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LA 7: E’ SCATTATA L’ORA X PER ‘L’ASSEDIO FINALE’ A BERLUSCONI?
di Cristian Tracà
17/08/2011 - 14:57

Giorni caldissimi per la politica e per la storia economica italiana. Mentre cominciano a delinearsi gli effetti di una raffica di misure di austerità per salvare la finanza e l’economia del Paese e lo stesso Silvio Berlusconi ammette di aver dovuto cedere il passo snaturando la sua filosofia liberale (o forse liberista), c’è una sola emittente che sta seguendo in maniera febbricitante ogni piccola sfumatura ed evoluzione del nuovo quadro. Parliamo ovviamente di La 7. Una costruzione sempre più coerente quella dell’astro ‘rinascente’, ben consapevole che solo nel solco di questo momento può diventare veramente il terzo polo televisivo italiano.
Il faro ‘rosso’ della rete è sicuramente il telegiornale di Enrico Mentana, unico baluardo dell’informazione ‘alternativa’ degno di creare un asse con il Tg 3 di Bianca Berlinguer, che ha dedicato un lungo speciale alla riunione fatale del Consiglio dei Ministri sui tagli mettendo in scena la ‘crocifissione’ del ‘povero’ ministro Rotondi costretto a cadere e rialzarsi sotto i colpi di domande e polemiche provenienti anche dagli amici Tosi e Formigoni, opportunamente stuzzicati dal padrone di casa.
Non è da meno però la pungente intraprendenza giornalistica di Luisella Costamagna. Se per Luca Telese eravamo abituati a un profilo di osservatore abbastanza frizzantino nelle ultime sere la bionda compagna d’avventura ha ben affilato le lame verbali non arrendendosi di fronte al politichese dei suoi ospiti. E’ apparsa incalzante, a tratti quasi stizzita dinanzi agli artifici retorici dei malcapitati mandati a giustificare l’apoteosi dell’impopolarità: le tasse. Quasi un sarcasmo santoriano, come a voler far capire da che parte pendesse e quanto poco tollerasse questa retromarcia politica di coloro che dovevano liberare dalle tasse e che invece ora sono esattori come e peggio degli altri.
Nemmeno la breve pausa ferragostana ha placato la ‘bolscevica’ identità di La 7 che giusto per non lasciare perplessità a chi ancora non avesse compreso la direzione futura ha sfoggiato due registrazioni di In Onda dedicate a due personaggi notoriamente schierati: Eugenio Scalfari e Nanni Moretti, da anni cantori dei misfatti e delle false promesse del premier, prontamente sfoderati alla prima occasione in cui il capo del governo sembra ripiegarsi su se stesso nel momento in cui i nodi sembrano venire al pettine.
Il filo rosso, termine casuale, di tutta la nuova gestione sarà con ogni probabilità una rigida contestazione del caos politico attuale. Se il governo sopravviverà al verosimile malcontento generale dell’autunno dovrà comunque vedersela con attentissimi censori pronti a spiattellare ogni passo falso. Basti vedere il grande battage pubblicitario per la serata in cui Mentana introdurrà l’esclusiva prima tv del documentario Silvio Forever, il film che gli autori de La casta, spesso ospiti di rete, hanno realizzato semplicemente montando in serie vari paradossi in cui sarebbe incappato il premier lungo anni e anni di politica mediatica.
Basti pensare all’offerta rivolta a Romano Prodi per la conduzione di un programma di geopolitica o allo spot con cui la rete rende noto ai propri telespettatori l’adesione al codice televisivo di autodisciplina, come a voler sottolineare la propria onestà e la contrapposizione rispetto alle altre offerte di programmazione commerciale. Senza dimenticare che rosso di sera ci sarà anche con Lilli Gruber, Gad Lerner e Corrado Formigli e che il direttore di Rete Paolo Ruffini di certo non farà sconti al centrodestra. Una configurazione ormai chiara che ha ben presente la grossa fetta di pubblico che come naturale conseguenza di un’ideologia politica precisa cercava una rete più libera di Raitre dove identificarsi.
Un mondo televisivo che, più che all’equilibrismo della sinistra moderata che non può perdere mai di vista il baricentro della provocatorietà nel paese della democrazia dell’alternanza, aspira quasi più direttamente ai toni più vibranti del dipietrismo o del vendolismo tenendo comunque conto che l’anomalia del paese è così grande che sarebbe sbagliato vedere tutto, in quello che ai fedeli berlusconiani sembrerà un fuoco di fila, come necessariamente fazioso.
