9
settembre

LA TRIBU’, MISSIONE INDIA: NO ABITI INDIANI, NO PARTY. UN GUARDAROBA ‘LOCAL’ PER I CONCORRENTI DEL REALITY

La Tribù Missione India - No logo

Se solo Naomi Klein sapesse canterebbe vittoria: la Tribù – Missione India sarà il primo reality no-logo della televisione italiana. Meglio tardi che mai: un piccolo passo per le ormai agèe teorie della giornalista canadese che dieci anni fa pubblicava il suo best seller anti-griffe (“No Logo”, appunto), un’enormità per la nostra tv, per lungo tempo morbida in materia di pubblicità occulta e dintorni. Almeno sino a quando non ci si mise la solita Striscia la notizia a castigare un malcostume che si scoprì molto più diffuso di quanto lecitamente sospettabile: dalle sigarette del Maresciallo Rocca alla bottiglia d’acqua minerale dell’assetato Celentano – manco fosse nel deserto del Taklamakan, invece stava a Brugherio -, dalla monella ranocchietta di strass che sbrilluccicava, impudente, sulla spalla della cantante Annalisa Minetti a Pomeriggio Cinque, alle scarpe tricolori di Piero Chiambretti un paio di Sanremo fa.

Una cattiva abitudine, quella dello spot cifrato per abili solutori, che proprio nella fauna da reality ha sguazzato con più simpatia. Celebre il caso di Massimo Caputi, inviato dalla cueva dell’Isola dei Famosi con guardaroba opportunamente (e vistosamente) logato: la Rai venne multata dall’Antitrust, e il giornalista sportivo sopeso dall’Ordine di categoria per due mesi (ché un giornalista, comunque, non dovrebbe far da testimonial ad alcunché). Sempre all’Isola, ma ospite in studio, Mara Venier portò al collo un lezioso ciondolino: peccato fosse della collezione di bijoux da lei sponsorizzata – il che costò alla Rai una multa da 40.000 euro e un’infilata di irritanti sanzioni per Magnolia e per la casa produttrice della pietruzza dello scandalo. E che dire del rientro in Italia per malattia di Massimo Ciavarro? Il ringraziamento pubblico da parte della Mona all’agenzia che assicurò il ritorno in patria sano e salvo dell’attore destò all’ultima Isola più di qualche sospetto (e oltre 200.000 euro di multa).

Sarà forse per queste cifre pazzesche che la produzione della Tribù, in queste ultimissime ore pure alle prese con ben altre grane, avrebbe deciso: i concorrenti li vestiamo noi, e da indiani. Niente t-shirt, canotte, bermuda o gonnelline con scritte e disegnini più o meno evocativi; in pratica, niente sponsor, a prescindere dai ricchi contratti siglati dai partecipanti alla vigilia della partenza. L’ha rivelato il numero di Chi in edicola da oggi.



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21 Commenti dei lettori »

1. roberto ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:37

Era Tumiotto quello che si era tatuato un marchio?



2. Il criticone TV ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:38

un po come fecero con la fattoria della Bignardi dove i concorrenti indossavano abiti contadineschi di fine ‘800…



3. Biagio Chianese ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:40

Però, affascinante. Gli abiti tradizionali indiani sono bellissimi! Speriamo solo che siano originali, e non costumi…!



4. sirio ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:41

condivido alla grande questa linea. è un modo ottimale per smarcarsi da tutt quelle accuse collaterali che di solit piovono sui reality. I concorrenti devono riuscire a bucare lo schermo con la loro personalità, specie in un’ambientazione come questa indiana e con uno spirito così di integrazione



5. Eugenio Viterbo ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:42

@ roberto: Tatuato un marchio?! Da una cima come Tumiotto c’è da aspettarselo, però.



6. wpaolaperego=chris83tp ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:44

ottima scelta, quindi qualcosa di buono c’è in questo programma, oltre la perego ovviamente



7. Awee ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:46

Sì, Tumiotto ha un tatuaggio con il logo dell’azienda vinicola di proprietà della sua famiglia



8. roberto ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:46

Chiamalo fesso!!!



9. marcello filograsso ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:55

Da quando Nina Moric si veste?



10. roberto ha scritto:

9 settembre 2009 alle 17:56

Da quando Corona si fa fotografare nudo!



11. Peppe ha scritto:

9 settembre 2009 alle 18:02

Meglio NO LOGO che quel LOGO che hanno sulla T SHIRT!!! :D



12. sirio ha scritto:

9 settembre 2009 alle 18:04

premesso già il mio favore a questa scelta volevo fare insieme a voi una considerazione: non è contraddittoria una situazione che da un lato a livello legislativo estende la possibilità di product placement e dall’altro corre ai ripari per restringere la pubblicità?



13. wpaolaperego=chris83tp ha scritto:

9 settembre 2009 alle 18:22

SAREBBE BELLO CHE ANCHE PAOLA PEREGO SI VESTA DA INDIANA, IN PUBBLICITà MI PIACE MOLTO



14. wpaolaperego=chris83tp ha scritto:

9 settembre 2009 alle 18:35

CMQ DA SOTTOLINEARE ADESSO LA TV QUALITà DI BARBARA D’URSO, CHE PRESENTA I SUOCERI A LORY DEL SANTO, PERCHè IN PRIVATO NON POSSONO CONOSCERSI



15. Zoro! ha scritto:

9 settembre 2009 alle 18:39

molto bene, ma cmq era ovvio che si dovevano vesire da indiani visto che vivranno come loro, poi ben gli sta che questi contratti che avranno siglato verranno annulati visto che i concorrenti non potranno pubblicizzare le loro magliette, pantaloni o altro!



16. Sebastiano Collu ha scritto:

9 settembre 2009 alle 20:20

E’ proprio sul product placement che casca l’asino, sirio!

già, perché se la pratica è tollerata a rigor di legge nel cinema – l’ultimo film di aldo, giovanni e giacomo è un trionfo di product placement, ma d’altronde è il d.m. Urbani che lo permette -, per quel che riguarda la tv questa forma di pubblicità-non-pubblicità è vietata. Per ora.

Infatti il parlamento entro il prox 19 dicembre dovrebbe equiparare la legge italiana a quella europea e quindi permettere il product placement anche in tv, esattamente come accade nel resto del continente (sempre che a roma non abbiano già discusso a riguardo e lo scrivente lo ignori)

Se poi qualcuno fosse più informato, si faccia avanti, grazie!



17. kris ha scritto:

9 settembre 2009 alle 20:28

Non solo Mara Venier sponsorizza quella linea di gioielli, ma le ha dato addirittura il suo nome!!!



18. roberto ha scritto:

10 settembre 2009 alle 08:34

Comunque tutti questi signori vengono pagati per partecipare, alcuni molto lautamente: si accontentassero!
Davide sei in grado di farci sapere l’ammontare degli ingaggi?
Inoltre spero che nessuno si lamenti per la fame, con facili allusioni alla povertà di moltissimi Indiani



19. kris ha scritto:

10 settembre 2009 alle 10:13

Sempre che alla fine partano questi disperati!!!



20. Eros ha scritto:

10 settembre 2009 alle 14:26

Qualcuno mi sa dire da quale studio andrà in onda la Tribù? e magari chi c’è in regia…grazie! lo studio T4 Elios (ex buona domenica) è in uso?



[...] gloria che La Tribù – Missione India sarebbe stato il primo reality a prova di logo, che a Mediaset lo rimpiazzano in corsa con uno dei film più logati del recente passato. Che [...]



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