26
maggio

A RISCHIO IL DIVANO ROSSO DI SERENA DANDINI. IL DIRETTORE DI BELLA MINACCA LE DIMISSIONI.

Serena Dandini (Parla con me)

Si stanno definendo in questi giorni gli ultimi tasselli per i palinsesti della prossima stagione tv. In casa Rai, oltre a un restyling del day time di Raiuno e Raidue, si sta lavorando al caso Dandini. Il programma Parla con me nella seconda serata di Raitre verrà ridimensionato a una sola puntata in settimana (dalle quattro attuali). Ebbene sì, anche il divano rosso di Serena Dandidi è nel mirino dei vertici Rai per via dello spiccato orientamento politico.

Ma non è tutto: se in autunno Parla con me potrebbe avere una cadenza settimanale, da marzo potrebbe addirittura essere cancellato dai palinsesti, accontendando così il premier Berlusconi che ha chiesto l’allontanamento della conduttrice (in un’intercettazione con Trani). E a rimetterci, oltre che alla libertà di informazione e satira, sarebbe la rete che ospita il programma, che ottiene buoni ascolti attorno al 10% di share medio. Le polemiche intanto non si placano, da parte di entrambi i poli.

Sulla questione, il direttore di rete Antonio Di Bella ha deciso di non soprassedere e ha minacciato di dimettersi nel caso la Dandini non fosse confermata insieme al suo programma. Anzi, contro il volere del dg Masi, vorrebbe portare Parla con me in prima serata nel 2011.



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12 Commenti dei lettori »

1. gas ha scritto:

26 maggio 2010 alle 13:58

In fondo, la libertà d’espressione… se è troppa, è troppa! -.-”
E quindi via i programmi che non fanno propaganda al governo! E via le intercettazioni che svelano i… gusti televisivi (si legga “ordini a Masi”) di Berlusconi!



2. EmilioZ ha scritto:

26 maggio 2010 alle 14:04

I direttori debbono essere autonomi nelle scelte editoriali,nè il dg nè il cda debbono condizionare le scelte dei direttori di testata.

Bravo e coraggioso Di Bella,la tua autonomia deve essere sacrosanta e salvaguardata.

P.s. : un piccolo inciso questo vale per Di Bella così come per Minzolini.



3. Pape Satan ha scritto:

26 maggio 2010 alle 14:05

Fuori due…



4. sepese ha scritto:

26 maggio 2010 alle 14:23

Chiaramente scontato: in un regime che fa della televisione un mezzo potentissimo di propaganda (dato anche che pochi italiano comprano quotidiani e pochissimi incappano in un libro), tutte le voci che non sono ALLINEATE al pensiero approvato, devono essere smantellate. La Dandini è l’ultima in ordine temporale, ma altri verrato epurati dopo di lei.
Per tutti coloro che in queste ore si stanno scatenando contro Annozero e Santoro: quella della Dandini non è un’epurazione politica, vero?Oppure anche a lei hanno offerto milioni di euro?
Comunque grandissmo Di Bella.

@ EmilioZ:
è vero, l’autonomia dei direttori, anche di Minzolini, andrebbe sempre salvaguardata, a patto però che i direttori non si inventino le cose o stravolgano faziosamente le notizie! Ti dice niente un certo caso Mills, le accuse contro il quale sono prescritte, e invece Minzolini ha titolato “Mills assolto”??? Lì non si tratta semplicemente di essere faziosi, si tratta di dare una notizia FALSA nel principale tg di Stato, per compiacere il padrone. E’ una cosa grave, sai? E neanche poco.



5. gas ha scritto:

26 maggio 2010 alle 14:26

Ecco tre notizie di oggi che si inseriscono nello stesso clima della vicenda Santoro.

1) Lo scorso 7 maggio, durante un Consiglio dei Ministri, Berlusconi ha tuonato: ” ‘Parla con me’? E’ una trasmissione pagata con i soldi pubblici che si diletta ad avere come unico bersaglio il governo”.
Appena due settimane dopo il direttore generale Mauro Masi telefona ad Antonio di Bella, direttore di Rai3, comunicando l’intenzione di “ridimensionare” ‘Parla con me’, portandolo da quattro puntate alla settimana ad una soltanto. Di Bella minaccia di dimettersi.

2) Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, dopo essersi rifiutato di andare a Cannes per protestare contro il ‘Draquila’ di Sabina Guzzanti, oggi critica Elio Germano per le sue dichiarazioni dal palco: “Mi è dispiaciuto che la sera del premio abbia colto l’occasione per polemizzare con il suo Paese. E’ legittimo ma credo sia stato inopportuno”.

