Nel 1978 ha incollato oltre 11 milioni di spettatori su Rai2. Ora la storia di Radici torna su Retequattro con un remake in quattro puntate dell’omonima produzione passata alla storia della tv quale autentico caso mediatico e sociale per il valore – sempre attuale – dei temi affrontati. Roots-Radici ricostruisce la vicenda di Kunta Kinte, giovane guerriero del Gambia catturato e venduto come schiavo negli Stati Uniti nel 1767.
Con un budget di 50 milioni di dollari può contare su un nutrito cast capitanato da Malachi Kirby (Doctor Who, Black Mirror), interprete di Kunta Kinte. Con lui Forrest Whitaker (L’ultimo Re di Scozia), Jonathan Rhys Meyers (Tudors), Anna Paquin (Lezioni di piano, True Blood), Laurence Fishburne (CSI, Matrix) e James Purefoy (Roma, The Following). Roots è prodotta, tra gli altri, dal protagonista della fiction originale LeVar Burton e da Questlove, batterista del gruppo hip-hop The Roots (resident band del The Tonight Show condotto da Jimmy Fallon).
La versione attuale della serie, negli USA è stata proposta in simulcast su History, Lifetime e A&E Network durante il Memorial Day 2016. In Italia, Radici è stata già trasmessa su History e arriva in prima visione in chiaro sulla rete diretta da Sebastiano Lombardi. L’appuntamento è per domani in prima serata.
Radici – trama
Kunta Kinte cresce nella città gambiana di Juffure: è un ragazzo spensierato e indisciplinato, orgoglioso figlio di un guerriero Mandinka. Il giovane trascorre le giornate nelle praterie di cui è ricco il Paese ed il suo desiderio di evasione dalle regole lo porta a disobbedire costantemente alla famiglia.
Ma un giorno, all’età di soli diciassette anni, tutto cambia: aggredito e catturato da un gruppo di schiavisti, Kunta Kinte viene fatto prigioniero e venduto ad un coltivatore del Maryland, in America. Punito costantemente per via del carattere indomito, Kunta Kinte – il cui nome viene subito sostituito con quello di Toby – alla fine è costretto ad accettare la nuova identità e ad arrendersi al volere del padrone.
Ma, nonostante tutto, Kunta Kinte non abbandona i sogni di libertà ed i propri valori. Sogni e valori che Kunta Kinte vedrà trionfare nel 1865, anno in cui in tutti gli Stati Uniti d’America viene abolita la schiavitù.