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SAVIANO AL TG LA7: LA MIA IMITAZIONE A SANREMO? DIVERTENTE, MA NON PER QUELLA BATTUTA SULLA CAMORRA

di Marco Leardi

14/03/2011 - 01:27

SAVIANO AL TG LA7: LA MIA IMITAZIONE A SANREMO? DIVERTENTE, MA NON PER QUELLA BATTUTA SULLA CAMORRA

Roberto Saviano

Sembrava dovesse vivere da recluso, nascosto e segregato per motivi di sicurezza, blindato da cordoni di polizia lunghi come un’autostrada. Eppure di recente Roberto Saviano sta spesso in pubblico, così a suo agio sotto la luce del sole e pure sotto quella dei riflettori televisivi. Da una parte la notizia fa tirare un sospiro di sollievo rispetto alla sua incolumità di minacciato dalla Camorra, dall’altra suscita giudizi severi, talvolta fin troppo. A rimproverare allo scrittore antimafia un rapporto particolare con il piccolo schermo è stato soprattutto il giornalista Aldo Grasso. “Con quella faccia da Cristo pasoliniano, Saviano si sta innamorando dei brividi che il successo tv sa procurare” aveva scritto il critico tv del Corriere della Sera. Forte delle sue ragioni, ieri sera lo scrittore ha però replicato a quel genere di critiche durante il Tg La7 di Enrico Mentana.

Le critiche sono utilissime, e fa parte del saper fare il proprio mestiere sapersi anche disciplinare. Io cerco di non espormi ma non intendo neanche strisciare lungo i muri” ha spiegato lo scrittore durante l’intervista rilasciata a Mitraglietta. Dopo l’ospitata a Che tempo che fa di domenica scorsa, ora Saviano ha iniziato un viaggio nella Penisola per presentare il suo libro composto dai monologhi pronunciati nella trasmissione Vieni via con me. “So cosa significa la solitudine e non voglio rinunciare a incontrare le persone” ha poi affermato.

Durante la chiacchierata con Mentana, Saviano ha parlato anche della gag che Luca e Paolo gli avevano riservato nello scorso Festival di Sanremo. I due comici ironizzarono sulle lunghe pause con le quali lo scrittore intercala spesso i suoi interventi televisivi. “L’imitazione a Sanremo mi ha fatto ridere. I miei familiari mi hanno anche mandato i messaggi per dirmi che ero arrivato anche lì, ma la battuta ‘si sa che a Napoli c’è la camorra’ non mi è piaciuta. Banalizzare un messaggio di questo genere significa quasi invitare all’omertà” ha commentato, facendosi tutto serio.

Come se, sotto sotto, anche Luca e Paolo avessero strizzato l’occhio a chi vuole sminuire il pericolo della criminalità organizzata o l’importanza dell’azione di contrasto alle sue nefaste diramazioni. Improbabile, no?! Incalzato da Enrico Mentana, lo scrittore ha poi nuovamente smentito le voci che interpretano certe sue dichiarazioni (severe sopratutto su Silvio Berlusconi e la figlia Marina) come anticipo di un’eventuale ingresso in politica.  “Quando arrivi a tante persone, il tuo ‘plusvalore politico’ inquieta, ma io faccio lo scrittore, lo dico a chiunque sia preoccupato” ha concluso Saviano.

Quindi niente politica nè appoggi esterni ad un partito. Giustissimo: uno scrittore si dedica solo ai suoi libri, alle sue inchieste. E alla tv, se proprio un giorno dovesse capitare…

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16 commenti su "SAVIANO AL TG LA7: LA MIA IMITAZIONE A SANREMO? DIVERTENTE, MA NON PER QUELLA BATTUTA SULLA CAMORRA"

  1. thesnakekiss dice:

    Crivellato, non trivellato, sorry, errore di battitura.

