19
ottobre

CASO SCAZZI, ORA IL VERO ORRORE SONO I TELEGUARDONI E I GIORNALISTI DA OBITORIO

Sarah Scazzi e Sabrina Misseri

La telecamera si avvicina piano, indugia sui particolari: ecco il garage degli orrori, dove l’orco Michele Misseri ha ucciso la piccola Sarah Scazzi. E tutti lì a guardare, occhi sgranati, a immaginare gli indicibili orrori che il mostro è riuscito a compiere. Lo spettacolo macabro va in onda senza pudore, invadente e morboso, a qualsiasi ora. C’è anche qualcuno che si indigna in diretta -”vergogna, non si fa!“- ma è per finta, perchè in fondo un omicidio come questo non capita tutti i giorni. Così Avetrana è diventata il centro del mondo, tra riflettori e microfoni, luogo di pellegrinaggio dei teleguardoni da obitorio.

Ci avevano scosso e fatto riflettere gli occhi vitrei e l’espressione di mamma Concetta, che davanti alle telecamere di Chi l’ha visto? apprendeva la notizia della possibile morte di sua figlia. Tolleravamo a fatica il dover assistere alle ricostruzioni del delitto sulla base delle ammissioni confuse dell’assassino; da incubo vedere la morte di Sarah alla moviola. E che tristezza le interviste ai familiari distrutti dal dolore, i giudizi sommari di alcuni giornalisti e certe opinioni buttate lì giusto per cavalcare l’evento. Credevamo si fosse toccato il fondo, parlavamo di spettacolarizzazione del dolore ma eravamo solo all’inizio.

Con il passare dei giorni la morte della dolce Sarah è passata in secondo piano, eppure il caso Scazzi non è stato abbandonato per un attimo, anzi ha riempito i palinsesti per soddisfare il voyeurismo dei telespettatori. E non parliamo di poche persone, ma di un pubblico reale e ben nutrito che ha fatto schizzare in alto gli ascolti dei programmi di approfondimento. Gli appuntamenti con Quarto Grado, le “esclusive” di Domenica Cinque e dell’Arena di Giletti, le rivelazioni di Matrix e Porta a Porta e i collegamenti in diretta da Avetrana ogni tre minuti. Il parere del criminologo, della sessuologa e dello psicologo, il commento del giornalista e la reazioni del pubblico in studio. Nonostante gli approfondimenti alla cronaca si potessero esaurire nello spazio riservato ai notiziari, la vicenda è diventata onnipresente. Tutti a parlarci sopra per intere giornate, a ricamare sul dolore oltre misura, senza vergogna.

Ora sul caso sembrano aprirsi nuovi scenari, infatti secondo gli inquirenti anche Sabrina (figlia di Michele Misseri e cugina di Sarah) potrebbe essere coinvolta nell’omicidio. La cosa inquietante è che la ragazza, dopo ore di silenzio trascorse in Procura, avrebbe chiesto se alla tv avessero parlato male di lei. Dicono che Sabrina  si sia interessata in particolare alle dichiarazioni che Barbara Palombelli, una delle presenze più assidue nei dibattiti televisivi sul caso Scazzi, le aveva riservato.

Sarebbe ora che le telecamere allentassero i loro obiettivi, smettessero di frugare nella vita privata di una famiglia e di una comunità. Basta parlare di questa vicenda con curiosità morbosa e impietosa invadenza! Che c’è ancora da dire o da sapere? I teleguardoni dovrebbero rendersi conto che le lacrime di mamma Concetta non sono le stesse del concorrente di un reality che piagnucola perchè è finito in nomination, e dovrebbero altresì capire che  a volte spegnere la tv può diventare un nobile gesto di pietà.



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9 Commenti dei lettori »

1. Toy Soldier ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 16:14

Fanno poetà, sia chi va a fare gite turistiche a casa Scazzi che i vari programmi tv che se ne stanno occupando in maniera esagerata.
Per carità, è giusto ch se ne parli ed è anche normale, ma c’è un limite a tutto! Perché invitare pseudo psicologi, pseudo studiosi dei movimenti corporei x analizzare i movimenti di Sabrina Misseri, personaggi e personaggini vari…. non basterebbe dare le notizie e stop?
Che schifo.



2. Toy Soldier ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 16:14

*pietà



3. AnTo ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 16:36

Concordo in pieno con quanto scritto nell’articolo. In effetti, non se ne può proprio più.
Ma tanto ache serve meravigliarci? Succede ogni qualvolta in Italia si verifica un fatto analogo…Cogne, Meredith e tanti altri.
Con la scusa del servizio pubblico, si fa uno sciacallaggio mediatico che si commenta da solo.



