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luglio

Radio RAI protesta contro gli Ascolti Radio e annuncia il ritiro da TER. Ecco le Radio più ascoltate

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Radio Rai si tira fuori. Il servizio di Radiotelevisione italiana ha deciso infatti di recedere da TER, la società degli editori radiofonici che produce i dati di ascolto. Una decisione che la Rai ha annunciato con conseguente polemica.

La decisione è stata motivata oggi con dovizia di particolari, giorno in cui è stata pubblicata l’indagine relativa al primo semestre 2023, malgrado il ricordo dell’azienda.  La TER, a detta della Rai, ha presentato fin da subito delle evidenti criticità metodologiche, motivo per il quale ha più volte chiesto degli interventi mirati a perfezionare “l’affidabilità dei dati di ascolto radiofonici e offrire al mercato dati completi e tempestivi“. Di fronte alla mancata risposta, sia in sede di Tavolo Tecnico sia in Consiglio di Amministrazione, la Rai ha quindi deciso di procedere con un esposto.

A fronte della indisponibilità del board di TER di apportare modifiche all’impianto metodologico e costatando che anche i numerosi inviti di AGCom siano rimasti negli anni disattesi, RAI - ravvisata la ormai cronica inadeguatezza delle attuali modalità di rilevazione sotto il profilo tecnico-metodologico – ha ritenuto necessario, al fine di tutelare gli investitori, gli ascoltatori e gli interesse della stessa Società, l’esercizio dell’immediato recesso da TER Srl, segnalando all’AGCom tale situazione di mercato e promuovendo un ricorso d’urgenza innanzi al Tribunale Civile di Milano per inibire la pubblicazione dei dati derivanti dalle rilevazioni per il primo semestre 2023 relativi alle emittenti Rai

si legge, infatti, in una nota diffusa dall’azienda di Viale Mazzini con la quale annuncia che intende attivare tutte le azioni, in ogni sede, a tutela dell’Azienda di Servizio Pubblico. Le metodologie contestate sono principalmente due: da un lato – dal punto di vista tecnico – il fatto che gli ascolti delle varie emittenti vengano rilevati in primis tramite una ricerca consistente in delle lunghe interviste telefoniche, dall’altro – dal lato della Governance – l’assenza nelle rilevazioni delle imprese del settore pubblicitario e le relative associazioni (UPA-Utenti Pubblicità Associati e UNA- Aziende della Comunicazione Unite), come invece richiesto da AGCom.

A tale contesto di criticità, negli ultimi mesi, si è innestata una recente pratica commerciale volta a sollecitare gli utenti a riscontrare le interviste telefoniche sulle abitudini di consumo radiofonico mediante un richiamo all’emittente radiofonica preferita, in taluni casi anche indipendentemente dal suo effettivo ascolto che ha definitivamente minato l’autorevolezza e la credibilità dell’intera ricerca, rendendo ancor più evidenti tutti i limiti metodologici della stessa. Una modalità metodologicamente non corretta che l’azienda Rai non può perseguire, proprio per la sua natura di Servizio Pubblico

ha poi continuato, precisando che, per via del ruolo del Servizio Pubblico a tutela dell’intero mercato radiofonico nazionale, la Rai è disponibile, insieme alle associazioni degli investitori di pubblicità e delle aziende della comunicazione (UPA e UNA), a promuovere l’apertura di un nuovo tavolo di lavoro con i player del settore radiofonico dove tutti quanti “possano svolgere, oltre che un ruolo propulsivo, un indispensabile presidio di garanzia e tutela di tutte le componenti del mercato e del migliore funzionamento delle metriche di rilevazione dei dati d’ascolto“.

Le Radio più ascoltate secondo Ter nel primo semestre 2023

In base ai dati d’ascolto, rilasciati oggi, tenendo conto del giorno medio, la radio con più ascoltatori è risultata essere RTL 102.5 con 5.971.000 ascoltatori. Secondo posto per RDS (5.584.000 ascoltatori), seguita da Radio DeeJay (5.448.000 ascoltatori), che è prima nel quarto d’ora medio, e Radio Italia Solo Musica Italiana (5.059.000).

Quinto posto per Radio 105 (4.452.000), mentre al sesto posto si trova Radio Kiss Kiss (3.441.000). Settima Virgin Radio (3.346.000). Rai Radio 1 (3.004.000) è ottava, con Rai Radio 2 subito dopo (2.601.000). Decimo posto per Radio 24 (2.260.000). Seguono R101 (2.251.000), Radio Monte Carlo (1.912.000), M20 (1.682.000), Radio Freccia (1.359.000), Radio Capital (1.303.000), mentre è solo sedicesima Rai Radio 3 (1.050.000). Meno di un milione di ascoltatori per Radio Zeta (954.000) e Rai IsoRadio (544.000)

“Oltre due milioni e mezzo di ascoltatori in più in un solo semestre e una crescita per alcune emittenti, nel quarto d’ora medio (il riferimento per le campagne pubblicitarie) anche superiore al 70 per cento. Quale credibilità possono avere dati come questi?”.

Così  il vice direttore di Radio Rai Flavio Mucciante commenta la decisione del Tavolo editori di pubblicare anche i dati delle reti radiofoniche della Rai, nonostante il ricorso dell’azienda.

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