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LE PAGELLE DEL 2012, GLI ADDETTI AI LAVORI. PROMOSSI CARAFOLI E MIELI, BOCCIATI CASCHETTO E RUFFINI
di Mattia Buonocore
02/01/2013 - 13:21

10 a Laura Carafoli (Vice President Content and Programming di Discovery Italia). Nel 2012 al rinnovato successo di Real Time – che si è aperta a nuovi azzeccati volti -, si è affiancato quello di DMAX; eccellenti performance che hanno fatto rumore mettendo anche in evidenza le pecche dei competitor (citofonare in casa Sky/Cielo).
9 a Fabrizio Salini (Direttore Canali Intrattenimento e Factual Switchover Media). Il dopo Sky poteva essere tutto in salita, ma il manager ha saputo imporsi anche nella meno blasonata e opulenta Switchover Media dove i lanci di Giallo e di Focus sono risultati più fortunati del previsto.
8 Lorenzo Mieli (Managing Director Fremantle Media Italia). Con il suo arrivo, Fremantle – forte di una library forse unica al mondo – è tornata prepotentemente sul mercato. Merito di programmi ad alto impatto come Italia’s got talent e X Factor (in tandem rispettivamente con Fascino e Magnolia), The Apprentice e Ginnaste. E anche il flop di Per Tutta la vita ha comunque riaperto un dialogo, interrotto da tempo, con la Rai che conta.
8 a Lucio Presta (Fondatore di Arcobaleno Tre). Sanremo, Celentano, Benigni e persino Amici di Maria de Filippi: dove mette il suo zampino c’è odore di successo. Dovrebbe, però, imparare ad incassare meglio le critiche anche quando – come spesso accade – sono ingiuste ed eccessive.
7 ad Andrea Scrosati (Executive Vice President, Cinema Entertainment & Third Party Channels di Sky Italia). Mago della comunicazione, sa come far sembrare oro tutto ciò che Sky tocca. Chissà cosa succederà quando pubblico e critica impareranno a leggere i dati auditel del satellite e a valutare il peso dei social network nella maniera giusta.
6 al duo composto da Annamaria Tarantola e Luigi Gubitosi (rispettivamente Presidente e Direttore Generale Rai). La loro mission è nobile ma al momento, a parte qualche taglio e tante, troppe, parole retoriche abbiamo visto ben poco. Che poi ci spiegassero perchè dei manager, che devono guardare in primis al bilancio, appoggiano la chiusura dell’Isola dei Famosi.
5 a Giancarlo Leone (ex Direttore Intrattenimento Rai). Tra flop, progetti mai partiti e interazioni con le reti poco proficue, la direzione Intrattenimento è stata un fallimento. La decisione da parte della Rai di cancellarla repentinamente è apparsa comunque bizzarra dopo averla fortemente voluta.
5 a Massimo Donelli (ex direttore di Canale 5, La5, Mediaset Italia, Mediaset Extra). Nel 2012 la sua avventura al timone di Canale 5 si è conclusa senza troppi clamori. Non gli si perdona il troppo spazio dato all’infotainment, i cambi continui di palinsesto, le dichiarazioni azzardate e l’ostinazione su alcuni volti e programmi. L’impressione è che comunque il suo raggio d’azione negli anni sia stato non poco limitato. Nel 2012 il palinsesto de La5 ha, invece, cominciato ad assumere una sua identità.
4 a Giorgio Gori (ex consigliere d’amministrazione di Zodiak Media, fondatore di Magnolia). Ha abbandonato la televisione, di cui era maestro, per la politica ottenendo esiti ben diversi: Matteo Renzi ha perso le primarie mentre lui a sorpresa è stato bocciato alle primarie come parlamentare. Che cosa farà ora?
3 a Luca Tiraboschi (Direttore Italia1 e Italia2). Tralasciando Italia1, per la cui direzione ha le attenuanti del budget e del coordinamento palinsesti, il direttore bergamasco ha clamorosamente fallito con Italia2. La rete all digital, malgrado il traino della sorella maggiore, non è riuscita ad imporsi. A nulla, al momento, sono valsi gli schizofrenici cambi alla programmazione.
2 a Paolo Ruffini (Direttore La7). Checchè se ne dica, guidare La7 non è facile e non si è certamente in una botte di ferro come a Rai3. Lo sa bene Paolo Ruffini che ha collezionato un’incetta di flop, molti dei quali prevedibili o che hanno avuto ad oggetto suoi vecchi pupilli (Raznovich e Dandini).
1 a Pasquale d’Alessandro (ex Direttore di Rai2). D’accordo, ha dovuto combattere con una situazione competitiva molto più complicata avendo meno tempo e poteri (vedi direzione intrattenimento) dei suoi predecessori, ma della sua direzione a Rai2 rimarrà ben poco.
0 a Beppe Caschetto (fondatore Itc 2000 e Itc Movie). Dai flop di Luca e Paolo e Cristina Parodi a quelli – nelle duplici vesti di produttore e agente – di Geppi Cucciari, Enrico Bertolino e Fabio Volo, senza contare personaggi come Enrico Papi e Alessia Marcuzzi fermi al pit stop, per il potentissimo agente bolognese il 2012 è da dimenticare su più fronti.
