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CHECCO ZALONE NON E’ FIORELLO MA QUESTO LO SAPEVAMO GIA’
di Marco Bosatra
03/12/2011 - 17:37

Lo show di Checco Zalone ha diviso il pubblico e la critica, e non poteva essere altrimenti. A prescindere dai gusti e dalle impressioni personali, parlano i dati Auditel: la prima puntata del Resto Umile Word Show ha registrato 5.607.000 telespettatori e il 22.42% di share. Per qualcuno è solo la metà degli ascolti di Fiorello, ma andatelo a dire ai signori di Canale 5 alle prese con il loro autunno nero. Per l’ammiraglia del Biscione si tratta infatti del più alto ascolto in valori assoluti da parecchi mesi a questa parte, superiore al kick-off del Grande Fratello 12 (5.268.000 telespettatori) e alla puntata più vista di C’è Posta per Te (5.010.000 telespettatori).
Il dato non è stupefacente, ma è da ritenere comunque buono e altre considerazioni apocalittiche sono certamente fuori luogo. Come fuori luogo sono alcuni accostamenti improbabili allo spettacolo di Fiorello: come ci si può aspettare che Checco Zalone potesse eguagliare gli ascolti del Più grande spettacolo dopo il week end? Fiorello è prima di tutto un evento nazional-popolare, e come tale è costruito tutto il suo spettacolo. Quello di Rai1 è poi un varietà per famiglie destinato a raggiungere una platea enorme.
Al contrario, la comicità di Zalone è più irriverente, maleducata e se volete provocatoria. Basta pensare alla gag di Michele Misseri che tanto ha fatto discutere gli internauti su Twitter: in quanti avranno colto la feroce critica alle televisioni che fanno di un presunto omicida una star dei salotti catodici?
D’altra parte è vero che il Resto Umile World Show non è stato così brillante come ci si poteva aspettare, a tratti noioso e senza particolari guizzi, con un siparietto poco convincente con Laura Pausini e qualche volgarità di troppo. Ha certamente ragione chi sostiene che alle spalle dello show sia mancata una preparazione con tutti i sacri crismi da parte di Mediaset, in apparenza più interessata a ‘batter cassa’ che all’effettiva qualità del prodotto.
Ma se nemmeno Fiorello ha saputo proporre qualcosa di veramente originale nonostante i sette anni di assenza dalla tv e il budget più sostanzioso a sua disposizione, perché attaccare Checco Zalone e accostarlo senza motivo al successo di Fiorello?
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26 commenti su "CHECCO ZALONE NON E’ FIORELLO MA QUESTO LO SAPEVAMO GIA’"
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Taty dice:
A mio avviso lo spettacolo di Zalone è stato di gran lunga superiore rispetto a quello di Fiorello, che si regge solo sugli ospiti strapagati e su un cosiddetto show man, che in realtà non eccelle in niente di quello che fa..Zalone è un comico irriverente e pungente,che non nega la realtà in cui ci troviamo..certamente usa un linguaggio colorito ma dimostra anche intelligenza e cultura, inoltre è un ottimo musicista..secondo me la superiorità è schiacciante!
oronero dice:
è chiaro ke non si possono paragonare fiorello e zalone, ke sn artisti diversi con carriere diverse. però nel mio piccolo posso paragonare l'effetto ke hanno avuto gli spettacoli su di me: qll di fiorello piacevole ma dal gusto troppo retrò. io con checco mi sn spanciata. GRANDISSIMA IMITAZIONE di vendola, davvero, e originalissima qll di misseri. chi nn l ha capita nn va nemmeno commentato.
simonevarese dice:
Previsione per venerdì prossimo: 4 mln e 17%. E già sono tanti...
