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ANNOZERO, SANTORO SPARA SULLA RAI DELLE CENSURE. E SAVIANO LO AIUTA: MASI DICE SOLO FESSERIE [VIDEO]
di Marco Leardi
22/10/2010 - 15:56

La verità è che Michele Santoro non ha paura di essere licenziato. E qualora la (im)probabile fatalità dovesse verificarsi, il paladino della libera informazione ha già pronto un lavoro di riserva: farà lo stuntman. O il domatore di leoni al circo. Qualcosa di pericoloso, insomma, perchè a lui piace ‘giocare’ al limite del rischio. Ne abbiamo avuto riprova ieri sera, durante una seguitissima puntata di Annozero in cui il conduttore ha messo in piedi un vero e proprio processo alla Rai, raccontata agli italiani come il regno della censura popolato da figure torve e politicizzate, personaggi in cerca d’autore alla maniera di Pirandello. Un teatrino della faziosità che pochi altri avrebbero potuto realizzare all’infuori dell’arcangelo Michele.
Così i 6 milioni di telespettatori (22,69% di share) ieri sintonizzati su Annozero hanno appreso che l’informazione della tv pubblica sarebbe completamente in mano a Berlusconi. Per dimostrarlo Santoro ha pure lanciato un’edizione del suo “Tg zero”, un breve notiziario che – considerando i minutaggi di messa in onda – ha rilevato un’egemonia dei programmi di centrodestra. Peccato che nell’analisi si paragonassero il Tg1, notiziario in onda tutti i giorni, ad Annozero e Report, talk show a scadenza monosettimanale. Del Tg3 e di Linea Notte nemmeno traccia. Quisquilie. In studio, assieme a Santoro, uno scatenato Marco Travaglio (“Il Tg1 è una Pravda ad personam“) in eterno scontro col direttore di Libero Maurizio Belpietro, ma anche Concita De Gregorio, Gianluigi Paragone e il capostruttura di Raitre Loris Mazzetti.
Tutti gli occhi, però, sono stati puntati sull’atteso intervento di Roberto Saviano, in diretta da Berlino. Ieri sera lo scrittore ha abbandonato sua la apprezzabile opera di denuncia alla criminalità organizzata per dedicarsi alla vicenda dei ritardi all’avvio di Vieni via con me, il suo programma con Fabio Fazio. Sulla problema degli stipendi troppo alti, addotto dal DG Mauro Masi, Saviano ha attaccato: “mi spiace essere così diretto, ma sono solo bugie, fesserie, menzogne” ribadendo che tutti gli ospiti pensati per il programma sarebbero anche risposti ad esibirsi gratis. Poi sulla censura: “L’Italia non è la Cuba di Castro, non ci arrestano, ma abbassano i decibel del volume, non pagano gli ospiti, ci diffamano“.
Un Roberto Saviano incavolato, agguerrito e televisivamente più credibile di certi leader di partito negli ultimi tempi. Durante la diretta è arrivata la replica di Masi, secondo il quale “non sono mai esistite difficoltà amministrative relative al programma“. Inoltre il DG ha definito “prive di fondamento le affermazioni sulla presunta consegna delle scalette e su banali questioni logistiche riguardanti gli ospiti“.
Anche l’ultima puntata di Annozero si è esaurita in un autoferenziale scambio di battute tra giornalisti, conduttori, e dirigenti Rai. L’attualità del Paese è passata in secondo piano, e pure Saviano non ha fatto riferimenti alla grave situazione degli scontri a Terzigno, nel vesuviano. Vaffanbicchiere all’emergenza rifiuti, le gravissime censure della Rai e i contratti milionari degli ospiti sono più importanti.
