Ora in tendenza

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (22-28/07/2013). PROMOSSI I 10 ANNI DI SKY E TV2000. BOCCIATI ARBORE E DIVIETO DI SOSTA

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

30/07/2013 - 18:25

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (22-28/07/2013). PROMOSSI I 10 ANNI DI SKY E TV2000. BOCCIATI ARBORE E DIVIETO DI SOSTA

Sky

9 a Grey’s anatomy. Pazienza per la piega del racconto che ormai sfiora il surreale, la serie ospedaliera con Ellen Pompeo è risultata la più vista in assoluto sul satellite in 10 anni di Sky (qui le anticipazioni sulla decima stagione del medical drama).

8 a 10 anni di Sky. Non è tutto oro quello che luccica ma va detto che la pay tv satellitare ha ricoperto un ruolo di spicco nel sistema televisivo italiano imponendo un modello di governance contemporaneo e internazionale che ha influenzato inevitabilmente spettatori e concorrenza. Dal 2003 ad oggi abbiamo assistito ad alcune produzioni impeccabili (ad esempio Romanzo Criminale e Masterchef) supportate da un ottimo marketing (anche se a lungo andare la comunicazione aggressiva potrebbe rivelarsi un boomerang). Peccato poi per la realizzazione di politiche di palinsesto non sempre coerenti e all’altezza che hanno portato ad ascolti in linea di massima non eccezionali.

7 a Tv 2000. La rete diretta da Dino Boffo ha seguito con estrema attenzione la Giornata mondiale della gioventú di Rio de Janeiro raggiungendo sabato 27, nella fascia oraria in cui è stata trasmessa la veglia di papa Francesco, il primo posto tra le tv italiane. Lo  speciale Nel cuore dei giorni, tra le 0.30 e le 2.00, ha registrato uno share del 6.90% con picchi che hanno toccato l’8.46% (per maggiori info clicca qui).

6 a Carlo Cracco, protagonista assoluto di Hell’s Kitchen Italia. La scelta di Sky Uno e Magnolia è ricaduta su uno chef evidentemente adatto al ruolo ma il rischio è quello di saturare, oltre al genere cooking show, anche il personaggio.

5 al Music Summer Festival. Partito discretamente, quello che doveva essere il ‘nuovo Festivalbar’  ha dovuto fare i conti con ascolti in calo, precipitati nell’ultima serata al 13.73% con poco più di 2 milioni di spettatori.  Riuscirà prima o poi Fascino ad azzeccare un programma che non abbia Maria De Filippi nel cast?

4 a Fabio Fazio e Lucia Annunziata richiamati dall’Agcom (per maggiori info clicca qui). “A chi tocca nun se ngrugna”.

3 al riscontro discografico dei talenti di The Voice. Elhaida Dani e Timothy Cavicchini per ora faticano ad imporsi sul mercato. Ci vorrà del tempo o solo “la voce” non conta?

2 a Renzo Arbore. Al Festival di Giffoni il musicista lascia da parte il savoir faire per smentire quella che tra l’altro era una non notizia, ovvero la sua partecipazione alla Domenica In di Mara Venier (per maggiori info clicca qui).

1 a Divieto di Sosta, ennesimo flop di Rai2. Spiace per Chiara Lico, meno per Rai2. Come si dice? Chi è causa del suo male pianga se stesso.

Lascia un commento

37 commenti su "LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (22-28/07/2013). PROMOSSI I 10 ANNI DI SKY E TV2000. BOCCIATI ARBORE E DIVIETO DI SOSTA"

  1. Quel 2 ad Arbore mi puzza di bacchettamento per reato di lesa maestà alla Venier. Da quando è diventato mancanza di savoir faire smentire bugie? Mi sembra di capire che ci sia un forte astio perché è andata a monte una manovra per cercare di ripulire l'immagine della Venier per le sue conduzioni caciarone ma un trattore non potrai mai camuffarlo in una Roll Royce, trattore è e trattore rimane.

  2. Max, infatti a furia di vederlo in ogni dove e in tutte le salse su mille canali diversi io ora Ramsay non lo posso più vedere... :P Grey's Anatomy ormai non è niente più che una soap con personaggi stravolti e musiche tremende.

  3. La prima edizione di hell's kitchen era completamente diversa , molto tranquilla . Poi e' uscito il personaggio che vediamo ora . Quindi come per cucine da incubo italia , anche questo HK italia sara' la caricatura dell'americano , oltre a essere completamente finto

  4. Grey's Anatomy, se non ricordo male, fu definita in questo modo in un'intervista da qualcuno del cast, indeciso se continuare a recitare nella stessa oppure decidere di lasciare il set. Forse proprio lo stesso Patrick Dempsey

  5. Concordo soprattutto sui bocciati. Proprio ieri sera ho sentito dal vivo Elhaida, le manca tanto per poter sfondare, la voce non è riconoscibile e in italiano canta maluccio, le doppie non sempre le pronuncia. E' più adatta per l' inglese, per questo credo che nel mercato italiano faccia molta fatica ad inserirsi, era prevedibile. Concordo sul 5 e su Arbore. Riguardo la Lico, a me è sempre stata antipatica e poco comunicativa, quindi sono di parte, ma era bella da vedere che il programma avrebbe floppato. E pure peggio della Bianchetti, gravissima la cosa. Non riesco a capire con che criterio si compongano programmi, palinsesti e conduttori. E soprattutto, dagli errori non si impara niente, niente e niente.

  6. Arbore è stato poco carino con la Venier.

  7. Be anche ramsay prima di hell's kitchen non era ramsay :-) e in masterchef è diverso da come è in hell's quindi boh, vedremo ;-)

    1. @Drew surreale forse no ma di certo hanno calcato un pò troppo la mano su alcune situazioni

  8. Arbore con questa spocchia e puzza sotto il naso non si rende conto che l' universo tv non ruotava attorno a lui, manco l' avesse inventata lui la tv, di bei programmi (erano anche altri tempi, altri budget) non ne ha fatti solo lui, la Venier può certamente rimpiazzarlo facilmente per una sola ospitata che volevano proporgli, ad esempio con la Carrà che già ebbe come ospite negli anni 90 e non credo farà tutte queste moine Il MSF alla fine è stato quasi un flop, un conto è iniziare bassi e crescere alti, ma l' inverso cioè partire altri e crollare drasticamente alla fine è una sconfitta, indipendentemente dalla media di share gonfiato dalle primissime puntate. Poi vabbè qualcuno mi ucciderà ma la Marcuzzi non è ancora una conduttrice di punta

  9. Non sono d'accordo, in America Mastercard, hell's kitchen e cucine da incubo sono tutti condotti da ramsey

    1. @Max86 Ramsay non è Cracco e l'America non è l'Italia. Poi parlo di rischio, non di certezza.