Et voilà, la lezioncina è servita. L’intervista a Mario Monti andata in onda stasera a Che tempo che fa è stata un esperienza surreale, accademica. Da una parte c’era l’attesa per la seconda ospitata televisiva del premier, dall’altra la speranza che la sua presenza negli studi Rai fosse l’occasione per metterlo alla prova. Dai che Fazio lo torchia, speravano in molti. E invece nisba, di domande incalzanti non se ne sono sentite e quella che era stata annunciata come una trasmissione “esclusiva” si è rivelata uno smaronamento galattico.
Più che un’intervista, nello studio di Che tempo che fa è andato in onda un monologo interrotto da considerazioni. Nel corso del suo intervento, il premier ha parlato della manovra anti-crisi annunciando l’intenzione di ammodernare il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali. Tante parole. Poi ha tenuto un seminario sulla solidità del sistema-euro, sul fisco, sulle banche, mentre Fazio annuiva convinto.
Monti ha inoltre mostrato di aver acquisito l’arte di parlare per minuti senza dire un fico secco. Nella sua prima apparizione televisiva a Porta a Porta era parso più impacciato. E pensare che all’inizio della trasmissione Fazio aveva annunciato l’intenzione di dar voce alle domande degli italiani: piano disatteso. Il politicamente corretto ha dettato i tempi della conversazione e il conduttore si trovato così ad evadere i buoni propositi.
L’evasione dalle possibili domande ”che molti si fanno” è proseguita fino alla fine, intrecciandosi a momenti di involontaria comicità. Degna di nota una supercazzola servita da Monti sull’aumento dell’Iva, che forse era proprio uno di quegli argomenti cari ai cittadini.
“Non ho capito se la aumenterete…” ha sussurrato Fazio, perplesso. E il premier: “Fa bene a non aver capito!“. A quel punto la chiosa del conduttore: “Perfetto. L’importante è che io abbia capito di non aver capito“. Pochi minuti prima Fazio aveva assecondato una riflessione del premier sui tempi della buona politica, innescando l’applauso.
In altre circostanze, su un simile show si sarebbe aperto un dibattitone riguardo alla vitalità dell’informazione televisiva nei confronti del potere. Pensate se fosse successo a Porta a Porta, ad esempio. E invece stavolta non si è sentita volare una mosca. Anzi, una Vespa.
1. pippo ha scritto:
8 gennaio 2012 alle 23:50