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ottobre

Liberi tutti, da questo caos

Liberi Tutti

Liberi Tutti

Liberi Tutti è stato presentato come un programma d’ingegno, che avrebbe messo alla prova concorrenti vip e pubblico da casa. Ma l’ingegno vero sta nell’indovinare cosa sia. Quello che traspare, dopo la prima puntata del nuovo show di Rai2, è soltanto una gran confusione.

Liberi Tutti, che segna il ritorno della Triangle di Silvio Testi con un prime time di intrattenimento, prevede una serie di prove da svolgere nelle escape room dalla quali si può uscire solo dopo aver trovato un codice. Sono 8 le stanze affrontate nella prima puntata: horror, museo della palla, spazio, segreto del totem, veliero, giungla, una notte al supermercato e scuola di spie. Divertenti e intriganti sulla carta, nella realtà sono tutt’altro. Le prove, alle quali sono chiamati gli ospiti vip (nella prima puntata Elenoire Casalegno, Ale e Franz, La Mario, Simone Montedoro e Maurizio Casagrande), risultano banali e ripetitive.

Anche la conduzione lascia a desiderare. Bianca Guaccero è visibilmente in difficoltà a gestire uno show del genere mentre Peppe Iodice non fa altro che alimentare un clima caotico. Unica nota positiva del programma sono i Gemelli di Guidonia a cui è affidato il compito di cantare dei brevi jingle tramite i quali vengono dispensati indizi utili all’uscita dall’escape room. La comicità del programma è ostentata, Liberi tutti sembra fondarsi sullo strappare una risata in qualunque situazione.

Al contrario, l’idea delle escape room poteva anche funzionare se quelle stanze fossero state effettivamente delle escape room e non l’ennesimo pretesto per rifare Stasera Tutto è Possibile. L’aggravante è, infatti, che Liberi Tutti arriva dopo il flop di Fake Show. Anche stavolta Rai2 ci ha provato e non c’è riuscita.

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2 Commenti dei lettori »

1. Tiziano87 ha scritto:

24 ottobre 2023 alle 14:51

Anche a me l’idea delle Escape Room piaceva ed ho seguito per curiosità. Una roba proprio di basso livello, dove le escape room sono semplicemente delle piccole prigioni dove i concorrenti non fuggono da nulla.

Meno male che a Pino Insegno a cui spettava due anni fa la conduzione gliel’hanno tolta (da casa gli sarà scappato un “fiuuuu”), altrimenti avremmo visti centinaia di articoli dei giornali imparzialissimi di una certa corrente politica che avrebbero dato a lui la colpa del flop, quando in realtà è un programma scritto con i piedi e poco c’entra chi lo presenta.



2. Massimo ha scritto:

24 ottobre 2023 alle 18:13

Se questi ascolti li avesse fatti Insegno, lo avrebbero massacrato.
Ci vuole più equilibrio quando si giudicano i programmi di Insegno che ormai è stabile sopra un dignitosissimo due per cento.



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