Capita spesso che si faccia più politica in televisione che in Parlamento. Ma in genere se ne occupano i programmi di approfondimento o i telegiornali. Il Grande Fratello Vip non rientra certo tra questi se non fosse per il caso di Clemente Russo che ha mobilitato persino il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Questa sera a Matrix, su Canale 5, il Guardasigilli avrà modo di ribadire e spiegare meglio la sua posizione in un’intervista rilasciata a Nicola Porro.
Nell’intervento già registrato, il ministro commenta così:
“Il problema è molto semplice: Clemente Russo è un poliziotto penitenziario. Dovevo dire ai cittadini che la polizia penitenziaria in qualche modo non coincide con quell’immagine che veniva data”.
Dopo il caos mediatico suscitato dalle affermazioni del pugile e l’onda inarrestabile di polemiche, Orlando aveva infatti chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di valutare i comportamenti dell’atleta. E continua:
“La polizia penitenziaria è la polizia delle garanzie, cioè quella che deve, da un lato tutelare la sicurezza dei cittadini, ma dall’altro anche garantire l’incolumità di chi è recluso. Ed è del tutto evidente che un’espressione come quella si addice poco a questo tipo di ruolo e di funzioni“.
Come sappiamo, la scorsa settimana, durante la puntata del lunedì, la produzione del reality aveva già preso provvedimenti con l’espulsione del concorrente. Resta il fatto che la tv a volte non basta e c’è un confine, un limite, stavolta arbitrato in prima persona dai vertici della giustizia italiana, utile a sottolineare la gravità di alcuni episodi, in determinate circostanze. Così, appunto, il Ministro insiste sulla risonanza che ha avuto la vicenda:
“Siccome il caso Russo è una cosa di cui si discute e va nelle case di molti italiani, con un seguito significativo, mi pareva molto importante che, in qualche modo, questo messaggio arrivasse in modo tempestivo”.
Questa sera, a Matrix, il resto dell’intervista.
1. Emilio ha scritto:
13 ottobre 2016 alle 00:33