  2. thesnakekiss dice:

    @Marco Leardi Sei talmente di parte che arrivi a considerare GENIALE la battuta di Luca e Paolo?!Cioè, geniale!!!Con tutto il rispetto di Luca e Paolo, se consideri GENIALE quella battuta forse hai poca conoscenza della satira italiana e non (e di destra e di sinistra). Comunque è la solita ipocrisia tipicamente italiana: se domani (Dio non voglia mai) trovassimo Saviano morto trivellato di colpi in un agguato camorristico, diventerebbe automaticamente un martire, verrebbe celebrato come un eroe, e gli si dedicherebbero piazze e strade. Siccome ha la colpa gravissima di essere ancora in vita, va attaccato qualunque cosa dica, anche quando parla di camorra e quando dice che la camorra sta anche al Nord (è proprio di qualche giorno fa il rilevamento da parte delle forze dell'ordine di quanto e di quanto a fondo la camorra sia infiltrata a MIlano).

  3. Se Saviano fosse meno arrogante e saccente potrebbe veramente ottenere dei risultati strabilianti con tutta la gente che lo ascolterebbe. Il suo sbaglio è stato schierarsi politicamente, perchè tutto deve avere un colore? Si è reso antipatico pur con buoni intenti e può recitare il mea culpa. Lavorare con Fazio è stata propria la goccia...

  4. Sono disgustata dalle battutine sull'incolumità di Saviano... Invito l'autore a denunciare la camorra invece di scrivere di tv, poi ne riparliamo... "L’imitazione a Sanremo mi ha fatto ridere, ma la battuta ’si sa che a Napoli c’è la camorra’ non mi è piaciuta. Banalizzare un messaggio di questo genere significa quasi invitare all’omertà": d'accordissimo! Si può ridere su tutto (e l'ho fatto anch'io) ma non tocchiamo i punti caldi come il messaggio contro la camorra di Saviano. Non banalizziamo per rispetto di un lavoro di tutto rispetto come scrittore (quello di Saviano), lavoro attivo (quello delle forze dell'ordine) e per rispetto anche di chi la camorra la vive ogni giorno, con annessi e connessi (minacce, intimidazioni, pizzo, omicidi, ecc). Per il resto è tutto Grasso che cola... (cit. Luca e Paolo a Sanremo) :)

  5. TaylorHayes dice:

    Concordo con Grasso e anche con quest articolo, Saviano si comporta in modo molto antipatico; Gomorra l'ho letto con piacere, è stato un bel libro ( anche se per la verità tante cose che lui aveva scritto le aveva scritte qualcun altro prima di lui ) ma è insopportabile questa sua aria da messia intoccabile.

  6. Saviano è una persona eccezionale ma non è con una battuta per una battuta da Sanremo che non si sconfigge la mafia. Saviano dovrebbe imparare ad andare in tv senza quell' aria da messia xkè altrimenti verrà stritolato dai meccanismi della tv.

  7. @Marco Leardi E' sicuramente vero ma la sua è una tv fortemente scritta non ha caso i monologhi di Vieni via con me ora sono stati raccolti in un libro. Le due cose quindi, a mio parere, non sono necessariamente in contrapposizione

  8. Marco Leardi dice:

    grazie del contributo, Giovanni. Ultimamente Saviano si è dedicato molto alla tv (lo ha confermato lui stesso) ma ha altrettanto trascurato il suo mestiere di scrittore.. La gag sanremese di Luca e Paolo è stata geniale.

  9. Video integrale dell'intervista http://tg.la7.it/cultura_e_societa/video-i394029 L'intento che Saviano ha sempre dichiarato è quello di non parlare ad una nicchia ma al maggior numero di persone possibile perchè solo in questo modo è possibile che si verifichino i cambiamenti. Non ci vedo nulla di male quindi nel fatto che si dedichi alla tv, indirizzandosi così, anche a coloro che abitualmente non leggono libri. Come se, sotto sotto, anche Luca e Paolo avessero strizzato l’occhio a chi vuole sminuire la figura di Saviano sottolineando il fatto che in fondo non ha fatto nulla di eccezionale perchè già altri ne avevano scritto (Emilio Fede dixit) Giustissimo che uno scrittore non si dedichi alla politica? Personalmente non credo, anzi meglio uno scrittore tanto più se impegnato civilmente rispetto ai tanti uomini d'affari che fanno politica solo per i propri interessi