Calma: una riforma alla volta. In attesa di pronunciarsi a favore o contro il presidenzialismo, Matteo Renzi ha deciso di puntare sul presenzialismo. Sì, televisivo. Secondo i dati elaborati da Geca Italia (laboratorio di indagine sulla comunicazione audiovisiva) per il quotidiano La Stampa, nel periodo compreso tra lunedì 17 e lunedì 31 marzo, il premier ha goduto di un’esposizione mediatica piuttosto ampia. Quasi cinque ore al giorno.
I dati pubblicati dal quotidiano torinese attestano che, nelle due settimane analizzate, le parole di Renzi hanno tenuto banco in tv per un totale di 68 ore, 15 minuti e 56 secondi. Sia chiaro, però: il calcolo ha preso in esame sia gli interventi del premier in prima persona sia i servizi a lui dedicati dai telegiornali. A ben vedere, infatti, sono stati i notiziari a dedicare il minutaggio più ampio al Presidente del Consiglio. Renzi ha parlato nei tg per circa 21 ore, mentre è stato protagonista di servizi giornalistici per 29 ore. In totale, quindi, il rottamatore fiorentino ha goduto di 51 ore di presenza – diretta o indiretta – nei tiggì.
A ciò si aggiungono le 17 ore trascorse da Renzi nei talk show, con interviste in diretta o registrate. Quelli snocciolati sono dati che, in altri tempi e con altre personalità al governo, probabilmente avrebbero fatto indignare i fiscalisti del minutaggio televisivo. Ora, però, si “cambia verso”. Ma non canale: ad offrire il loro spazio al neo premier, infatti, sono state tutte le principali emittenti, comprese quelle satellitari e le native digitali. Tutte le reti Rai e Mediaset, La7 e La7d, Mtv, Cielo, SkyTg24, DeejayTv, LafRtv: all’appello non manca nessuno.
In definitiva, Renzi riesce ad essere presente sul teleschermi per quasi cinque ore al giorno, di cui tre grazie ai servizi a lui dedicati. E ciò accade anche quando il premier si trova all’estero per incontrare Angela Markel o quando è impegnato a ricevere Barack Obama in visita in Italia. E’ il governo del fare (tv).
1. Marco89 ha scritto:
5 aprile 2014 alle 12:19