C’è sempre da pesare nella questione l’enorme problema della Rai politicizzata e la necessità, sotto qualsiasi governo, di poter aspirare a un’informazione almeno non formalmente vincolata a nomine dirette dei partiti.
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lordchaotic dice:
io ho idee liberali (x cui di destra), ma non penso affatto che la7 sia una tv di sinistra... poi secondo me chi dice che i giornalisti devono essere imparziali è una cavolata.. impossibile che una persona non abbia un'opinione e che non traspaia... ma cmq sono il primo ad apprezzare Santoro e Co
pig dice:
Poi mi dovete spiegare perchè i giornalisti di destra sono servi,schiavi e quelli di sinistra sono definiti ottimi professionisti Mentana si può definire un ottimo professionista perchè non vota e perciò non fa propaganda politica con il suo telegiornale
dennis dice:
unico baluardo dell’informazione ‘alternativa’ ? La7 è una delle poche reti televisive non allienate al Premier. Non essere allineati non vuol dire essere alternativi, vuol dire essere LIBERI. Tanto è vero che prossimamente vedremo anche Filippo Facci (centrodestra) sugli schermi della rete di Bernabè. E di certo Mentana non puo essere definito di CentroSinistra. Senza contare che Feltri, Belpietro e Sallusti sono sempre (dico sempre) in onda su La7, ospiti di Omnibus, In Onda, Otto e mezzo, il Tg, l'Infedele o Exit. Capisco che ognuno di noi ha le proprie opinioni politiche ma si dovrebbe avere anche la coereanza di palesarle invece di scrivere in punta di veleno...
WHITE-difensore-di-vieniviaconme dice:
beh considerando che l'informazione nelle altre reti è praticamente nulla, la7 sta raccogliendo il pubblico che vuole informarsi. una volta era il servizio pubblico a doverlo fare.
WHITE-difensore-di-vieniviaconme dice:
in onda è replica
Giuseppe dice:
Se alcune aggetivazioni adottate nell'articolo (‘bolscevica’ identità di La 7; il tg di Mentana faro rosso; rosso di sera in riferimento a Lilli Gruber, Gad Lerner, Corrado Formigli e Paolo Ruffini) sono state dettate da spirito ironico, sorrido anch'io. Diverso è il discorso che vedrebbe ne La 7 una "rete più libera di Raitre dove identificarsi". In primo luogo La 7 sta occupando spazi lasciati liberi dall'informazione televisiva in generale per una vacanza di vera e propria professionalità (inutile citare il Tg1 come esempio eclatante). In secondo luogo La 7 è una rete commerciale che non può, per sua natura, sostituirsi al servizio pubblico nella sua funzione di garante di pluralismo e libero confronto. Terzo: per chi non l'ha capito ancora, "Quelli" che dovrebbero essere in concorrenza, liberisticamente intesa, con La 7 la stanno favorendo perchè sperano di far crollare Rai 3, anche a costo di fare come il castoro di Gramsci che, pur di liberarsi dalla trappola preferisce stracciarsi i testicoli. Quarto: la posta in gioco è la privatizzazione della Rai (Formigoni ne ha chiesto proprio oggi, en passant, la privatizzazione per fare cassa). Conclusione: attenzione che "l’enorme problema della Rai politicizzata" non venga risolto con la riduzione del libero servizio a quello che vigeva in Cile sotto il liberista (ma non liberale) Pinochet. Dimenticavo, siamo sotto dittatura anche noi, quella dei banchieri e degli speculatori internazionali di cui Merkel e Sarkozy sono attualmente i portavoce principali.
elenoireurgot dice:
mah.. x me le i telegiornali, i programmi di informazione ..così come tutta la tv.. devono essere assolutamente IMPARZIALI..non canali completamente pro berlusconi o contro berlusconi..! Poi, in tutta sincerità veder nascere il terzo polo televisivo italiano grazie ad una situazione politica..mi mette molta tristezza!
Zoro dice:
oddio shameboy è dalla parte di B, orrore!
thesnakekiss dice:
Ma quale assedio finale?ormai non e' rimasto niente da assediare, e quando si parla di politica si parla di Berlusconi al passato, come è inevitabile che sia.
shameboy dice:
che schifo che sta diventando la 7.. Non vedo l'ora di vedere i suoi ascolti crollare dopo la caduta di Berlusconi..non vedo l'ora.. E poi i sinistrodi si lamentano che in tv ci sono solo i servi di Berlusconi, a me non sembra vedendo la 7 e Rai 3.