di un fenomeno ancora all’inizio, non in grado di stravolgere quello che è lo status quo. Potrebbero valere qualche punto di share, se si misurasse lo share. Sono però molto diversi da quelli tradizionali, perchè favoriscono i programmi organizzati per clip. Non ci sono condizioni per includere operatori come Netflix che sono restii ad aprirsi.

12.15 – I dati quotidiani saranno disponibili all’inizio alle 18 tramite software house. I dati settimanali saranno disponibili il martedì alle 10.

12.19 – Le unicità: è la prima misurazione digitale univoca, certificata, condivisa e vigilabile; garantiscono la totale trasparenza in un mondo digitale opaco (depurando ad esempio il traffico non umano).

12.25 – Il prossimo step a settembre è l’inclusione delle app, attualmente escluse. Da gennaio 2020, si prevede di integrare un’altra funzionalità che è la library dei contenuti, ossia con la collaborazione di tutti gli editori stanno mettendo appunto un database di tutti i contenuti con una classificazione univoca.

12.29 – I dati legitimate stream della prima settimana (16-22 giugno 2019): 119.375.000 stream sono stati misurati. Per quanto riguarda il consumo per fasce orarie, il modello è simile a quella della tv lineare. C’è una grande sproporzione tra visioni on demand (che dominano con il 92%) e live stream.

12.35 – Per quanto riguarda il Totale Tempo Speso: 5.655.000 ore sono state spese tra il 16 e il 22 giugno. Anche per quanto riguarda la divisione per fasce orarie, il modello rispecchia quello della tv tradizionale (picchi in fascia post prandiale e in prima serata). Il live impatta un po’ di più.

13.38 – La durata media degli stream è 5 minuti e 19 secondi (esclusi gli stream pubblicitari), che sul mobile è 4 minuti e 31 mentre sulla smart tv è di oltre 20 minuti.

12.40 – I dati legitimate Streams: Sky è primo editore con 74.313K, segue Mediaset con 27.250k. Canale 5 primo canale.

Dati digitali LS

12.43 – I dati per Tempo Speso: Mediaset primo editore con 2.149k, segue Rai con 2.078k. Canale 5 primo canale.

Dati digitali tempo speso

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1 Commento dei lettori »

1. Joseph ha scritto:

25 giugno 2019 alle 11:15

Chissà perché la grafica da Studio Aperto…



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