24
giugno

Giù le mani da #Cartabianca! La furia della Berlinguer su Grasso: «Il destino del programma non lo decide il critico tv del gruppo concorrente o una parte della politica»

Bianca Berlinguer

Bianca Berlinguer

#Cartabianca ha chiuso i battenti, ma non definitivamente, come invece qualcuno auspica. Quella di martedì è stata l’ultima puntata in stagione, ma l’appuntamento con il talk di Rai 3 tornerà il 6 settembre. E Bianca Berlinguer lo grida ai quattro venti, principalmente a chi – senza neanche troppi giri di parole – le ha remato contro.

“E’ stato un anno duro, faticoso, segnato anche da critiche e polemiche che sono arrivate quasi a mettere in discussione la continuità di questa trasmissione”

ha dichiarato la conduttrice in chiusura di programma, confermando quanto fossero concrete le possibilità di una cancellazione di #Cartabianca. D’altronde, Mario Orfeo – prima di essere rimosso dalla direzione dell’Approfondimento Rai – aveva lavorato ai palinsesti della prossima stagione tv e il talk della Berlinguer non era più previsto. A questo, non vanno dimenticati i continui dissapori con il direttore di rete Franco Di Mare, con il quale recentemente si è scontrata a mezzo stampa (leggi qui).

La Bianchina, come la chiama Mauro Corona, ha incassato colpi su colpi, cadendo alla fine in piedi. E’ anche per questo che l’ultimo affondo ricevuto – da parte di Aldo Grasso – lo rimanda piuttosto velenosamente al mittente. Il giornalista e critico televisivo in un editoriale per il Corriere della Sera nel quale boccia il modello di talk show del servizio pubblico, auspica la chiusura definitiva di #Cartabianca e scrive:

E’ finita #Cartabianca e, in tutta sincerità, spero non torni più.

La replica della Berlinguer, in un post su Facebook, è altrettanto spietata:

Ma vi sembra normale che il critico televisivo del gruppo editoriale al quale appartiene la trasmissione mia diretta concorrente, DiMartedì, si auguri la chiusura d’autorità di #Cartabianca?.

Il Corriere della Sera fa parte del gruppo Rcs MediaGroup di Urbano Cairo, che ricordiamo è anche patron di La7, la rete che ogni martedì sera trasmette DiMartedì condotto da Giovanni Floris, talk concorrente di #Cartabianca. La conduttrice non ci sta, sottolineando “che gli ascolti ci hanno costantemente premiato, ma per Aldo Grasso la risposta positiva del pubblico sarebbe un criterio valido solo per le tv commerciali perché i loro bilanci dipendono dagli ascolti, non per il servizio pubblico. Mentre la Rai finanziata in parte dal canone, cioè dai soldi dei cittadini, dovrebbe disinteressarsi del consenso degli ascoltatori”.

“Ma chi altri dovrebbe giudicare, se non quegli stessi cittadini che pagano il canone e gestiscono il telecomando, della qualità e del gradimento di una trasmissione? O a decidere del destino di un programma, della sua continuità o interruzione devono essere, in singolare sintonia, il critico televisivo del gruppo editoriale concorrente e una parte della classe politica?

conclude la Berlinguer.

La squadra di #Cartabianca

La squadra di #Cartabianca

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5 Commenti dei lettori »

1. Marco ha scritto:

24 giugno 2022 alle 14:33

Ha ragione. Non fa una piega il suo discorso. Il suo programma può piacere o meno, ma un critico di un quotidiano di appartenenza al proprietario della rete in cui va in onda il programma concorrente, per neutralità, dovrebbe proprio non parlarne….

E’ come chiedere ad un conduttore di Canale5 un giudizio e una decisione su un programma diretto competitor in Rai…
Essu….



2. Pianeta Urano ha scritto:

24 giugno 2022 alle 15:42

Anche io team Berlinguer. Fra l’altro è stato uno dei pochi programmi a dare spazio a tutte le voci, anche durante la pandemia.



3. Marco3.0 ha scritto:

24 giugno 2022 alle 17:50

Il programma è un talk dello stesso livello degli altri, non è meglio di quelli di rete4 nè tanto peggio di quelli di La7.
Resta un programma molto urlato, dispensatore di fake news dando voce a chi le fake news le fabbrica.
Durante la pandemia ha fatto pessimo servizio perchè su una pandemia non si da spazio a tutte le voci, non ci sono più voci, ne esiste SOLO una ed è quella della scienza, la scienza ufficiale e seria non quella da propagandisti: doveva dare voce a UNA SOLA VOCE su qualcosa che ancora sta uccidendo milioni di persone nel mondo e che non è ancora finita. Non esiste par condicio su certe cose.
Per il resto La Bianchina Furiosa ha ragione da vendere, alla grande.
Non si chiude la bocca a un talk politico, non ci devono essere inerferenze da parte dei dirigenti al servizio della politica, e i critici prezzolati al servizio della concorrenza dovrebbero cambiare linguaggio e solfa: è servizio pubblico fino ad un certo punto visto che si mantiene con la pubblicità come le reti commerciali e questo Grasso lo sa benissimo, e il consenso dei telespetttori in Rai conta moltissimo visto che solo sul consenso del pubblico, specie quello Over si producono o cancellano programmi dai palinsesti. Altrimenti assisteremmo solo a programmi che fanno il 2% da mattina a sera.



4. Mattior ha scritto:

24 giugno 2022 alle 18:09

“tutte le voci”… è stato proprio per quel motivo che ha rischiato di chiudere!



5. andrea ha scritto:

25 giugno 2022 alle 09:35

Il programma non mi piace, soprattutto il siparietto con Corona, ormai stucchevole, per i soliti ospiti (e troppi direttori di giornali di destra che nemmeno chi è di destra compra) ma ha ragione Bianca Berlinguer nel dire che la decisione su un’eventuale chiusura la deve prendere la rai, non certo Grasso !



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