Di seguito un video dell’intervista fatta a Roberto Saviano:
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Savino Dicorato dice:
Cosa c'è di tanto preoccupante nelle parole di Roberto Saviano? Cosa spaventa il direttore generale della Rai, Mauro Masi e che minaccia la messa in onda di "Vieni via con me"? Forse i temi della trasmissione? Forse i nomi degli ospiti? Anche, ma soprattutto i numeri dell'audience che vedranno (lo spero) questo programma. E' l'opinione pubblica a spaventare Berlusconi, il governo, i dirigenti Rai e tutti i paggi e paggetti di questo Paese. Un'opinione pubblica che non sembra poi così tanto controllabile e che sta muovendo i primi passi verso un'inversione di marcia. Almeno lo sta facendo preferendo programmi come Annozero e Report, commentando blog e social media, partecipando alle discussioni in Rete. Come sempre, manca il passo successivo verso la piazza (con modalità differenti da Terzigno) e verso le idee politiche. Ma sono fiducioso e credo che questo arriverà. Prima o poi.
Pietro Pisani dice:
Ci tengo a ribadire che non era, e non è, assolutamente tra le mie intenzioni commettere una scortesia e tantomeno offendere l'operato del sig. Leardi, ma il mio voleva essere solo un modo per dissentire teatralmente. Soprattutto non sono abituato a suddivedere il mondo secondo logiche dicotomiche, e quindi non credo assolutamente che chiunque non sia "santoriano" o "giustizialista" è di conseguenza una merda! Ho voluto esprimere il mio dissenso mediante un'innocente pernacchia perchè mi sembrava troppo elaborato poter confutare esaustivamente la tesi dell'articolo sovrastante. Comunque, se vi può interessare la mia modesta opinione, io non riesco a non notare il fervente tentativo del premier di imbavagliare le voci dissidenti (anche se ritengo che ciò sia normale perchè questi meccanismi rientrano in pieno nella logica del POTERE). D'altronde non è un mistero che mr B. ha un'idea completamente distorta del giornalismo: una vicenda tra tutte da portare ad esempio è quella di Montanelli che fu cacciato da Il Giornale; e se ne potrebbero citare decine di altre, ma non credo che questa sia il momento per dar vita ad un dibattito sull'ANOMALIA MEDIATICA del nostro Paese. Oppure sì? Cordiali saluti!
Marco Leardi dice:
ciascuno si esprime come meglio può..
Pietro Pisani dice:
Non vorrei essere scortese, ma difronte ad un articolo del genere l'unico commento che mi viene in mente è una bella pernacchia alla Totò o alla De Filippo: PRRRRRRRRRR!
Davide Maggio dice:
@ Pietro: e certo, chi non e' dalla parte di Santoro e dei "giustizieri" e' mexxa. Questo ormai l'abbiamo capito.
Eleonora dice:
Certe cose si sanno solo da:tg3, rainews24, ecc... e tutti i "programmi di centro-sinistra" (epiteto usato ormai per chiunque osasse dire qualcosa che potrebbe ledere il premier) , perchè gli altri semplicemente si rifiutano di parlarne. Allora ben venga "l'imparzialità" se questo significa sapere la verità.
Eleonora dice:
Il problema del tg1 non è il fatto che Minzolini sia amico di Berlusconi, chi se ne frega di chi va a votare! Il problema è che NON dà le notizie, non fa servizio pubblico. Assomiglia più a Verissimo che a un vero tg. Mentana, che è stato e forse è di centro-destra dirige un tg completo e infatti aumenta di ascolti.
Marco Leardi dice:
@ antonio1972. se uno si permette di criticare le verità di Santoro deve sicuramente essere del pdl.. giusto, dimenticavo. Ma che ragionamento è? E' chiaro che l'analisi del minutaggio è stata fatta a sostegno della tesi precostituita del programma. Dove stavano il Tg3, Linea notte, Parla con me, In 1/2 h, Che tempo che fa, Articolo 3, Rainews24 ? Mistero. Antonio il Tg4 studio aperto e il tg5 non c'entrano un tubo. si parlava di Rai
AleImpe dice:
meglio di Minzolini.
antonio1972 dice:
santoro ha tenuto conto solo del tg 1 contro le tre tramissioni di approfondimento di prima serata? sbilanciato? non credo proprio,perchè non ha tenuto conto del tg2! poi,se vogliamo ci mettiamo tg4,studio aperto e tg5 e si capisce che michelone c'è pure andato leggero. l'articolo mi sa che è stato scritto da uno del pdl