4. Toy Soldier ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 16:47

Con Meredith è successo in parte… Questo di Sarah mi ricorda moltissimo il caso Franzoni… infatti anche lì la protagonista è diventata la madre e del piccolo Samuele non se ne parlava quasi…



5. STEFANO ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 16:52

A ME FA’ SORRIDERE CHE SI CRITICAVA CHI L’HAI VISTO, CHE NE HA TRATTATO IL CASO FIN DALLA SCOMPARSA…..
ED INVECE IL RESTO DEI PROGRAMMI CHE CI MANGIANO E MARCIANO AD HOC CON NUOVI SVILUPPI, SIA RAI CHE MEDIASET, FANNO BENE? GIORNALISTI E POLITICI CRITICONI MA FATEMI IL PIACERE….SEMBRA DI ASSISTERE A CLUEDO!



6. sirgeorgebest83 ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 17:03

sta ghiacciando l’inferno!!!!!! sono in accordo con quanto scrive leardi



7. WIMM ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 17:33

corriere.it

MILANO – «Cara piccola Sarah, occhi da cerbiatto». Così cominciava la lettera inviata da Barbara Palombelli a Sarah Scazzi. La voce della giornalista sulle immagini su cui ha spinto tanta stampa, direttamente dal tiggì di Canale 5 delle ore 20 chiedeva scusa. A nome di tutti («Noi che, senza conoscerti, ti abbiamo incontrato nei telegiornali e sui giornali, ti abbiamo mangiata proprio come l’umidità di quel pozzo. Un pezzettino al giorno, piano piano, senza sprecare nemmeno una briciola della tua tragica favola»).

SFIGURATA E PUTREFATTA – Un chiaro mea culpa. Che secondo alcune voci di redazione, il direttore del Tg5 Clemente Mimun non avrebbe gradito. «Tu, principessa che sei finita sfigurata e putrefatta dopo quaranta giorni in un pozzo, tanto che il professor Strada, che ti ha sezionato e analizzato, ti ha nascosto persino alla tua mamma», continuava la giornalista che da qualche anno collabora con le reti Mediaset con i toni dolci e indispettiti di una madre che ha guardato (e giudicato con sospetto» i «manifesti horror, gli stessi che sono su tutti i muri delle stanze delle nostre figlie»).

PREGARE, PREGARE – Toni un po’ macabri ma voce certa, Palombelli concludeva con «Ora che stai uscendo di scena per lasciare spazio ai tuoi assassini e alla rivelazione del male, in cui hai vissuto forse senza saperlo oppure sì, ora che tutta l’Italia partecipa all’indagine nazionale su di te che non ci sei più, ora è proprio arrivato il momento di pregare, pregare per te e per noi, per il nostro lavoro, per voi che state vedendo queste immagini. Non ti dimenticheremo. Sarah, perdonaci se puoi…».

USCITA DI STANZA – I toni usati non sarebbero piaciuti al direttore del Tg5, Clemente Mimun che dopo l’edizione avrebbe avuto una discussione con la Palombelli. E ora, secondo quanto si apprende da fonti della redazione , Barbara Palombelli avrebbe svuotato la propria scrivania e lasciato il Tg5.

OPINIONISTI SEMPRE BUONI – Una domenica ad Avetrana, tra giornalisti a scannarsi per sapere le ultime di Sabrina e turisti in visita. Immagini, foto, Notizie. Chissà se la lettera di Palombelli avrà voluto avere anche un doppio sapore. Un mea culpa corale per tutta la stampa che sta facendo man bassa degli orrori di Avetrana. E un mea culpa personale per quegli opinionisti multi-competenze, sempre pronti ad accenderne una per qualche porta-a-porta di turno e scendere in campo in nome delle verità-umanità-mostri-e scuse di Cogne, Meredith, Garlasco, Erba, ora pure Avetrana. Chissa se in quelle scuse ci sarà pure l’intenzione di avere meno opinioni?

CAMBIO DI UFFICIO – Mediaset chiude il caso con queste laconiche parole diffuse alle agenzie: «Barbara Palombelli non può avere lasciato il Tg5 per il semplice motivo che non fa parte della testata di Clemente Mimun». La giornalista lavora infatti per Videonews, la testata Mediaset che produce tra gli altri Domenica Cinque, Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque e Matrix, programmi dove Barbara Palombelli si esprime al meglio come commentatrice di punta. La sede di lavoro di Videonews è all’Aventino, lei per sua comodità aveva una scrivania al Palatino.



8. Toy Soldier ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 17:44

@Stefano
L’esempio del CLUEDO è perfettamente calzante!
Oramai sembra di assistere ad un episodio di CSI…



9. lauretta ha scritto:

19 ottobre 2010 alle 19:25

povero salento..! Conosco bene quei luoghi, ho mio padre che è di un paese vicinissimo ad Avetrana.. E sinceramente mi fa male vedere certe cose…



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