Dopo aver espresso più di qualche dubbio su Auditel, chiedendo la nascita di una nuova società che coinvolga tutti gli editori, e non solo Rai e Mediaset, l’Amministratore Delegato di Discovery Marinella Soldi – chiamata in audizione alla Camera dei Deputati presso la Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni – si è sbilanciata anche sul futuro della Rai, in attesa della riforma che, stando alle dichiarazioni del Premier Matteo Renzi, dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti tramite una consultazione pubblica.
Riforma Rai – Per Discovery bisogna separare i business
Per la Soldi è giusto separare i business dell’azienda pubblica, anche per “assegnarle un’identità precisa”: da una parte il servizio pubblico puro, dall’altra l’anima commerciale, sul mercato e in diretta concorrenza con gli altri editori, tra cui la stessa Discovery. Ciò consentirebbe all’azienda di “agire sul mercato con maggiore trasparenza, applicando politiche commerciali concorrenziali con quelle degli altri operatori”.
Riforma Rai – 2 canali di servizio pubblico e 4 finanziati dalla pubblicità
Nel dettaglio, per l’AD del noto gruppo editoriale, è giusto che la Rai riduca drasticamente il numero di canali resi disponibili, passando dai 15 attuali a 5 o 6. Un’osservazione che nasce studiando i modelli adottati dagli altri paesi europei e che consentirebbe all’azienda di “rafforzare i propri contenuti, di crescere sul mercato e strutturarsi come media company”. Ecco la proposta: uno o due canali di servizio pubblico finanziati dal solo canone, e 3 o 4 canali tematici finanziati solo con la pubblicità.