Applaudito negli Usa da pubblico e critica, approda questa sera alle 21,00 su Fox Crime, il canale Fox interamente dedicato al giallo, all’investigazione e al mistery, il primo capitolo di American Crime Story. Dopo American Horror Story, Ryan Murphy, produttore del fortunatissimo serial horror trasmesso dalla rete via cavo FX, propone una nuova serie con la stessa struttura antologica. Come intuibile dal titolo, ogni stagione racconterà un caso di cronaca nera scelto fra i più eclatanti della storia americana. Si parte con American Crime Story – Il Caso O.J. Simpson (The People v. O.J. Simpson nella dicitura originale), che, traendo aspirazione dal best-seller di Jeffrey Toobin, racconterà in 10 episodi il celebre processo per omicidio del campione sportivo O.J. Simpson. La serie è scritta da Scott Alexander e Larry Karaszewski, il team di sceneggiatori di Ed Wood, Man On The Moon e Big Eyes.
American Crime Story – Il Caso O.J.Simpson: il Cast
Per American Crime Story: The People V. O.J.Simpson la produzione non ha badato a spese, arruolando un cast ricco di nomi importanti, a partire dal premio Oscar Cuba Gooding Jr. nei panni di O.J. Simpson, mentre Sarah Paulson (già vista in American Horror Story) è Marcia Clark, la combattiva rappresentante dell’accusa. Il volto più celebre è però quello di John Travolta nei panni di Robert Shapiro, un avvocato e amico di Simpson.
La serie segna il ritorno anche di David Schwimmer, che in molti ricordano nel ruolo di Ross nella sitcom cult Friends. L’attore interpreta un altro membro della squadra di difesa, Robert Kardashian, noto alle cronache anche per essere il padre delle sorelle Kim, Khloè e Kourtney Kardashian. Completano il cast Courtney B. Vance, Connie Britton, Nathan Lane, Cheryl Ladd, e nei panni della moglie di Robert, Selma Blair.
American Crime Story – Il Caso O.J.Simpson: trama
Ci sono pochi momenti storici che hanno davvero unificato la società americana. Quando un evento è in grado di fermare una nazione e tenerla col fiato sospeso, è destinato a restare per sempre nella memoria. Nessun americano potrà mai dimenticare dove fosse quando O.J.Simpson si diede alla fuga alla guida di una Ford Bronco bianca. Una nazione intera assistette in diretta tv (95 milioni di spettatori) per 24 ore a quella maldestra caccia all’uomo che sarebbe stata solo l’inizio del caso O.J. Simpson e avrebbe segnato l’inizio della reality television.
Orenthal James (O.J.) Simpson era un 47enne ex campione di football che aveva realizzato l’American dream, diventando incredibilmente popolare come modello di successo per tutti gli afroamericani. La vita privata di O. J. si rivelò, col passare del tempo, popolata da luoghi oscuri, il cui epilogo tragico è l’accusa di omicidio dell’ex moglie Nicole Brown. Nel processo che iniziò il 24 gennaio ‘95, Marcia Clark, il pubblico ministero cui nulla fu perdonato dalla stampa dell’epoca, dalla pettinatura ai tailleur, dichiarò: “fin dall’inizio avevo capito che era diventato un circo più che un processo”. L’attenzione popolare e la morbosità dei media trasformarono il caso Simpson in uno spettacolo, aprendo a quel voyeurismo televisivo che è sfociato nella forma reality e riempirà i palinsesti della tv globale negli anni a venire.
Nel processo dell’ex campione i nodi più intricati della società americana arrivano al pettine: il bianco non è uguale al nero; un uomo ricco con un dream team di difensori ha molte più tutele di un cittadino qualsiasi; la violenza sulle donne è un tema così angoscioso che l’opinione pubblica preferisce evitarlo. Si aggiunga a questo il senso di colpa collettivo dell’America bianca che nel 1995 non aveva ancora smaltito la vergogna per il terribile pestaggio del tassista afroamericano Rodney King. Non a caso la serie si apre con le immagini di repertorio delle le sommosse a sfondo razziale che scoppiarono a Los Angeles in quell’occasione, due anni prima del processo contro O.J.