pippo dice:
Interessante articolo di Maurizio Caverzan su "il giornale" di oggi: "Un buon risultato (auditel ndr) in una serata difficile, fitta di alternative. Altro che «suicidio artistico» di Checco Zalone. E altro che show brutto che «vorremmo non aver visto». Ormai l'arroganza di certi maestrini e di qualche rosicone del web (un blogger dell'Espresso) stupisce sempre meno. E continua a essere fuorviante il confronto forzato con Fiorello, vero blockbuster della stagione tv. Se si vogliono mettere tutte le erbe in un fascio, liberi di farlo. Ma si tratta di un'operazione molto maliziosa. Paragonare Luca Medici con Rosario Tindaro è come mettere a confronto Pato e Ibrahimovic. Un giovane di talento, ma ancora emergente, con un fuoriclasse completo, praticamente un mostro sacro. Tra i due ci sono venti punti di share, è vero. Ma anche diciassette anni di differenza. E qualcosa vorrà pur dire. Il repertorio e la capacità di tenere la scena per tre ore sono conquiste che si fanno col tempo. E poi c'è ancora un'altra differenza che certi critici improvvisati non hanno colto o, più probabilmente, non hanno voluto cogliere. Mentre Fiorello ripropone, pur aggiornandolo, il miglior varietà che soddisfa il grande pubblico da Brescia a Catania e dai quindicenni ai settantenni, Zalone opera una scelta di campo, avventurandosi sul terreno scivoloso della volgarità e del teatro comico. In altre parole, se Fiorello è l'artista delle larghe intese, Zalone è un comico provocatorio. Bene, fra i due spettacoli di Raiuno e Canale 5 c'è solo una caratteristica in comune. Ed è la voglia degli artisti di giocare con il pubblico dello studio. Al parterre di vip e celebrities della tv e del cinema de #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, Zalone ha opposto ironicamente il suo formato dai dirigenti di Mediaset «che paga» e dalla gente umile. «Eccola qui: una fisioterapista, un ginecologo, un falegname, un idraulico. Gente che lavora in nero, perch´, se uno ha i soldi non lo dichiara...». Per il resto, le differenze sono notevoli. Come tra uno champagne e un buon vino rosso. Fiorello indossa lo smoking, Zalone il dolcevita. Fiorello pratica l'eleganza, Zalone sfiora il turpiloquio. Fiorello monologa su genitori e adolescenti, Zalone su Milano che «all'inizio è grigia e cupa, ma dopo ti abitui». Fiore strizza l'occhio ai cinquanta-sessantenni lasciandosi andare al revival dei Bee Gees e Carosone. Checco storpia Tiziano Ferro e, nello strepitoso Maremoto a Porto Cervo, maltratta Jovanotti, Carmen Consoli e Vasco Rossi per divertire gli under quaranta. Insomma, uno show sofisticato da una parte. Uno spettacolo sperimentale e un tantino arrischiato dall'altra. Non è un azzardo la caricatura di Michele Misseri, trasformato in un confuso concorrente di Cotto e mangiato, usato per tentare una satira della tv del dolore, da Porta a Porta a Matrix? E non è politicamente scorretta la parodia di Roberto Saviano, maître à penser costretto all'astinenza sessuale dai «rifiuti a Napoli» perch´ «a Napoli la f... la gestisce la camorra»? Certo, alcuni personaggi e alcune gag sono ancora da limare. E qualche battuta risulta fin troppo greve. Come quando Cassano dice al figlio: «Studiare è come andare al bagno, alla fine un pezzo di carta serve sempre» (però qualche incontentabile - Marco Giusti per Dagospia - sostiene che nello show mancano le parolacce). Insomma, il rischio va riconosciuto. Non a caso, «coraggio» è stata la parola più usata per spiegare «Resto Umile World Show». Sull'argomento, prima di pontificare, rivedersi la telefonata nella quale Cassano dirotta a Berlusconi una mignotta ventiduenne perch´ lui, da neopapà, ha deciso di mettere la testa a posto. Oppure riascoltare quella in cui, tramite Piersilvio, Zalone invita il padre a incontrarlo durante il nuovo tour in qualche città, «se magari lui è in zona per qualche processo». Per la cronaca: eravamo su Canale 5 e forse può bastare. Ps. Domani Fiorello avrà ospiti Benigni e Jovanotti. Si scommette sul 45% e oltre".
Luca dice:
Rimane il fatto che Zalone ha comunque fatto uno show mediocre, mal costruito ( Youma ad esempio, che ci stava a fare li'? Non poteva utilizzare la Potenza per tutto il programma?), con pezzi di repertorio già ampiamente visti, e con battute ormai quasi pleonastiche sul Berlusca. Mi è sembrato poco più di uno spezzatino, peraltro cucinato male. Qualche battuta però è stata molto divertente. Ma forse ci aveva abituato troppo bene :)
gian dice:
Soddisfacente per Checco sicuramente il risultato, ma Canale 5 dovrebbe meditare dato che pure Ballarò su Rai 3 in alcune puntate ha superato i 6 milioni di spettatori (e probabilmente anche R2 se non si fossero fatti sfuggire Santoro), inoltre se lui ha fatto 5 milioni e 600 mila contro il logoro Conti, non oso pensare quanto crollerà quest'anno Zelig a meno che non facciano una stagione allstars (certo dalla loro avranno la concorrenza di una Perego almeno sulla carta meno pericolosa di Conti, ma potrebbe anche eguagliare il dato di Conti e allora sarebbero dolori anche per Zelig, vincente per carità ma con indici di ascolto notevolmente più bassi dell'anno scorso)... Senza contare che se la Suora al giovedì su R1 facesse boom rischierebbe anche Scherzi a parte, per non parlare di Panariello al martedì contro non so cosa ma certamente anche Ballarò... Inoltre c'è l'incognita coppa Italia che la Rai spalmerà nel palinsesto delle tre reti dal martedì al giovedì per alcune settimane... E qua mi fermo