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DALLA VALLE D’AOSTA IL VIA AD UNA NUOVA STAGIONE DI SWITCH OFF: TOCCA A PIEMONTE OCCIDENTALE, TRENTINO ALTO ADIGE, LAZIO E CAMPANIA

di Francesco Lauciello

16/09/2009 - 03:03

DALLA VALLE D’AOSTA IL VIA AD UNA NUOVA STAGIONE DI SWITCH OFF: TOCCA A PIEMONTE OCCIDENTALE, TRENTINO ALTO ADIGE, LAZIO E CAMPANIA

Switch off Valle d’Aosta, Piemonte, Lazio, Campania, Trentino Alto Adige 

E’ iniziata lo scorso lunedì, 14 settembre, da Aosta e si concluderà a Napoli il prossimo 16 dicembre la lunga stagione degli switch off. Valle d’Aosta, Piemonte Occidentale, Trentino Alto Adige, Lazio e per ultima la Campania vedranno di settimana in settimana lo spegnimento dei segnali analogici in favore di quelli digitali.

Ad aprire le danze di questa stagione è stata la Valle d’Aosta che in poco più di una settimana, dal 14 settembre al 23, spegnerà i segnali analogici delle tv nazionali e delle poche tv locali che verranno sostituiti da multiplex digitali. Saranno tutelate anche le minoranze linguistiche: in seguito all’intervento, ad inizio estate, del Presidente della regione più piccola d’Italia che aveva portato alla ribalta il problema delle minoranze linguistiche che non si erano viste assegnare alcun multiplex, grazie all’intervento dell’Agcom, è stata garantita loro una frequenza e, nell’attesa che questa sia attivata, la tv di Stato ospiterà sul suo multiplex 1 le trasmissioni di France2 e di Tvs1.

Appena concluso lo switch off valdostano, dal 24 toccherà alle province piemontesi di Torino e Cuneo che entro il 9 ottobre concluderanno lo spegnimento. Anche in questa regione, come per la Valle d’Aosta, RaiDue e Rete4 sono già passate al digitale lo scorso maggio precedendo di qualche mese lo switch off.

Tra il 15 e il 30 ottobre e tra il 26 ottobre e il 13 novembre toccherà, invece, al Trentino e all’Alto Adige: nella regione, suddivisa in due aree, con forte presenza di minoranze linguistiche ladine e tedesche, le trasmissioni dei canali in lingua tedesca e ladina saranno assicurate dai due multiplex della Ras che già offrono le trasmissioni delle austriache ORF1 e ORF2, delle tedesche ARD-Das Erste e ZDF, delle svizzere SF1 e SF2, di RaiTre e di Rai Sender Bozen. Nel prossimo futuro, stando all’incontro a Vienna tra i vertici ORF e i responsabili della provincia di Bolzano, l’offerta dovrebbe ampliarsi anche con la trasmissione di contenuti in HD.

Il passaggio al digitale nel Lazio avverrà nell’ultima metà di novembre (dal 16 al 30) e interesserà la quasi totalità dei comuni. Per la Campania, invece, è necessario fare un discorso a parte.

A differenza delle regioni appena citate, Napoli e tutta l’area campana non hanno ancora “provato l’ebbrezza” dello switch over (lo spegnimento di RaiDue e Rete4 che precede quello delle altre emittenti per la stessa area), e conseguentemente dovranno affrontare entrambi i “passaggi” in tempi ravvicinati. Quello parziale avverrà nella notte tra il 13 e il 14 ottobre quando, ai segnali analogici della seconda rete Rai e di Rete4, subentreranno i rispettivi multiplex digitali che veicoleranno il primo RaiUno, RaiDue, RaiTre, Rai4 e il programma radiofonico FD Leggera, il secondo Rete4, Canale5, Italia1 e le rispettive versioni +1. Lo switch off definitivo, che chiuderà questo secondo passo alla digitalizzazione di tutta la Penisola, avrà inizio il 1 dicembre per concludersi il 16 dello stesso mese. In quella data 7 regioni su 20 saranno completamente digitali.

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15 commenti su "DALLA VALLE D’AOSTA IL VIA AD UNA NUOVA STAGIONE DI SWITCH OFF: TOCCA A PIEMONTE OCCIDENTALE, TRENTINO ALTO ADIGE, LAZIO E CAMPANIA"

  1. MANNAGGIA!!!

  2. roberto Si

  3. Ma sarebbe proprio impossibile lasciare in vita anche il vecchio sistema?

  4. ziassunta sul satellite stanno già investendo. Il panorama è ampio e sono già al DVB-S2,l'equivalente del DVB-T2. Gli italiani sono sul satellite Hotbird 13° e hanno cominciato da tempo ad usare anche la posizione a 9°. Ma li Mediaset è una tv come tante,per quanto sia grande per l'italia è piccola per il panorama europeo. Basti pensare ad un paragone con RTL.

  5. concordo pienamente con quanto detto da stefano66 va bene che ci si debba evolvere tecnologicamente (o rimarremo davvero nel medioevo) però queso non vuol dire farlo alle spalle del cittadino che si ritrova a dover buttare soldi per apparecchi che tra meno di 7-10 anni dovrà gettare perchè si passerà ad un'altra tecnica di trasmissione. per non parlare del segnale...