Riproporre vecchi successi sotto forma di remake o sequel è una prassi che negli USA conoscono bene. Basti ricordare 90210, lo sfortunato “come siamo diventati” dell’intramontabile Beverly Hills, il deludente remake di Charlie’s Angels o il bocciatissimo (almeno in Italia) reboot di Dallas, che ha anche raccontato la morte dello storico protagonista JR.
Sequel e remake: l’esempio americano
“Sfortunato”, “deludente”, “bocciato”: è chiaro che andare a scomodare i successi di un tempo raramente paga, eppure i responsabili dei serial americani insistono, e le ultime due proposte sono il remake de La Signora in giallo e la riproposizione, in forma ancora non nota, delle Streghe Halliwell (per altre info clicca qui). Se però talvolta in patria queste iniziative appassionano il pubblico, qui da noi il riscontro è sempre più freddino, forse perché i successi stranieri diventano dei veri untouchable. Ma cosa accadrebbe se ad essere rispolverati fossero i più grandi successi della serialità italiana?
Quali serie cult italiane potrebbero tornare sui teleschermi?
Tra tante offerte dimenticabili e belle avventure fini a se stesse, anche nelle produzioni del Belpaese si sono distinte fiction cult che hanno segnato un’epoca e che vengono ancora ricordate per la loro capacità di appassionaree creare un mondo a sé in cui i telespettatori si perdevano volentieri. Uno su tutti, di cui vi abbiamo già parlato qualche tempo fa, è Amico Mio, con lo straordinario Massimo Dapporto nel ruolo di Paolo Magri e un parterre di attori nel 1993 agli esordi ed ora lanciatissimi che potrebbero, con una loro eventuale presenza, ridare vigore e forza al prodotto se riproposto oggi.
Ma, pensando ai cult italiani e soprattutto al grande interesse che ruota ancora intorno alla figura femminile e al suo universo complicato, impossibile non immaginare un ritorno de Il Bello delle donne (tempo fa sono circolate pure delle voci in tal senso, ndDM) con le sue Stefania Sandrelli, Virna Lisi e Nancy Brilli, o al concorrente Rai Commesse, che si è fermato dopo due serie per essere poi riproposto a iosa in replica su Rai Premium e aver ispirato lo spin off Le Segretarie del Sesto, in cui del gruppo originale tornava solo Romeo (Franco Castellano).
Se la mancanza di Incantesimo, trasformato con scarsi risultati auditel da lunga serie a soap opera con la nona stagione, non si sente così tanto vista la massiccia presenza nei palinsesti di melò e racconti del suo genere quali Rosso San Valentino, Paura di amare et similia, ciò che di sicuro manca alla nostra tv è un racconto delicato ma concreto sul mondo dei più giovani, oggi più complicati di ieri. E dunque, dal momento che rifare College forse non avrebbe più senso, sarebbe interessante pensare ad un ritorno de I ragazzi del muretto, serie del 1991, magari vedendo oggi adulti i ragazzi di allora, alle prese con una nuova generazione da crescere e capire e con la consapevolezza che all’epoca i genitori non avevano tutti i torti. Considerato poi che alcuni attori all’epoca agli esordi, come Alberto Rossi e Samuela Sardo, sono diventati col tempo volti noti del piccolo schermo.
Di serie interrotte e che avrebbero ancora qualcosa da raccontare ce ne sono anche altre, come Nebbie e delitti, La Nuova Squadra e Capri, anche se il rischio di stancare ed esagerare è sempre dietro l’angolo. Ricordiamo per esempio la saggia decisione di chiudere il ciclo del Maresciallo Rocca prima di esaurirne la forza rispetto invece alla triste fine capitata allo spremutissimo Distretto di polizia.
Per fortuna i network italiani sono riusciti in alcuni casi anche a riformulare in maniera intelligente i successi del passato. Un esempio è quello di Raccontami, di cui si stava studiando la terza stagione, abbandonata poi forse per timore di non bissare il successo delle precedenti dopo vari anni di lontananza degli schermi, e “trasformata” in Questo nostro amore che lo scorso anno ha emozionato il pubblico di Rai 1 (ed è pronto a tornare con una seconda serie). Una nuova occasione, infine, la meriterebbero alcune fiction il cui concept era particolare ed interessante ma forse non sviluppato in maniera adeguata, visto che non vengono mai citate e anche all’epoca non fecero il botto: Nati ieri per la pediatria, Padri e figli per i consultori e Crimini Bianchi per la malasanità. Questi ultimi due, per onor di cronaca, validi anche nella versione originale ma forse incompresi.
Insomma, la speranza per i personaggi tanto amati della nostra storia televisiva sarà l’ultima a morire. E voi, chi vorreste rivedere sui vostri teleschermi?
1. marcko ha scritto:
6 novembre 2013 alle 19:06