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matteo quaglia dice:
uomini e donne quale problema evidente avrebbe?? va sempre molto bene
amazing1972 dice:
il parodi live non conteneva trah o cronaca nera,in questo rapresentava una risposta a ciò che molti dicevano di volere. g day era una cosa molto diversa dai game delle ammiraglie. in questo trovo che non sia stato sbagiato metterli in palinsesto. poi,per carità,non sono stati visti e amen ma non sono operazioni che trovo assurde a priori
Mattia Buonocore dice:
@amazing magari è sbagliato se insisti per anni (come nel caso di G'Day) o se lo fai sprecando soldi. Poi parliamo anche dei flop di Guzzanti, Dandini, Raznovich..
amazing1972 dice:
davide,non ho detto che i vari g day,parodi ecc dovevano continuare ad andare in onda,ma che a la7 hanno cercato di coprire gli evidenti vuoti di programmazione,con proposte alternative,che era giusto provare. poi si può discutere se tali programmi fossero interessanti oppure no,ma se si vuole crescere,dei rischi bisogna correrli
Davide Maggio dice:
amazing: e l'alternatività di un Parodi Live o dei Menù di Benedetta dove sta?
amazing1972 dice:
quali erano gli evidenti problemi di g day? i programmi di successo non hanno problemi evidenti? la vita in diretta,pomeriggio/mattino/domenica5,forum,porta a porta,uomini e donne non hanno problemi evidenti?
Davide Maggio dice:
amazing: se tu hai un negozio che vende mobili bellissimi ma i mobili bellissimi non li vendi... rimani aperto per la gloria (indebitandoti) o chiudi?
matteo quaglia dice:
ora non esageriamo c'erano un sacco di personaggi famosi a vedere celentano perche' e' stato un grande spettacolo e propio perche' c'era celentano , non sono mica degli automi che vanno dovunque va presta o cosa fa
Marco89 dice:
Molto interessanti queste pagelle. Io avrei dato ancora meno a Donelli, se Canale 5 è rimasta in piedi è per le fiction, e credo che la sua parola lì conti poco. Sono d' accordo anche riguardo Presta...certo però, se risponde a Grasso in quel modo...sicuramente bisogna dargli atto di essere riuscito insieme a Mazzi a rilanciare Sanremo, però non mi piace il suo modo di lavorare. Mi dà sempre l' idea che si tratti di una specie di "clan" dove tutti devono remare verso una direzione senza molta autonomia. Il fatto poi che alcune persone sono rientrate ( come Cuccarini e Venier) solo perchè assistite da lui, non mi piace. Non discuto sulle capacità e sul talento ma questo non mi piace. Senza considerare che la Balivo è stata cacciata per far spazio alla Perego, e che sempre la Balivo era certa per Domenica In ma è stata confermata la Cuccarini nonostante la batosta avuta dalla D' Urso. Così come ostentarsi a far lavorare Facchinetti nonostante il pubblico non lo digerisca. E' questo che non mi piace. Il fatto poi che in prima fila da Celentano ci fossero Perego e Bonolis mi dà sempre l' idea di un gruppo " Uno per tutti e tutti per uno" che non mi convince per niente.
amazing1972 dice:
cristina parodi live,a livello di contenuti era fatto molto meglio dei contenitori di raiuno e canale5. la cucciari si sono chiesti tutti fin dall'inizio perchè non ingranasse. si è cercato di dare una alternativa a ciò che tutti dicono di disprezzare in tv (trash,abuso di cronaca). io trovo un senso logico nelle scelte,cosa che non ho visto nelle programmazioni delle generaliste
Mattia Buonocore dice:
@amazing noi abbiamo stroncato subito il programma della Cucciari perchè erano evidenti i problemi. L'obiettivo di ogni scelta è fare ascolti, in molti casi questi non sono stati raggiunti.
amazing1972 dice:
davide,la7 è una rete ancora "da fare". ha fatto esperimenti comprensibili e logici. non a caso nessuno poteva prevedere il flop di alcune produzioni. molto peggio le direzioni di leone,d'alessandro e tiraboschi
Mattia Buonocore dice:
@amazing nessuno poteva prevedere il flop di alcune produzioni lo dici tu. Inoltre ha speso molto più La7 per il suo palinsesto che Italia1
Davide Maggio dice:
amazing: comprensibili e logici? Chissà come mai avevamo più volte detto che non ci convincevano suscitando le ire di alcuni, come te. Ancora da fare? Io la trovo già bella e fatta. In alcuni casi fatta molto male, in altri molto bene.
amazing1972 dice:
giorgio gori di sicuro non rimarrà senza lavoro,un genio nel suo campo. mediaset pagherebbe oro per riaverlo. secondo me attenderà il prossimo "giro" di matteo renzi che stavolta ha pagato il prezzo di essere troppo giovane,grosso hadicap in italia. la prossima volta ,immagino, sarà preso più sul serio
amazing1972 dice:
ennesimo accanimento su la7,rete troppo a sinistra per l'autore delle pagelle. la media complessiva di la7 non è poi tremenda come si descrive e la qualità della programmazione è migliore anni luce rispetto a una più blasonata e "ricca" italia1,tanto per fare un esempio. la7 ha sofferto l'annata di governo tecnico,che ha poco appeal mediatico per una rete che fa dell'informazione la sua bandira
Davide Maggio dice:
amazing: gli esperimenti di La7 si sono rivelatai quasi tutti fallimentari. D'altro canto... sono stati soppressi numerosissimi programmi non appena sono cambiati i vertici. Quindi, per favore, basta con le chiacchiere.