La differenza tra cronaca ed inchiesta a volte è Sottile, ma significativa. E’ proprio attorno ad essa che, infatti, si è articolata la seconda puntata di Linea Gialla, il nuovo programma di La7. Dopo un esordio in sordina, con il 2.35% di share, ieri la trasmissione di Salvo Sottile ha ricalibrato la propria scaletta e ha riservato ampio spazio ad alcuni reportage su tematiche di pubblico interesse. Un cambiamento rispetto al debutto di settimana scorsa, che però non ha portato in termini auditel i risultati sperati: l’ascolto è infatti scivolato al 2%. Non sono certo mancate le notizie di cronaca in senso stretto, che tuttavia sono quasi diventate un intermezzo tra un’inchiesta e l’altra.
Il programma si è aperto con la prosecuzione di un reportage sul laboratorio di Farmacia dell’Università di Catania, noto alle cronache per la morte sospetta di quindici persone. Linea Gialla ha provato ad indagare le cause di quei decessi, accogliendo anche una testimonianza telefonica in diretta. Poi, la trasmissione si è spostata in Campania, per documentare la strage di innocenti nella cosiddetta Terra dei Fuochi. “Qui c’è un popolo che muore e la menzogna continua” ha denunciato don Maurizio Patriciello, da sempre attento al dramma di quelle zone. In conclusione, dopo alcuni aggiornamenti su Roberta Ragusa e Melania Rea, un’inchiesta sui casi di malasanità.
Seguendo la puntata, i telespettatori avranno potuto notare un’apertura di ampio respiro giornalistico che era emersa solo in parte nel primo appuntamento (più concentrato sulla cronaca, quasi in un remake di Quarto Grado). Non sappiamo se tale scelta sia stata solo sperimentale, ma non l’abbiamo ritenuta sbagliata: così, infatti, Linea Gialla ha cercato di crearsi una propria identità e di differenziarsi dai suoi competitor. L’inchiesta, peraltro, è un genere che potrebbe aggradare il pubblico affezionato a La7, rete da sempre carente sulla cronaca nera e invece più specializzata nell’approfondimento d’attualità.
Inutile rifarsi a Chi l’ha visto o a Quarto Grado: Linea Gialla deve sapersi caratterizzare per qualcosa di diverso, e la direzione intrapresa ieri sera potrebbe essere quella giusta a patto che sia dato alla trasmissione tempo di crescere. Solo così La7 potrà realizzare quel progetto a lungo termine cui si riferiva Sottile a presentazione del programma. La trasmissione, inoltre, può contare su un conduttore che riscuote un consenso personale e sulla consulenza di un autore di lungo corso come Fiore De Rienzo.
Tra le novità introdotte da Linea Gialla, la possibilità di un’interazione telefonica diretta tra il pubblico ed lo studio. Ma questo aspetto, interessante anche se non inedito, non si è ancora sviluppato in tutte le sue potenzialità. Come l’intero format, del resto.
1. pig ha scritto:
25 settembre 2013 alle 17:02