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SANTORO CONTRO MENTANA: NASCONDE IL CONFLITTO D’INTERESSI, SIAMO DIVERSAMENTE LIBERI.
di Marco Leardi
03/07/2011 - 17:30

Te c’hanno mai mandato a vaffanbicchiere? Ricevere una dimostrazione di tracotanza da parte di Michele Santoro è una galanteria che spetta davvero a pochi. L’elenco dei privilegiati, aperto mesi fa dal ‘conuto e mazziato’ Mauro Masi, oggi si arricchisce e annovera anche Enrico Mentana, direttore del Tg La7. In una recente intervista al Corriere, il Mitraglietta aveva parlato della trattativa arenata tra l’emittente di Telecom e Santoro in termini poco graditi al giornalista, e così il conduttore di Annozero non ha esitato e rendere pan per focaccia a modo suo. Batti e ribatti. In un film comico saremmo alla scena degli schiaffoni.
“Come è noto, Enrico Mentana non si è mai incatenato per la libertà di informazione. Anche quando aveva promesso di farlo. Pur nutrendo nei suoi confronti una enorme stima professionale, ritengo che abbiamo nei confronti del potere (economico, politico ed editoriale) atteggiamenti molto distanti. Il che ci rende diversamente liberi“. Così Santoro ha replicato al direttore del Tg La7, secondo il quale il divino Michele avrebbe esagerato nelle trattative con Ti Media, chiedendo libertà assoluta. “L’editore, accordandogliela, rivendicava il diritto di conoscere i contenuti delle trasmissioni, dovendone rispondere del resto qualsiasi giornalista non può dire o scrivere quel che gli pare. Esistono obblighi di legge” aveva aggiunto Chicco Mitraglia al Corriere.
Parole che hanno fatto innervosire Santoro, che oggi ha ribattutto: “le sue dichiarazioni fanno intendere che io avrei richiesto all’editore una libertà illimitata e irresponsabile. Siccome non è così, non capisco per quale ragione egli voglia assumere il ruolo di chi nasconde o vela con le sue interpretazioni il conflitto d’interessi“. Così, nel sommo giudizio santoriano, Mentana è si è trasformato di colpo da giornalista acuto, corretto e indipendente a difensore dell’occulto conflitto d’interessi orchestrato da Berlusconi grazie alla potente “dittatura di Mediaset” teorizzata nei giorni scorsi.
E pensare che, al contrario, il direttore del Tg La7 aveva anche chiesto chiarezza al suo editore proprio in merito all’interruzione repentina delle trattative tra Santoro e Timedia. Lo aveva fatto nientemeno che in diretta tv, evocando pure lo spauracchio della censura di mercato ai danni del conduttore. Ma l’ira dell’arcangelo Michele ha ignorato e tranciato pure quella mano tesa.
“Il problema di Timedia – ha infatti proseguito e spiegato il giornalista – non è stato quello di assumersi la responsabilità di ciò che andava in onda, ma proprio quello di non assumersela perfino dal punto di vista legale, riservandosi di interferire nell’esercizio dell’attività giornalistica, che è autonoma per statuto e vede prevalere il diritto e il dovere di cronaca“.
A queste condizioni, dunque, il conduttore ha respinto la possibilità di tornare a trattare con La7 ed ha pure giudicato improbabile che Milena Gabanelli stipuli un contratto con la rete. Messo sul marciapiede dalla Rai, ostacolato nella sua corsa verso il terzo polo, ‘tradito’ dall’amico Mentana: che sfiga. Non trova pace, Sant’oro martire.
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Pietro dice:
@ Davide Maggio: Se gli equilibri giornalistici li stabilisce la politica, allora il giornalismo non è libero e in ultima analisi Santoro ha ragione.
Davide Maggio dice:
Pietro: perche'... secondo te con i finanziamenti pubblici ai giornali, cosa credi? E in secondo luogo, si sa che tutti i giornali sono legati ad alcuni partiti. Il Fatto non riceve, invece, alcun finanziamento pubblico.
Davide Maggio dice:
Pietro: per quanto riguarda invece Santoro, in linea di principio ha ragione ma la libertà che cerca lui, per quello che ho detto prima, non potrà trovarla da nessuna parte. E ripeto, per alcuni aspetti e' normale che sia cosi'.
ventiore dice:
scusa Marco, ti ho storpiato il cognome nella fretta! Comunque la questione non è quanto sia imparziale o parziale Mentana, ma quanto sia libero o meno in tutti i campi in cui si trova a dover fare informazione. E sopratutto quale sia il suo modo di intendere il giornalismo in relazione ai rapporti di potere e autonomia tra editore e giornalista. Uno può essere equidistante ma avere dei paletti, e vivere bene confinato. Oppure essere libero ma parziale. Oppure tutte e due o nessuna delle due. La vicenda è stata ricostruita da ambo le parti, i contratti sono scritti, la Telecom non avrà problemi circa il suo core business, il duopolio è più felice. E Mentana difende i suoi datori di lavoro. Ma poi scusate: ma secondo voi dopo l'appello di Mentana durante il quale chiedeva alla dirigenza di affermare la piena indipendenza di TI Media nella vicenda Santoro cosa sarebbe dovuto succedere? Lo chiamavano e gli dicevano: sì, il conflitto d'interesse c'è ... volevamo nasconderlo, ma a te lo diciamo e tu puoi dirlo in giro. E poi lui al corriere dice: MI HANNO DETTO CHE HANNO DECISO AUTONOMAMENTE" Certo, se lo dicono loro tutti tranquilli. Ma per cortesia!