3) Daria Bignardi lascia la RAI e torna a La7. La conduttrice racconta qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’episodio incriminato risale al 4 dicembre 2009 quando era stata registrata con qualche ora d’anticipo la puntata de ‘L’era glaciale’, in onda in seconda serata su Raidue.
Racconta Daria: “Alle 23 mi chiamano diversi amici e mi dicono ‘Perchè sta andando in onda Paperinoal posto dell’ ‘Era Glaciale’?’. Cado dalle nuvole, cerco di capire: nessuna risposta. Finalmente tardissimo parte la mia puntata. Nessuno mi ha spiegato perchè: hanno parlato di problema tecnico ma evidentemente c’era l’intenzione di mandarla in onda il più tardi possibile perchè le dichiarazioni di Morgan con critiche al Governo e a Berlusconi avevano turbato qualcuno”.
La mattina dopo la Bignardi ha chiamato i suoi legali e ha deciso di rescindere il contratto con la Rai: “Non sono pentita. In tanti mi avevano messo in guardia: sei di sinistra, cercheranno di farti fuori. Purtroppo i luoghi comuni, che detesto e cerco sempre di sfatare, spesso sono veri. Almeno nel caso della Rai, un luogo dove vince lo strapotere della politica e non si pensa al prodotto”.



6. EmilioZ ha scritto:

26 maggio 2010 alle 14:48

@sepese :

Quando parlo di tutela mi riferisco a quella editoriale,quindi se un conduttore non mi piace lo sostituisco,lo stesso vale per il direttore di rete e cioè se un programma mi piace lo metto tutte le sere e nessuno mi deve dire niente,ciò che contano sono i risultati (lo share,l’audience)!!!!
Difendo le scelte editoriali dell’amico Minzolini come quelle di Di Bella.



7. Warhol_84 ha scritto:

26 maggio 2010 alle 16:49

Stappate lo spumante, fra un po’ non avrete più nessun programma che non sia nei gusti del vostro amato creatore di fininvest! Via questi brutti programmi che la pensano diversamente, via il pluralismo, la Russia e’ sempre più vicina (si la Russia dell’amico e grande statista Putin, quello del lettone!). E poco importa se il pil crolla, continuiamo a vedere la pupa e il secchione e Mediaset premium!



8. mauriskritch ha scritto:

26 maggio 2010 alle 17:37

è scandaloso.. e lo dico io che con la sinistra non ho niente a che fare.. resisti dandini che ti vogliamo in prima serata!



9. lauretta ha scritto:

26 maggio 2010 alle 20:03

secondo me la dandini è un’ottima donna di spettacolo, pungente al punto giusto….punto e basta! Tanto, chi è di destra rimane di destra anche se lei resta li dov’è!.



10. Martina Pennisi ha scritto:

26 maggio 2010 alle 22:39

sottoscrivo a pieno quello che ha scritto lauretta. la cosa più strana di questa storia è che qualcuno, pardon Qualcuno, possa pensare che la dandini a tarda notte sposti anche mezzo voto ogni quattro mesi.



11. sepese ha scritto:

27 maggio 2010 alle 08:24

@EmilioZ
Avevo capito cosa intendessi dire per linea editoriale, ma forse ti sfugge la differenza tra linea editoriale e manipolazione artificiosa della realtà.Nel primo caso la questione è assolutamente opinabile, ognuno finchè è direttore fa le scelte EDITORIALI che vuole, nel secondo caso la questione non è editoriale ma di merito contenutistico, perchè, ripeto, se il direttore del prinicpale tg per compiacere il presidente del Consiglio modifica dolosamente la realtà per renderla gradita al governo, la cosa è GRAVE, è, per riprendere un’intercettazione di qualche tempo fa, una cosa che neanche nello Zimbawbe!Per essere più chiaro: Minzolini può dedicare il 90% del tg al governo e il 10% all’opposizione.Questa è una scelta editoriale.Opinabile, ma legittima, finchè è direttore lui.Ma se Minzolini titola “Mills è assolto”,alterando dolosamente una realtà che sa perfettamente essere diversa (Il reato di Mills è andato in prescrizione)solo per compiacere il padrone, beh la questione non è più editoriale, ma di verità e dentologia giornalistica.Se non riesci a cogliere questa differenza, sono dispiaciuto per te.



12. gas ha scritto:

27 maggio 2010 alle 15:00

@ lauretta e Martina Pennisi:
forse avete ragione, ma secondo me il potere della TV non va sottovalutato. Da Majakovskij in poi i media sono stati usati come strumento di “propaganda di massa” dalle varie dittature!



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