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ANDREA VIANELLO: SU RAI 3 MEMORIA, LEGALITA’ E CULTURA. NON CI SONO APPARTENENZE POLITICHE

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

12/07/2013 - 12:17

ANDREA VIANELLO: SU RAI 3 MEMORIA, LEGALITA’ E CULTURA. NON CI SONO APPARTENENZE POLITICHE

Andrea Vianello

Il direttore Andrea Vianello ha messo in piedi per la sua Rai 3 un palinsesto autunnale di prima serata ed uno di daytime e seconda serata che spiccano nel panorama generale, ma questo non lo ha preservato dalla critiche. La prima è stata quella sollevata per la non programmazione di Blu Notte, alla quale Vianello risponde oggi dalla pagine del Corriere affermando che ha incontrato Carlo Lucarelli: “abbiamo riflettutto sulla necessità di un format innovativo. Non siamo riusciti per l’autunno 2013. Confido che chiuderemo un accordo con la casa di produzione del suo programma“.

Ma ci sono chiarimenti anche per altri, in particolare per il capogruppo PdL in Vigilanza Rai, Renato Brunetta, che ha presentato degli esposti per mancato pluralismo nei confronti di Che tempo che fa, In mezz’ora e Ballarò. Vianello, che rimanda la replica ufficiale alle sedi istituzionali, si rivolge a Brunetta in quanto critico televisivo de Il Foglio.

“Parliamo di alcuni tra i migliori professionisti Rai, che garantiscono eccellenti ascolti e producono fatti e notizie.[…] Quelle in questione sono trasmissioni che seguono la priorità delle notizie, non tribune politiche.[…] E poi basta accendere Rai3 dalle 8 del mattino fino a notte. Si troveranno ospiti di tutti i colori politici, basta guardare.[…] Non ci sono pericolosi sovversivi né esponenti di partito… Non ci sono appartenenze.”

Insomma, le critiche vengono rispedite al mittente. Vianello preferisce spendere le energie lavorando sul nuovo percorso della rete che dirige, che d’ora in poi sarà incentrato su tre concetti fondamentali: la memoria, con serate evento come quella su John Kennedy; la legalità, con una particolare attenzione per i processi di mafia che lui stesso ha seguito tempo fa da inviato; e infine la cultura, in nome della quale spera di riallacciare il rapporto con gli intellettuali. E in questo senso si muove la grande scommessa dell’autunno di Rai 3, Masterpiece.

Si tratta di un talent per scrittori, una scommessa originale e del tutto nuova che vedrà all’opera una giuria di letterati. Ma l’innovazione di Vianello non si ferma a questo: nei suoi intenti anche quello di far diventare Rai 3 la rete del grande cinema d’autore. Insomma idee, buoni risultati e, soprattutto, libertà.

“Noi di Rai 3, con La7, siamo gli unici a crescere: +0,24% nel daytime tra febbraio e giugno , +0,55% in prima serata in estate.[…] La gestione aziendale è molto indipendente. Lavoro in totale autonomia. No, niente telefonate di politici.”

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22 commenti su "ANDREA VIANELLO: SU RAI 3 MEMORIA, LEGALITA’ E CULTURA. NON CI SONO APPARTENENZE POLITICHE"

  1. Apprezzabile il messaggio di Pippi, spero lo leggano tutti. Io da parte mia cerco sempre di guardare ciò che trovo sia ben fatto. Infatti continuo a guardare Floris, perchè lo trovo bravo, è anche divertente quando incalza i politici di destra, negare questa sua abilità sarebbe disonesto. Poi che sia più tenero con quelli di sinistra, ci sta, lo sappiamo tutti. Non mi piace Travaglio, non mi piace per niente come scrive, per me non è un bravo giornalista, a prescindere di chi attacca.

  2. Tutti i giornalisti sono schierati da qualche parte. Ed è naturale che sia così. Non vedo dove sia il problema. Mi pare che ci siano giornalisti per tutti gli schieramenti. E considerati gli ultimi sviluppi dei palinsensti mi pare che si muovano anche molto agilmente da un editore all'altro. La cosa davvero fastidiosa è leggere cose come "servo della sinistra" o "servo della destra". Uscite una volta per tutte da questa dicotomia perchè a leggervi dal di fuori siete abbastanza ridicoli. Non c'è niente di male che siano schierati, e riconoscere un buon giornalista di sinistra o un buon giornalista di destra è una cosa che andrebbe fatta da parte di tutti, a prescindere dai propri ideali politici. Così come si dovrebbe fare anche con tutti gli altri che fanno cultura, che siano scrittori, attori o conduttori o quant'altro. I migliori giornalisti di solito sono quelli in grado di criticare anche duramente proprio la corrente politica per cui sono schierati. Detestare a priori tutto quello che è targato come appartenente ad una corrente politica perchè opposta alla nostra è una cosa davvero da estremisti e poco intelligenti. La cosa interessante qui è che il palinsesto messo su da Vianello non sembra affatto male: memoria, legalità, cultura, talent per scrittori e soprattutto ottimo cinema che sulle altre due reti del servizio pubblico non esiste. Mi pare che ci siano degli ottimi motivi per trovare interessante la sua proposta. O la rigettiamo a priori perchè la rete è di sinistra o perchè dentro ci sono Floris o Fazio o chiunque altro?