Marco Leardi dice:
@ventiore.. io ho posto semplicemente un dubbio; può anche darsi che Santoro sia veramente una vittima! Non lo escludo. Ma mi sembra strano che, ogni estate, abbia qualcosa da lamentare, denunci complotti, gridi allo scandalo......... e puntualmente in autunno torna in onda! succede così da anni.
ventiore dice:
@Marco Leandri Cioè siccome non è possibile pensare che Santoro venga rigettato da tutti... allora dobbiamo far finta di non leggere le intercettazioni, non esser consapevoli del conflitto d'interessi, non esser consapevoli della proprietà di La7? Ma poi tutti chi? In Italia da un lato c'è il potere politico, dall'altro il potere politico e poi c'è La7 che è di Telecom Italia alla quale hanno appena evitato una legge che avrebbe minato i suoi interessi nella telefonia. Non è colpa mia se TUTTI sono QUESTI.
ventiore dice:
Non è che ho questa idea in astratto: nello specifico mi riferisco a quel che usciva sul Corriere e sul Fatto. E non si tratta di sposare una tesi o un'altra per partigianeria politica: valuto uno stop di trattativa in relazione ad una legge scomparsa, in relazione ad un conflitto d'interessi che esiste. E poi valuto le parole di un giornalista (Mentana) in relazione a quel che usciva sul Fatto ed a quelli che sono i tra virgolette dogmi del giornalismo inteso come cane da guardia del potere. Poi che Mentana faccia un buon tg è un altro discorso, ma non è che una cosa escluda l'altra.
Nicola47 dice:
@Davide maggio L'attacco di santoro a Mentana è la dimostrazione che la Rai aveva ragione. Non mi sarei mai aspettato un attacco di santoro verso Mentana. A questo punto per me santoro va su current tv se arriva suo digitale terrestre. A maggior ragione la libertà assoluta che chiede santoro non l'avrà mai. Neanche Mentana ce l'ha e mi pare che sia imparziale.
Davide Maggio dice:
Nicola: parliamo pero' di Mentana. Adesso e' diventato di parte anche lui? Io la penso in maniera diversa. Ritengo che in qualunque contesto lavorativo (e non) non si possa fare cio' che si voglia al 100%. Ci sono sempre degli equilibri che si devono mantenere. E tra l'altro credo che sia anche giusto cosi'.
Marco Leardi dice:
Santoro fuori dalla Rai ha provocato sicuramente dei movimenti (pressioni?) di cui anche qui abbiamo scritto. Ma sembra impossibile che nessuno riesca ad offrire al giornalista le condizioni necessarie per farlo lavorare. Una volta è il contratto, un'altra il conflitto d'interessi, l'Agcom, il Cda, l'editore, le pressioni interne e quelle dalla politica... La firma con La7 poteva avvenire settimane fa, ma evidentemente Santoro aveva (anche) altri interessi
Pippo76 dice:
@Taylor Ti riferisci a questo articolo.. http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/02/ricatto-di-governo/136034/ Uno lo legge e non essendo il vangelo ognuno poi trae le sue conclusioni. Credo che questa vicenda e trattativa sia stata troppo pubblicizzata. Se avessero agito a fari spenti forse avrebbero tratto tutti vantaggio dalla cosa. Adesso è un tutti contro tutti che ha poco senso..
ventiore dice:
non capisco cosa si stia rimproverando a Santoro, l'onestà intellettuale? Cioè siccome le cose le dice e non le accenna vuol dire che sta facendo il martire? Leggi proposte e ritirate, contratti scritti, interviste sui giornali. Stiamo parlando di fatti incontrovertibili ed inquietanti. Vogliamo dire che non si può affermare che ci sia una necessaria correlazione tra l'improvviso stop a Santoro e quel che si discuteva in parlamento? Vogliamo dire che le affermazioni che fa Mentana circa il giornalismo non siano di qualcuno che ha un'idea del giornalismo funzionale ai padroni del momento e non corrispondano con quella che dovrebbe essere l'idea d'indipendenza del giornalista a servizio dei cittadini? L'editore non dovrebbe essere colui che tutela l'indipendenza dei giornalisti dalle pressioni a fronte di un guadagno economico che percepisce dal lavoro di questi? La tutela legale non è la condizione minima per fare inchiesta contro gruppi d'interesse potenti? Santoro non si è smentito su Mentana: sono anni che dice che è un ottimo professionista, sono anni che NON DICE che Mentana sia un uomo totalmente libero. E poi quanto è rilevante questo modo d'interpretare la vicenda rispetto al contenuto stesso della vicenda? Bah ...
Davide Maggio dice:
ventiore: quindi Mentana e' uno che nasconderebbe il conflitto di interessi secondo te?
TaylorHayes dice:
Bisognerebbe capire se effettivamente ci sono state delle pressioni esterne; ieri sul sito del fatto quotidiano c'era scritto che telecom avrebbe tratto vantaggio da un articolo contenuto nella manovra finanziaria. Se così fosse, come dar torto a santoro? Io l'ho sempre stimato come giornalista, tuttavia, credo sia diritto di un editore tutelarsi affinchè casi come quello di ciancimino non si ripetano, in fondo la sette non è la rai.