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SGARBI, VESPA, FERRARA: SUI PALINSESTI L’OMBRA DEL NUOVO TRIDENTE MEDIATICO DI CENTRODESTRA
di Marco Leardi
28/12/2010 - 17:21

I nomi sono quelli anticipati e discussi nei giorni scorsi: Vittorio Sgarbi, Bruno Vespa e Giuliano Ferrara. Volti noti che potrebbero diventare il nuovo tridente d’attacco del centrodestra, personaggi scelti per fare da contraltare mediatico ai blasonatissimi Santoro, Floris, Fazio (ma anche Dandini, Lerner, Annunziata…). I prossimi palinsesti, come prontamente riportato stamane su Il Giornale, pare abbiano una pretesa non da poco, quella di ristabilire la pluralità delle voci nei programmi d’approfondimento della tv pubblica. Una mission (im)possible che comporterà spaccature e frizioni soprattutto nel Cda. Già settimana scorsa i consiglieri di maggioranza avevano stoppato il DG Masi sull’approvazione dei piani di produzione, rimproverando proprio a lui dei palinsesti sbilanciati a sinistra (leggi qui).
Il primo progetto riguarda Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte sarebbe pronto ad approdare in prima serata con uno show fatto di “idee, valori, spiritualità, arte“. Un prodotto che, pare di capire, dovrebbe inserirsi nella scia di Vieni via con me, il programma di successo condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano su Raitre. Il progetto di Sgarbi è ancora al vaglio dei piani alti di Viale Mazzini, che ne decideranno le sorti. Nel caso venisse approvato, potrebbe andare in onda in primavera.
Bruno Vespa in prima serata. La notizia aveva suscitato stupore e pareri contrastanti anche tra i nostri lettori, eppure ad avanzare la proposta era stato Nino Rizzo Nervo durante il Cda di settimana scorsa. Il consigliere d’opposizione aveva eletto il giornalista a “testimonial indiscusso” dell’approfondimento sulla rete ammiraglia, e aveva lanciato l’idea di mandarlo in prima serata alla stregua di Floris e Santoro. In effetti Raiuno relega ormai da anni il dibattito e l’informazione alle cerimoniose seconde serate di Porta a Porta, riservando il prime time all’intrattenimento e alle fiction. Un tabù, quest’ultimo, che ora sembra cominci a vacillare.
La terza punta del tridente d’attacco dei moderati potrebbe essere Giuliano Ferrara. La notizia ve l’abbiamo data ieri (qui): l’Elefantino ha rivelato di aver ricevuto alcune offerte di ritorno in tv, che ora starebbe valutando. “Chissà che non mi torni la voglia di travestirmi, genere cabarettistico-teologico a me più confacente, in qualche figura di nuovo telepredicatore” aveva scritto il direttore del Foglio. Ora in molti attendono che Ferrara sciolga gli indugi e ritorni a fare la voce grossa (gli riesce per natura) nell’approfondimento televisivo.
Che distanza c’è tra i rumors e la possibilità che i progetti di cui sopra vengano effettivamente realizzati? Il domandone rimbalza in Viale Mazzini e arriva dritto sulla scrivania di Mauro Masi.
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serio dice:
l'unico tra i tre che guarderei è forse sgarbi.... se però volessero veramente fare un talk "di destra" di successo e di buon livello dovrebbero chiamare facci, nuzzi o specchia.
Carlo dice:
@ nadiap 11 "credo che i numeri di annozero e vieni via con me non siano solo dovuti all’essere più o meno di sinistra ma anche a un lavoro ben fatto" condivido pienamente! Quando leggo "lavoro ben fatto" penso immediatamente, fra gli altri, a Milena Gabanelli. La giornalista di Report è fra i "nemici del governo" che rendono "rossa" la terza rete Rai, ma chi è in grado di essere obiettivo ne riconosce la serietà e la professionalità. Le cause vinte dalla Gabanelli in tribunale, inoltre, sono una prova del fatto che se un giornalista dice qualcosa contro Silvio & Co. non necessariamente è un pericoloso comunista sovversivo; magari è un giornalista che sbatte una realtà in faccia alla gente. Come ha ricordato, con lecito orgoglio, a Vieni via con me, la Gabanelli non ha mai subito una sola sconfitta in sede legale. Il totale dei risarcimenti che le sono stati chiesti ammonta addirittura a 251.000.000 €. Ecco come la conduttrice ha commentato: “Siccome per legge una parte di questi soldi che mi chiedono la Rai li deve accantonare nel "fondo rischi" (almeno una ventina di milioni) ho pensato di essere un problema serio per l'azienda, visto che le cause durano dai 3 ai 10 anni. Mi sono consultata con l’uomo-azienda che mi ha risposto "per fortuna che c’è questo accantonamento forzato che mette un po' di soldi dentro ad un salvadanaio! E siccome te le cause le vinci sempre, siamo sicuri di ritrovarli!" Pensavo di essere un problema e invece sono un salvadanaio". Brava Milena!