Per la seconda puntata di Cucine da Incubo 3 Antonino Cannavacciuolo va a Genova, al ristorante A’ Lanterna, nato nel 1979 e struttura della Comunità di San Benedetto al Porto fondata da Don Andrea Gallo. Punto di riferimento per la gente del posto nonché per gli amici famosi di Don Gallo (tra cui Fabrizio De André a Vasco Rossi), il locale ha iniziato a decadere dopo la morte di Don Gallo.
Cucine da Incubo 3: A’ Lanterna di Don Gallo
A fatica si è riusciti ad aprire dopo una momentanea chiusura: al momento il locale è gestito da Domenico, uno dei fondatori, che sta provando a farlo ripartire rendendolo più competitivo, anche a livello di prezzi. In cucina ci sono Roberto, che arriva dalla comunità dopo un passato difficile, e Patnel, aiuto cuoca di origini nigeriane, che però non sa leggere e scrivere. In sala Lara e Tito, che possono contare anche sull’aiuto di Gianni, un volontario vicino a Don Gallo per 30 anni.
Per Antonino Cannavacciuolo, quindi, una missione per nulla facile, che lo porta a misurarsi anche con il sogno e il progetto di Don Gallo. Motivazione, riorganizzazione, efficienza le parole chiave di Antonino per riportare in auge lo storico locale genovese.
A’ Lanterna dopo l’intervento di Cannavacciuolo
Il posto è sempre stato apprezzato a Genova per questioni sentimentali, ma nelle recensioni su TripAdvisor precedenti all’avvento di Cannavacciuolo di note amare ce n’erano tante.
“abbiamo mangiato bene ma le porzioni erano scarse , l’antipasto buono ma scarso per il prezzo, i primi accettabili con poca quantita’, la frittura di pesce buona e fresca ma poca e troppo cara…col prezzo che abbiamo speso 70 euro in due …sono abituato a mangiare di piu’”(di pirota, 16 marzo 2014)
“Non la faccio tanto lunga, sono rimasto attratto dagli spiedini di polpo, era indicati sul menù a 15,00€ a porzione, mi vedo arrivare tre bastoncini di legno infilati ognuno dentro un mini polpo di circa 10-12 cm naturalmente senza contorno, per fortuna avevo ordinato un’insalata a parte. Ho pensato che non era il caso di proseguire”(Giuseppe F, 16 aprile 2013)
Dopo l’apporto dello chef Antonino, anche lui molto coinvolto dalla storia e dal passato del locale, e deciso a spingere lo staff ad andare avanti, le cose sembrerebbero essere in parte migliorate, ma resta il dubbio che in molti amino più la mission del locale che non in locale in sé. Le critiche dei clienti occasionali, infatti, ci sono sempre.
“Posto molto particolare, cibo ottimo, personale gentilissimo. Piatti ENORMI e prezzo piccolissimo. Ci torneremo sicuramente (stezena2004, 13 settembre 2015)
“Cena di coppia….antipasto niente di speciale…1primo di tagliatelle allo scoglio…crude e gusto pesce zero! 1 fritto accettabile…1 grigliata bruciata…acqua…1 vino… per la cifra di 90.00 euro!!!! Ma siamo matti?? Per la stessa cifra ho mangiato pesce di qualità e ottima cucina. Molto delusa…forse siamo capitati nella serata sbagliata. Complimenti al personale…sorridente e gentile. Peccato” (FabyloveDany, 16 novembre 2015)
“Siamo stati attirati dalla puntata di “cucine da incubo” con Canavacciuolo che ha rinnovato il locale… Ci aspettavamo di trovare qualcosa del suo menu, ma nulla :( L’antipasto anonimo, il primo banalissimo, ma il “top” era la grigliata mista uscita ricoperta di tanti pezzetti di non so cosa bruciati… oltre al fatto che non la si poteva guardare era anche immangiabile perché sapeva solo di bruciato. Non ci hanno neanche offerto un amaro per compensare la cucina pessima. L’unica nota positiva era la cordialità dello staff” (Polina K, 11 agosto 2015)