Ora in tendenza

NON SMETTERE DI SOGNARE, FICTION DA DIMENTICARE MA CHAPEAU A MEDIASET

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

04/06/2009 - 15:30

NON SMETTERE DI SOGNARE, FICTION DA DIMENTICARE MA CHAPEAU A MEDIASET

Non Smettere di Sognare - LocandinaQuesta volta abbiamo deciso di evitare i panegirici e affermare senza riserve che Non smettere di sognare è una fiction tremenda. Nata sulla scia del successo dei vecchi film alla Flashdance, ma anche dei talent show moderni e soprattutto della miniserie Per una notte d’Amore (Raiuno), la fiction è la fiera dei luoghi comuni, il trionfo delle banalità, una favoletta sentimentalista. Se, poi, aggiungiamo che Emanuela Tittocchia vi “recita” nei panni di una conduttrice, comprendiamo come al peggio non ci sia mai fine. Eppure, se dovessimo dire che ci ha stupito il 31% di share registrato dalla fiction, non potremmo farlo.

I quasi sette milioni di spettatori erano scontati quasi come la fiction, che proprio sulla scontatezza ha costruito il successo. Nulla di più rassicurante, e che cogliesse in pieno i gusti nazionalpopolari dell’italico telespettatore, della ragazzetta dei Cesaroni che interpreta una Cenerentola, nell’ordine, orfana di madre, povera con padre alcolizzato e costretta a fare un doppio lavoro. Come se non bastasse, la protagonista ha un unico grande sogno, quello di danzare, motivo per il quale rifiuta “addirittura” la televisione (perchè la tv è peccato) e finisce per innamorarsi del tenebroso bellimbusto di turno. A molti, l’operazione sarà sembrata “paracula”, noi, invece, la definiamo, dal punto di vista del marketing, semplicemente perfetta.

Certo, la tv dovrebbe sperimentare, andare oltre, essere proattiva  ma ogni tanto si potrebbe pensare solamente ai desideri, seppur spiccioli, del pubblico, soprattutto quando a esser realizzati sono prodotti innocui come la fiction in questione, che al massimo può spingere qualche bambina a non mollare o ad iscriversi ad una scuola di danza. Ad onor del vero, Non smettere di Sognare è l’ultimo di una serie di tv movie, in alcuni casi molto sperimentali (vedi Quattro Padri Single), proposti da Mediaset che, però, solo in questo caso è riuscita a essere pienamente in linea col pubblico, proprio a riprova di quanto detto sopra.

Tanto di cappello, poi, a Mediaset, visto che si trattava di una fiction girata in HD interamente a Cologno Monzese, in soli 3 mesi, e a basso costo. E come ben sappiamo endemici difetti per la fiction italiana sono lo sfasamento temporale produzione/messa in onda e gli alti costi. Il Gruppo di Cologno, così facendo, ha presumibilmente importato il modello spagnolo delle fiction low cost di cui Telecinco è regina incontrastata. Ovviamente, l’auspicio per il futuro è che ci si concentri maggiormente sui contenuti, così come avvenuto in Spagna, e sulla sceneggiatura. Chissà che non si possano vedere miglioramenti, in tal senso, già con Non Smettere di Sognare – la serie, che, siamo sicuri, visto il successo del tv movie, non mancherà di imperversare sui teleschermi nostrani.

Lascia un commento

36 commenti su "NON SMETTERE DI SOGNARE, FICTION DA DIMENTICARE MA CHAPEAU A MEDIASET"

  1. @ Desso, avrà una morale forte ma banale e scontata. Pregiudizi? si forse li avevo, ma tante volte mi è capitato di ricredermi (e in questo caso sarebbe stato facile, visto gli ascolti, farlo). Ragazzetta dei Cesaroni non era in senso offensivo per la Mastronardi, che ha fatto bene ad accettare il ruolo, bensi era un modo "brutale" per sottolineare quanto la scelta Mediaset fosse stata perfetta in un'ottica di marketing. @ tati be non è che se Mediaset non avesse prodotto Non smettere di sognare avrebbe mandato il monoscopio, i posti di lavoro sarebbero cmq preservati. Io, poi, mai e poi mai criticherei una telenovelas, a differenza di Non smettere....

  2. Giudico in base al mio criterio di giudizio, personale per ciascuno di noi. Giudico vedendo prima e commentando dopo. Giudico dopo avere esperienza di certi prodotti e purtroppo non solo in ambito cinematografico. Mi piacerebbe avere anche un prodotto di qualità insieme ad una teen fiction...esistono gusti diversificati.

  3. siete assurdi, criticate aspramente qesta fiction ma non pensate alle telenovelas che sono 20 anni in tv che rincoglioniscono solo e sono ridicole ma non si può giudicare chi li guarda o chi li produce, giustamente fanno le cose per il pubblico, e se gira, allora il tutto prosegue, non ha fine, percui ribadisco, che ben vengano queste cose, danno posti di lav non solo ad attori e regisi, ma fonici, truccatori, parrucchieri, stilisti, sarti comuni e tutto il resto che si può trovare su un set, e ora di rendere piu elastiche le menti, i cervelli ed ogni tanto anche meterli in funzione oppure tacere ... !

  4. in una fiction non e logico prendere artisti professionisti, sono gl'attori che le costituiscono, più o meno brave, quello ok, ma no ballerini professioisti, non avrebbe senso di categoria e poi come vi permettete di dire queste cose quando neppure immaginate cio che fanno per potersi preparrare per intepretare al meglio la loro parte, ore ed ore in palestre o studi, ognuno ha il suo lavoro e non va criticato, bisogno specchiarsi e chiedersi se tu faresti di meglio e se nel tuo ramo sei così ok e poi puoi ... giudicare !

  5. ma io direi che noi italiani siamo sempre orrendi nel giudicare i nostri programmi, non smettere di sognare è stata la prova di un teen-drama che da noi purtroppo mancano, mediaset ha promesso che farà dei tenn-drama all'americana, grazie al successo di non smettere di sognare mediaset prederà più a cuore quel lato di telefilm che in italia mancano, poi non dimenticate che una volta che si sbaglia poi si cambia no? cazzo diamoci una possibilità

  6. La professionalità in un attore di spessore la vedo nel rifiutare certi ruoli e nel mettersi seriamente e con umiltà ad imparare questo mestiere tutt'altro che semplice. La visibilità non è il vero successo. Naturalmente tutto ciò dal mio modesto parere.