La (sovra)esposizione mediatica di Matteo Renzi diventa un caso politico. E, come in ogni campagna elettorale che si rispetti, è bufera sulla Rai. A scagliarsi contro il premier e le sue apparizioni televisive sono stati i deputati e i senatori del Movimento Cinque Stelle, che ieri hanno presentato un esposto all’Agcom per la “vergognosa violazione del pluralismo del servizio pubblico in favore del presidente del Consiglio e dei suoi ministri“. Il documento di accusa è stato accompagnato da una segnalazione diretta alla presidente del servizio pubblico, Anna Maria Tarantola.
A scatenare la reazione grillina contro Renzi sono stati i dati forniti dell’Osservatorio di Pavia (che monitora il pluralismo politico in tv) secondo cui, nella settimana che va dal 22 al 28 marzo, il tempo destinato al governo è stato pari al 45,1% dello spazio televisivo nei tg, al 29,2% nelle rubriche di approfondimento, al 18% nelle trasmissioni di informazione e al 50% nei programmi di Rai Parlamento. Al Movimento Cinque Stelle è stato invece riservato il 7,2% del tempo.
“In Rai – hanno accusato i parlamentari pentastellati – si registra un preoccupante servilismo nei confronti del Governo che rasenta livelli da regime. Renzi è diventato una sorta di showman ambulante: è ovunque“. Per completezza, ricordiamo che l’ampia esposizione mediatica tributata a Renzi era stata evidenziata anche dai dati elaborati da Geca Italia per il quotidiano La Stampa, secondo cui nel periodo tra il 17 e il 31 marzo, il premier è stato in tv per quasi cinque ore al giorno.
L’esposto presentato ieri dai deputati e dai senatori Cinque Stelle è stato preceduto da un atto del presidente della Vigilanza Rai, il grillino Roberto Fico, che il 9 aprile scorso ha annunciato di aver presentato alla Presidente Tarantola un quesito sulla sovraesposizione del Presidente del Consiglio e del governo nel suo complesso nei tg e nei programmi di informazione della tv pubblica.
“C’è da chiedersi allora come venga considerato il tempo destinato a Renzi nella tv pubblica: parla in qualità di capo del governo o come segretario di un partito che partecipa alle elezioni europee e amministrative?”
ha aggiunto Roberto Fico in un post polemico pubblicato sul suo profilo Facebook. L’intervento a gamba tesa del Presidente della Vigilanza non deve essere piaciuto a tutti, ai piani alti di Viale Mazzini. Al riguardo, non sarebbero affatto casuali le parole taglienti pronunciate l’altro ieri dal DG Rai Luigi Gubitosi, che in una pubblica occasione ha rifilato una stoccata alla Vigilanza in riferimento al suo ruolo.
“…nel momento in cui qualcuno non si limitasse in Commissione di Vigilanza a non sorvegliare il pluralismo ma avesse delle altre finalità, allora secondo me questo creerebbe un problema…”
ha detto il top manager. Non sembra affatto difficile immaginare a chi si stesse riferendo indirettamente. I grillini, intanto, annunciano battaglia: anche stavolta, la campagna elettorale per le europee si giocherà in gran parte in tv.
1. Giuseppe ha scritto:
12 aprile 2014 alle 12:32