Nella scuola più spiata della televisione è tempo di comunicazioni importanti. In Sala Relax, Marcello Sacchetta e Stefano De Martino informano i ragazzi del fatto che a breve saranno suddivisi in due squadre. Su indicazione dei professori, i cantautori Lo Strego e Riccardo vengono designati come i leader della settimana. Spetta a loro l’onore e l’onere di formare le rispettive squadre, che nel corso del prossimo speciale di Amici 16 si sfideranno a suon di interpretazioni canore e passi di danza.
Se Lo Strego sembrerebbe essere impensierito dall’incarico, per i ballerini della scuola si profila all’orizzonte un ostacolo ben più concreto: la prima lezione di danza con la temutissima Alessandra Celentano. Tra una postura errata e una pirouette non proprio convincente, l’intransigenza della docente raggela gli animi (e le speranze) degli allievi. In particolare, l’autostima dei ballerini deve aver subito un brutto colpo nel momento in cui, a metà tra il sadico ed il rassegnato, stanca dell’ennesima correzione, la docente se n’è uscita con un caustico “Mi sembrate dei budini, gelatinosi”.
In quanto a commenti, neppure i professori di canto sembrano andarci leggeri. Per un Rudy Zerbi che tenta di infondere coraggio a Thomas, uno dei suoi beniamini (nonché il più piccolo del gruppo), c’è un Carlo Di Francesco che ribadisce, senza peli sulla lingua, il suo parere sfavorevole nei riguardi di Riccardo. Reo, a suo dire, di produrre testi inautentici, col solo scopo di confezionare un “prodotto commerciale”: “Voglio capire se sei un grandissimo dritto, per non dire paraculo, o se effettivamente questa è la tua indole”. I tentativi di difesa del ragazzo – che sottolinea come le sue canzoni provengano dal suo intimo – non sembrano, però, far cambiare idea al professore che, uscendo dalla sala prove, chiude la conversazione con un secco: “Mi sta bene, ma non rifugiarti in questa cosa”.
La puntata di oggi si conclude con una sequela di vaffa liberatori. Durante la sua prima lezione, il professor Braga invita i ragazzi a lasciarsi andare, seppur in modo contenuto, al turpiloquio, convinto che ciò possa servire a liberare le tensioni represse e a concentrarsi sugli obiettivi da raggiungere. Al gioco non si sottrae Francesco P, che, stuzzicato dall’insegnante, rivolge il suo vaffa dritto in faccia allo stesso Braga, l’unico della commissione di canto a non avere fiducia nelle sue doti.