C'è Posta per Te

Maria De Filippi e il giudice Melita Cavallo nel mirino di Agcom. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inviato un richiamo nei confronti della società R.T.I. – Reti Televisive Italiane S.P.A. al “rispetto dei principi a tutela degli utenti, della dignità umana e della corretta rappresentazione dell’immagine della donna nei programmi di intrattenimento”. Oggetto dell’attenzione di Agcom la puntata del 7 gennaio 2023 di C’è posta per te e la puntata del 3 febbraio 2023 di Forum a seguito di diverse segnalazioni.

Nella puntata del programma condotto da Maria De Filippi veniva raccontata la storia di Valentina, decisa a chiedere perdono al marito Stefano per il tradimento commesso, favorito dal comportamento dell’uomo nei confronti della donna. Agcom ha rilevato che la narrazione della storia contenesse episodi di violenza psicologica e un’immagine stereotipata della figura femminile. Viene segnalata la criticità della scelta della storia  “in ordine all’obbligo di adottare ogni cautela per assicurare la rispondenza delle trasmissioni ai principi generali in materia di tutela della dignità umana e di prevenire situazioni in cui possa concretizzarsi la violazione dei medesimi principi”. Oltre alla mancanza di adeguate cautele nella scelta della storia, l’assenza di stigmatizzazione da parte della conduttrice dei comportamenti di Stefano, secondo Agcom, sembra giustificare e normalizzare modelli di relazione interpersonale improntati all’aggressività verbale e alla scorrettezza.

Il secondo episodio riguarda, invece, la storia raccontata nella puntata di Forum dello scorso 3 febbraio relativa alla gestione della rabbia, all’interno di una coppia separata, in merito all’affidamento del figlio minore. Il padre del minore si è reso protagonista di un episodio contraddistinto da rabbia e violenza: recatosi a scuola, ha preso a calci la porta dietro cui si era rifugiata la madre con il bambino, minacciandola ripetutamente. L’episodio in questione ha garantito alla madre l’affidamento del bambino, a seguito di un TSO imposto al padre che, nella puntata, rivendicava invece l’affidamento esclusivo del figlio.

Per l’Agcom le affermazioni di Melita Cavallo avrebbero veicolato un messaggio distorto volto a giustificare i comportamenti violenti del protagonista maschile (“io la ritengo quasi comprensibile” ha affermato a un certo punto in relazione alla reazione dell’uomo) della storia nei confronti della protagonista femminile facendo apparire normali modelli di relazione interpersonale improntati all’aggressività e alla scorrettezza. In definitiva a Forum sarebbe emersa, in quell’occasione, una narrazione volta a minimizzare o giustificare la violenza.

L’Autorità ha richiamato dunque la società RTI – Reti Televisive Italiane S.p.A. a “garantire nei programmi di intrattenimento il più rigoroso rispetto dei principi previsti a tutela degli utenti”, impegnandosi nell’osservanza del richiamo mediante il monitoraggio dei programmi. L’atto può essere impugnato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro 60 giorni dalla notifica dello stesso.

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