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ottobre

MARIANNA DE MICHELI A DM: LA NOTORIETA’ TOUT COURT NON MI INTERESSA. VIVO CON SERENITA’ LA SITUAZIONE DI CENTOVETRINE

Marianna de Micheli

Da eroina della soap a compagna di Adolf Hitler. Marianna de Micheli ha deciso di puntare sulla versatilità per la sua carriera d’attrice. In attesa che l’azienda faccia luce sul futuro di Centovetrine, smessi i panni dell’affascinante Carol Grimani, ha deciso, infatti, di tornare al teatro dove è attualmente di scena a Roma con lo spettacolo Eva Braun, coniugata Hitler.

Com’è interpretare un personaggio controverso come Eva Braun?

All’inizio ero terrorizzata. La mia idea di lei è contraddittoria, come del resto lo sono io nella vita e quando mi capita di approcciarmi a nuovi personaggi. In una prima fase cerco di astenermi dal dare giudizi ma poi diventa inevitabile farlo. E’ un pò come quando con noi stessi tendiamo da un lato a giustificarci e dall’altro colpevolizzarci.

Credi che il pubblico di Centovetrine sia rimasto spiazzato?

Non lo so forse per i primi dieci minuti. E’ una cosa completamente diversa ma poi ci si dimentica di Carol.

Il regista dell’opera, Sergio Basile, è il tuo ex fidanzato…

Sì (ride, ndr). Sembra impossibile ma si può fare. Non ci sono state difficoltà sotto questo punto di vista anzi è stato anche un modo per riparlare di determinate cose che al momento non si sono potute affrontare. Quando la rottura è fresca non si riesce a parlare con tranquillità, invece, lavorare insieme a distanza di qualche tempo ci dato anche modo di risolvere le questioni per così dire in sospeso.

Come vivi la situazione di Centovetrine, le cui riprese al momento ferme potrebbero ricominciare a breve o mai più?

Vivo tranquillamente perchè era già successo a dicembre dello scorso anno e in quell’occasione ho avvertito il colpo più grande. Aspetto con serenità ogni decisione e il fatto di essere talmente occupata con il teatro mi aiuta a non stare con il cuore in gola.

Ti dà fastidio essere chiamata Carol Grimani?


E’ una cosa che va capita, non fa mai piacere al 100% ma è comprensibile. Forse mi da fastidio quando chi sa il mio nome continua a chiamarmi col nome del personaggio.

Tu avevi un mito, un’attrice che avresti chiamato col nome del personaggio?

No, nessuno, anche se c’èra un periodo in cui seguivo sempre un film, che aveva registrato mia madra su un vhs, Angoscia con Ingrid Bergman.

Quando hai iniziato a fare l’attrice era un tuo desiderio la notorietà televisiva?

No, non l’ho mai presa in considerazione semplicemente perchè ho una formazione differente, poi ai tempi le soap italiane non esistevano. E’ una cosa che mi fa piacere quella di poter essere stimata e apprezzata dal grande pubblico. Al contrario la notorietà tout court non mi interessa e credo possa avere lati negativi. Non mi piace stare al centro dell’attenzione in generale.

Suona strano sentirlo dire da un’attrice.

Sono atipica, preferisco farmi i fatti miei. Diciamo che mi piace stare al centro dell’attenzione sul lavoro ma nella vita privata no. Non sono mondana, non amo vestire firmata, sono astemia, non fumo, non mi piacciono le macchine da corsa…

Come mai hai fatto Baila allora?

A parte il fatto che mi piace tantissimo ballare e ballo tango da anni, l’ho fatto per raggiungere quella fetta di pubblico che non si riesce a raggiungere con Centovetrine. Spesso non si viene selezionati per la bravura ma per il pubblico che si riesce ad intercettare.

Cos’è che ti ha spinto a iniziare una carriera nella recitazione?

Una sorta di necessità, mi piace da morire “essere altro da me”. Probabile centri una certa mia timidezza.

Forse è anche per quello che scrivi poesie.

Sì è vero. E’ un altro modo di esprimermi, ho anche pensato di scrivere un libro ma per farlo non devi essere occupata a tempo pieno.

Meglio una tournée teatrale sold out o una fiction di successo di prime time?

Ci sono lati positivi in entrambi, la fiction ti porta facilmente altri ruoli magari sempre più interessanti, con il teatro è tutto più difficile, non c’è battage pubblicitario e la platea è minore rispetto a quella televisiva. Il fascino del teatro è imparagonabile, a teatro puoi cercare il personaggio, puoi fare un lavoro appropriato sulla recitazione che la tv non ti dà il tempo di fare.

Sembra che di pancia sceglieresti il teatro ma di testa la televisione.

Una fiction di successo puo’ portarti ad un grande spettacolo tetatrale mentre viceversa è molto più difficile. Lo dico senza critiche o rammarico ma con razionalità.

Dove ti vedi tra due anni?

Non ne ho la più pallida idea, vivo alla giornata, e la cosa strana di fare Centovetrine è avere una vita organizzata. Ad esempio non ho mai prenotato una vacanza. Una volta in Sicilia mi sono persino trovata a dormire sul ponte di una barchetta di un pescatore perchè non c’era posto.

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