Una giornata tersa, una limousine scintillante e un ansante Richard Gere che, armato di un mazzo di rose rosse e di una sferzata di coraggio per combattere la sua fobia dell’altezza, si appresta a salire la scala antincendio e raggiungere la sua Giulietta-Julia Roberts per giurarle eterno amore. E’ il celebre finale di Pretty Woman, cavallo di battaglia di Rai 1 che, anche stavolta, è riuscito ad aggiudicarsi la serata con il 17.81% di share (e ben 22 repliche alle spalle sull’ammiraglia Rai) grazie al romanticismo e all‘affetto del pubblico verso la commedia americana per antonomasia.
In effetti che gli italiani siano un pubblico particolarmente fedele alla tradizione è ormai cosa risaputa, altrimenti non si spiegherebbe il puntuale successo che la prostituta Vivian e il magnate dell’economia dal cuore tenero Edward riscuotono ad ogni messa in onda sul piccolo schermo, così come non si spiegherebbe l’8.03% di share conquistato da Julie Andrews lo scorso venerdì con la sua inossidabile Mary Poppins. Le costanti del periodo natalizio sono le stesse e, quasi sempre, costituiscono una velo di nostalgia e calore per accompagnare l’allestimento dell’albero di Natale e le scorpacciate di panettone e pandoro.
Ne sono un esempio Whoopi Goldberg e la sua Sister Act, la cantante pop pronta a vestire la tonaca ogni qualvolta Mamma Rai chiami; Macaulay Culkin che ha fatto di Mamma ho perso l’aereo un classico senza tempo rivisto con piacere da grandi e piccini. Quanto è giusto ancorarsi alla riproposizione di cavalli di battaglia così longevi che, inevitabilmente, un giorno potrebbero avvertire i segni di stanchezza tipici di qualunque campionissimo al penultimo round sul ring della vita?
Si sa, il classico non muore mai e, mai come in questo periodo, un ritorno alle origini, a un passato costellato da grandi capolavori del grande schermo prestati alla tv come l’addobbo più importante per le feste, non può che far bene al pubblico pagante, ansioso di rivivere le storie più belle ed emozionanti che ha imparato ad amare con la stessa ingenuità del bambino in procinto di aprire i regali acquistati da Babbo Natale con una carta gold prepagata dal nostro precedente governo.
1. Silvia ha scritto:
13 dicembre 2012 alle 12:21